Formez-Censis: portali lavoro poco accessibili. Magnolfi, ‘Importante ricorrere a best practices e sostenere l’interattività’  

di Raffaella Natale |

Presentato a Roma il 1° Rapporto Formez-Censis ‘Siti dei servizi per l'impiego’.  

Italia


Internet

Internet e mondo del lavoro al tempo delle nuove tecnologie. Il primo Rapporto Formez-Censis, “Siti dei servizi per l’impiego“, ci offre uno spaccato della realtà italiana. La Ricerca è stata presentata da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, da Giuseppe Raviglia, responsabile per il Formez del progetto, e da Gianni Dominici, responsabile del settore Innovazione del Censis. E’ intervenuta Beatrice Magnolfi, Sottosegretario per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica amministrazione.

Per rispondere all’esigenza di diffondere la cultura e gli strumenti necessari per un’efficace comunicazione pubblica e per disegnare lo stato dell’arte dell’eGovernance del lavoro nei diversi sistemi regionali in Italia, il Formez, all’interno del progetto “La governance dei servizi per l’impiego: una nuova opportunità per il sistema pubblico del lavoro”, gestito su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica, ha affidato al Censis lo sviluppo e l’applicazione del modello ASSI (Analisi dei siti dei Servizi per l’Impiego) e la realizzazione del primo Rapporto sui siti dei Servizi per l’Impiego.

 

Dai dati emerge che non è facile trovare il lavoro attraverso i siti internet delle amministrazioni pubbliche: le informazioni sono frammentate in tanti portali e solo il 50% delle Regioni italiane fornisce ai cittadini siti per la ricerca dell’impiego con un livello minimo di accessibilità.

L’indagine misura la facilità di “navigazione” sui portali specializzati di Province e Regioni, ovvero come l’eGovernance delle amministrazioni pubbliche affronta il nodo “ricerca del lavoro”.

Lo Studio mette in luce che il livello di accessibilità dei portali analizzati è basso, “…nonostante la sempre più diffusa consapevolezza dell’importanza di rendere accessibili i propri siti”.

 

“…Parlare oggi di servizi per l’impiego – ha spiegato Raviglia – significa ragionare in termini di ‘eGovernance’, considerando che esiste un insieme di attori pubblici e privati che cooperano nella formazione degli operatori e nella gestione dei servizi”. Tra le novità più significative, “…la creazione di una comunità professionale degli operatori – ha aggiunto Raviglia – che si è trasformata in un vero e proprio incubatore di proposte, puntualmente prese in considerazione dal Formez”.

 

“…Nei servizi per il lavoro si è avuta una profonda trasformazione“, ha detto Giuseppe Roma, ricordando che nel passato erano servizi “dedicati più alla disoccupazione che non all’occupazione”.

“…Oggi non è più così – ha spiegato – e sette otto anni fa, quando gli uffici di collocamento sono stati riformati, nessuno avrebbe pensato che i centri per l’impiego sarebbero diventati quello che sono oggi: terminali pubblici sul territorio per la valorizzazione del capitale umano”.

 

Il bisogno di maggiore comprensibilità è stato sottolineato anche dal Sottosegretario all’Innovazione, Beatrice Magnolfi, che durante la presentazione della Ricerca, ha espresso la necessità di “…sviluppare l’interattività dei servizi” per dare vita a “…un unico sistema di accesso telematico a livello nazionale”, più facilmente utilizzabile dai giovani rispetto ai tanti portali sparsi sul territorio.

“…La ricerca sui portali dei servizi per l’impiego – ha commentato il Sottosegretario – è una prima analisi su un servizio essenziale sia per il recupero della competitività del sistema Paese, sia per la garanzia delle pari opportunità, in un Paese in cui molti dichiarano di aver trovato lavoro grazie a un amico o a una raccomandazione”.

“…Dobbiamo ora fare i conti con la pluralità delle esperienze – ha continuato – per riconoscere che ci sono punte più avanzate nei territori che non a livello centrale”. Per la Magnolfi, è importante “…disseminare le buone pratiche” e far sì che nei portali “si affermi un aspetto fondamentale del web, ossia l’interattività”.

 

Ma quello dell’accessibilità è solo uno dei quattro parametri presi in considerazione dall’analisi dal Formez e del Censis. Gli altri sono il livello di informazioni fornite, la relazionalità dei portali (collegamenti esterni) e i servizi alla persona e alle Imprese.

In merito a ognuno di questi 4 livelli è stato dato a ciascun portale un punteggio che va da zero a 100.

 

Accessibilità: solo 8 regioni su 16 delle regioni esaminate e solo il 37% delle province possiedono siti accessibili al livello minimo attualmente definito dalle varie linee guida e dalla normativa non sono la maggioranza. Il 72,6% dei portali provinciali consente di riportarsi costantemente all’home page nel corso della navigazione ma non sono moltissimi invece i siti che consentono di ingrandire i caratteri dello schermo, opzione gradita per utenti ipovedenti (56% di siti provinciali e 12 regionali).

Informazioni fornite: la presenza di informazioni sui Centri per l’impiego operanti sul territorio è completa nel 75% dei siti web provinciali analizzati. Nel 56% dei casi vengono fornite anche brochure spesso divise per target di utenza.

Servizi alla persona e alle Imprese: servizi pienamente interattivi sono presenti, per il cittadino, nel 24,7% dei siti provinciali e per le Imprese nel 37% dei casi. Si tratta di numeri piuttosto alti nel mondo dei servizi on line. I servizi alle Imprese sono i più diffusi, anche perché‚ la risposta da parte delle Imprese è generalmente massiccia.

Relazionalità: se il 42,5% dei siti provinciali non ha un gran numero di link in entrata (quindi si tratta quasi esclusivamente dei link provenienti dal sito della provincia e della regione), quasi il 15,1% ha più di 199 link in entrata, segno di una maggiore capacità comunicativa.

 

Sono Emilia Romagna, Molise e Campania le regioni che offrono i servizi online per l’impiego migliori, ottenendo quindi i punteggi più alti (punteggio dato dalla media dei valori ottenuti nei 4 parametri sopraindicati). L’Emilia Romagna è al primo posto, con un punteggio di 64 su 100. Da sottolineare soprattutto – si legge nello Studio – la completa presenza dei servizi alle Imprese sia in termini di ampia diffusione che di alta interattività, il cui punteggio medio è di 94 su 100. Ottimo il punteggio medio anche dal punto di vista della qualità tecnologica (74 su 100). Il Molise è al secondo posto e raggiunge un punteggio medio 58 su 100, con un buon il livello di relazionalità (47). La Campania è la terza in classifica, con 57 punti su 100, frutto in particolare dei servizi alle Imprese. Le peggiori in classifica sono invece le regioni Veneto, Toscana e Puglia. In Veneto il punteggio medio è di 41 su 100 e nasce da situazioni provinciali piuttosto diverse una dall’altra. In Toscana la media dei punteggi ottenuti dai siti analizzati è piuttosto bassa, il valore medio è infatti di 38 su 100. Per la Puglia invece “non si può ancora parlare di sistema territoriale dei servizi per l’impiego”. Infatti solo la Provincia di Lecce ha attivato un portale vero e proprio e il suo punteggio arriva solo a 28 su 100. Ecco di seguito una tabella elaborata da Censis e Formez, con i valori medi dell’indice sintetico dei portali regionali e provinciali.

 

“…Le banche dati interrogabili tramite motore di ricerca sono il modo migliore per massimizzare l’efficacia del servizio di domanda/offerta lavoro – spiega il Rapporto – per i servizi di consulenza e orientamento professionale, caratterizzati da una forte importanza dell’incontro ‘in presenza’, gli strumenti di dialogo online contribuiscono comunque a stabilire contatti e avviare comunicazioni per interventi che diventano così più mirati e adeguati”.

Un ottimo risultato l’applicazione delle tecnologie per i servizi del pubblico impiego è “la capacità che hanno determinati progetti di attivare energie territoriali e costruire sistemi: istituzioni pubbliche, Imprese, soggetti privati, cittadini contribuiscono in vario modo al funzionamento del sistema e possono essere sollecitati alla costruzione di un contesto conoscitivo e funzionale sempre più efficace”. Più fruttuosi e più virtuosi quindi i rapporti fra utenti e erogatori di servizi in un ambito invece segnato tradizionalmente da incomunicabilità, difficoltà e ritardi.

 

L’indagine ha preso in esame anche i portali regionali e provinciali dei servizi per l’impiego (16 per le Regioni, 51 per le Province), cioè tutti quei siti web che rappresentano le competenze rispettive sul tema del lavoro e si pongono come strumenti di informazione e servizio.

Da quelli regionali, è emerso che sono prevalentemente informativi “…rappresentano infatti – spiega il rapporto – le Agenzie Regionali per il lavoro con competenze di programmazione a supporto delle politiche attive per il lavoro”, mentre quelli provinciali “legati ai centri per l’impiego, e molto spesso organizzati a rete in funzione di questi, possono invece essere veri e propri contenitori di servizi”. Ma quali le offerte dei portali regionali?

“In primo luogo il servizio di accoglienza e informazione – spiegano Formez-Censis – che trova sul web un valido strumento da associare a quelli tradizionali (prime informazioni, invio ai servizi, colloqui di analisi delle esigenze individuali), ma anche tutti gli altri servizi di orientamento, preselezione, consulenza, assistenza a categorie svantaggiate e, in particolar modo- conclude il rapporto- incontro domanda-offerta lavorativa”.

Sono Rimini, Ravenna e Parma le province italiane con i migliori servizi per l’impiego online: punteggio pieno per la qualità di servizi offerti alle Imprese per l’evasione di tutti gli adempimenti via internet.

Unica in Italia, la provincia di Rimini vanta il servizio “Acchiapparisorse“, un sistema che segnala alle Imprese il personale qualificato e già selezionato dai centri per l’impiego. Ancora da migliorare invece in tutte le province i servizi offerti al cittadino che cerca lavoro online: al momento il servizio presente quasi ovunque è la possibilità di consultare orari e strutture dei Centri per l’Impiego, e altri molto diffusi sono la consulenza sui contratti di lavoro e il supporto per l’orientamento professionale.

 

La Ricerca dimostra una crescita lenta dei servizi di tipo transattivo, che rappresenta però il punto di arrivo di un processo di evoluzione complesso e articolato. Al quarto posto la provincia di Roma che vanta una sezione “Informaservizi” nella quale i cittadini iscritti possono aggiornare il proprio curriculum online.

Buona la relazionalità del sito, parametro molto importante nell’eGovernance della pubblica amministrazione perchè evidenzia la capacità dell’istituzione di creare collaborazioni e interazioni con altri soggetti istituzionali in modo da offrire all’utente una visione completa delle opportunità esistenti online. Secondo la relazionalità la provincia di Roma è al terzo posto dopo Milano e Mantova, provincia quest’ultima con un portale che connette cittadini, Imprese ma anche agenzie private per la fornitura di lavoro temporaneo, enti di formazione pubblici e privati, istituti scolastici.

 

Per i servizi al cittadino, emerge dal rapporto Formez-Censis, si distingue la provincia di Campobasso con il sistema ‘Pro-Muove‘ per la gestione online del front-office del centro per l’impiego. Il software regionale Net-Labor inoltre raccoglie informazioni dai centri per l’impiego e, registrando ingressi e uscite nel mercato del lavoro, consente di ricostruire le storie lavorative dell’utente. Dalla fotografia del Censis non emerge un’Italia tradizionalmente spaccata in due tra Nord e Sud. Anzi. La vera novità è rappresentata dall’ottimo posizionamento della Calabria: al nono posto della classifica nazionale la provincia di Crotone che spicca nella media di province calabresi per il sistema KrLavoro: è possibile iscriversi ai centri per l’impiego direttamente online, un servizio di sms informa su nuove offerte di lavoro inserite dalle aziende, gli uffici provinciali offrono consulenza online e le aziende accedono alle banche dati provinciali per inviare on line comunicazioni obbligatorie in materia di assunzioni.

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