Italia
“Pieno appoggio alla proposta del Ministro Bersani di un Tavolo di confronto con le parti sociali per incentivare innovazione e liberalizzazioni, contando sul fatto che possa costituire l’occasione giusta per promuovere una politica di rilancio dell’informatica italiana“. Ennio Lucarelli, presidente di AITech-Assinform, l’associazione italiana per l’Information Technology, coglie al volo la proposta lanciata dal Ministro per lo Sviluppo economico in occasione della seconda riunione del Tavolo di concertazione tenutosi nei giorni scorsi a Palazzo Chigi per porre al centro il problema della crescita del settore It.
“Un Tavolo su questi temi – ha spiegato Lucarelli – non può non considerare che l’Information Technology è un settore strategico dell’attuale fase di sviluppo mondiale e che il nostro Paese, per competere, deve tornare a investire in innovazione It, puntando a generare nuove applicazioni e servizi avanzati per le PMI e la modernizzazione della PA”.
“In quest’ottica – ha concluso il presidente di AITech-Assinform – va affrontato il problema delle liberalizzazioni che in questo settore vanno troppo a rilento. Occorre sciogliere il nodo del rapporto pubblico/privato, ancora troppo sbilanciato a favore degli affidamenti in house, per creare quelle condizioni di vera concorrenza di cui le imprese It hanno bisogno per crescere in dimensione e competitività”.
Il Tavolo, coordinato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, ha avuto come tema le liberalizzazioni, l’apertura dei mercati e la difesa del consumatore. Per l’esecutivo hanno partecipato il Ministro Bersani, il Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi, il Ministro per le Riforme e le innovazioni nella PA Luigi Nicolais, il Ministro della Salute Livia Turco, i vice Ministri all’Economia e allo Sviluppo economico, Roberto Pinza e Sergio D’Antoni. Per le parti sociali sono intervenuti rappresentanti dei sindacati, delle associazioni datoriali e di categoria, nonché una delegazione delle associazioni di rappresentanza di regioni, province ed enti locali.
Nel corso della riunione sono state approfondite alcune questioni relative alla ripresa economica in atto, con particolare riferimento alle politiche a supporto delle Imprese.
Bersani ha proposto in questo secondo incontro, una collaborazione dalle parti sociali sulle liberalizzazioni e l’apertura di un Tavolo di confronto, “…così come avviene – ha detto – con le associazioni dei consumatori“. Un confronto su cui pendeva l’ombra del rallentamento (-0,7%) della produzione industriale comunicato dall’Istat nel mese di febbraio. Dati che il Ministro ha commentato con cautela: la ripresa c’è ma è selettiva nel senso che premia chi innova. Dalle parti sociali, Bersani ha dichiarato di aspettarsi “…una spinta alle liberalizzazioni sia verso quelle già in vigore, sia verso quelle in discussione in Parlamento. Gli obiettivi sono: una maggiore tutela del cittadino consumatore, incoraggiare gli investimenti, contenere i prezzi, incentivare l’Innovazione e l’apertura delle porte del lavoro ai giovani”.
“…Il piano d’azione del Governo per il sistema produttivo – ha sottolineato Bersani in apertura – si articola su quattro filoni d’intervento: le liberalizzazioni in atto, specie nei servizi; la revisione del sistema di incentivazione alle Imprese, con particolare attenzione all’Innovazione tecnologica e organizzativa; la semplificazione amministrativa; la riqualificazione ambientale delle aree industriali. Dalle parti sociali – ha proseguito il Ministro – mi aspetto una spinta sulle liberalizzazioni. Su questo siamo pronti ad aprire un Tavolo permanente di confronto con le parti sociali presso il ministero dello Sviluppo economico”.
“…C’è un rallentamento della produzione industriale – ha osservato Bersani – attribuibile alla produzione di energia elettrica, mentre le attività manifatturiere confermano una tendenza moderatamente espansiva. Dentro i dati congiunturali – ha sottolineato ancora il Ministro – si confermano andamenti molto differenziati in diversi settori a testimonianza di una ripresa che c’è ma è molto selettiva e sta premiando quei comparti, come la meccanica, che in questi anni hanno maggiormente puntato su Innovazione tecnologica e crescita dimensionale delle Imprese“. Infine, “…nei settori di maggiore specializzazione del ‘made in Italy’ si segnala la buona tenuta di alcuni segmenti del comparto tessile cui si contrappone la persistente difficoltà del settore delle calzature e dell’alimentare”.
Insomma l’industria italiana, ha concluso Bersani, “…sta cogliendo i segnali di ripresa, anche se la capacità espansiva del settore industriale appare ridimensionata rispetto agli anni ’90 (il livello della produzione industriale attuale è inferiore di oltre 1 punto rispetto al 2000)”.
Il 18 aprile a Palazzo Chigi ci sarà il prossimo Tavolo sul welfare per cominciare il confronto sugli ammortizzatori sociali “…per un passo in avanti che auspichiamo determinate“, ha commentato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Il confronto sul welfare, vale la pena di ricordare, include la questione spinosa finora rinviata delle pensioni.
Un apprezzamento sul confronto che si è aperto sulle liberalizzazioni è giunto da Confindustria. “…Speriamo – ha commentato al termine dell’incontro di Palazzo Chigi il direttore generale Maurizio Beretta – che questo sia un punto di partenza per dare un impulso forte sulla strada delle liberalizzazioni che, per Confindustria, sono un elemento chiave per rendere il sistema delle Imprese più efficiente e competitivo”.
E, ora, la priorità è quella di ‘rafforzare e rendere più veloce il Ddl firmato dal Ministro Linda Lanzillotta per intervenire e modificazione in maniera radicale il neostatalismo delle municipalizzate. “…E’ questo – ha insistito Beretta – uno dei principali problemi da affrontare per avere servizi più efficienti e a prezzi minori”.
Altro aspetto positivo è il fatto che si sia fissata, nei primi giorni di maggio, l’apertura di un Tavolo sui temi ambientali. “…Sulla bonifica dei siti industriali – ha osservato Beretta – occorre fare chiarezza e uscire dalla cultura dei veti e dei blocchi”.
La proposta di un confronto con le parti sociali sulle liberalizzazioni avanzata da Bersani sembra andare incontro alla richiesta contenuta in un documento illustrato al Tavolo di Palazzo Chigi dalle Imprese rappresentate da Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casa.
“…Sì alle liberalizzazioni. Ma – ha detto il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli parlando a nome delle cinque organizzazioni – se non sono condotte coinvolgendo tutti i settori economici interessati, rischiano di non produrre gli effetti positivi attesi dalla maggiore concorrenza del mercato”.
Di qui la necessità di definire un’agenda sul programma di liberalizzazioni, proprio per evitare, ha sottolineato Fumagalli, “…l’effetto perverso di fare le liberalizzazioni dove più deboli sono le categorie e non farle dove Imprese più strutturate, come nella telefonia mobile, riescono ad ammortizzare gli effetti scaricando i costi da un settore all’altro”.
“…Il Governo – ha detto Fumagalli – ha affievolito tre principi fondamentali che avrebbero garantito maggiore concorrenza nella gestione dei servizi pubblici locali e quindi maggiore efficienza e risparmi per i consumatori: la regola generale del ricorso alla gara per l’affidamento dei servizi, il controllo sulle scelte degli enti locali da parte di autorità indipendenti, il controllo sulla qualità dei servizi da parte dei consumatori-utenti”.
Altra parola d’ordine è quella della semplificazione degli adempimenti burocratici che gravano sulle Imprese mentre sul fronte della politica energetica, le cinque confederazioni chiedono “…il riequilibrio della pressione fiscale che oggi grava sui consumi energetici delle PMI, la reale liberalizzazione dei mercati dell’elettricità e del gas, l’incentivazione di modelli di produzione, distribuzione e consumo dell’energia sostenibili”.