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Alla fine Google l’ha spuntata sulla concorrenza ed è riuscito a mettere le mani su DoubleClick, sborsando 3,1 miliardi di dollari pur di aggiudicarsi uno dei maggiori player del mercato pubblicitario online.
DoubleClick agisce come mediatore tra i pubblicitari, agenzie ed editori di siti web, organizzando il piazzamento delle pubblicità sul web.
“L’acquisizione – ha spiegato il gruppo – permetterà di combinare la tecnologia di DoubleClick alla piattaforma pubblicitaria di Google, leader del mercato”. La transazione dovrebbe essere finalizzata entro la fine dell’anno, ma ha già provocato le ire dei concorrenti Microsoft, AOL e Yahoo!, che temono la creazione di un vero e proprio monopolio della pubblicità online.
Secondo Brad Smith – consigliere generale del colosso di Redmond – “la combinazione Google e DoubleClick ha enormi ramificazioni”, dal momento che Google andrebbe a controllare l’80% del mercato, destinato a evolversi in base alle regole del re dei motori di ricerca, che avrebbe facoltà di decretare vincitori e vinti nella corsa alla pubblicità online.
Google, aggiunge Smith, “dispone già di tantissime informazioni personali degli utenti, sulle quali basare le sue decisioni sul piazzamento delle pubblicità e questo renderà estremamente difficile competere”.
Pur di aggiudicarsi la società e sbaragliare la concorrenza, Google non ha badato a spese: basti pensare che Microsoft era disposto a spendere non più di 2 miliardi di dollari, per una società che ha realizzato lo scorso anno un fatturato di circa 300 milioni di dollari e conta su più di 1.500 clienti – tra cui AOL e News Corporation, proprietaria del popolarissimo MySpace – una rete di relazioni difficilmente replicabile se non con un’ingente investimento e anni di attesa e che ovviamente fa gola ai grandi motori di ricerca che vogliono differenziare la loro offerta pubblicitaria.
Creata nel 1996, DoubleClick emerse quale attore principale della pubblicità online alla fine degli anni ’90, prima di essere coinvolta nello scoppio della bolla speculativa che ha interessato molte dot.com. Dopo averla acquisita nel 2002 per 1,2 miliardi di dollari, il fondo Hellman ha quindi venduto la divisione email marketing per circa 90 milioni di dollari e la filiale di gestione e analisi dei dati Abacus al gruppo Alliance Data Systems per circa 435 milioni di dollari.
La bagarre attorno all’acquisizione di DoubleClick è il termometro di quanto sia cresciuto nel tempo l’interesse per l’advertising su internet, che nel 2006 ha registrato tassi di investimento record, pari a circa 16,8 miliardi di dollari solo negli Usa.
Rispetto al 2005 l’ePub ha registrato una crescita del fatturato pari al 34%, con un picco nell’ultimo trimestre, trainato dalla sempre maggiore fiducia dei professionisti del settore nell’interactive advertising per attirare i consumatori.