Italia
Il 2006 è stato certamente l’anno di maggiori soddisfazioni per il commercio elettronico italiano. Un tasso di crescita ancora superiore al 40% (Fonte: Politecnico di Milano, 2006), dati che ne certificano l’utilizzo sempre più consuetudinario (15 milioni di transazioni, +55% rispetto al 2005) e soprattutto, finalmente, numeri che provano la sua sicurezza (solo lo 0,4% il valore degli acquisti online disconosciuti dai titolari delle carte di credito utilizzate) e che stanno cambiando la percezione anche da parte dei media più in cerca di sensazionalismi.
L’eCommerce è dunque una realtà, non più solo una promessa, certamente per alcune categorie merceologiche (il turismo online rappresenta già il 5% del comparto), ma anche per assicurazioni, informatica ed elettronica di consumo, collezionismo, con aspettative di crescita ancora molto elevate sul 2007.
A godere di questa crescita, e ad alimentarla a sua volta, è lo shopping comparison, una particolare funzionalità offerta dal web che consente all’utente di comparare in modo veloce e completo prodotti ed offerte disponibili presso centinaia di esercenti. Tutto questo grazie a motori di ricerca verticali che organizzano e sincronizzano database contenenti centinaia di migliaia di prodotti e li associano a schede-prodotto editoriali fornendo così un’esperienza di ricerca oggettiva, semplice ed efficace affinché, in modo consapevole e trasparente, possa essere formata la decisione di acquisto online o di confronto con l’offerta offline. Se è però intuitivo il vantaggio per il consumatore, merita sottolineare quanto ai siti di commercio elettronico questi strumenti possano consentire di accelerare il proprio business ricevendo visite di potenziali clienti estremamente qualificate con un costo nella maggior parte dei casi a performance (pay-per-click). Presentare il proprio marchio e i prodotti a milioni di utenti ogni mese è inoltre una fase obbligata in un business dominato dal concetto di fiducia tipico di una relazione virtuale.
Secondo una ricerca Sems Netexplora 2006, il 27% degli utenti Internet usa abitualmente siti di shopping comparison quali Kelkoo.it (Yahoo!) e Buycentral.it (Pangora) mentre il 45% vi ha già acceduto. I comparatori, tra i quali merita citare anche gli italiani Trovaprezzi e Costameno, con la loro capacità di fornire i propri servizi non solo agli utenti dei propri siti, ma anche agli utenti fedeli ai grandi portali, sono anche, grazie alla loro relazione quotidiana con centinaia di shop, i primi operatori ad accorgersi dell’evoluzione dell’eCommerce: di quali merceologie raggiungono la ribalta, di quali operatori sono in grado di imporre la propria leadership, infine di quali prodotti, all’interno di uno stesso settore, stanno “facendo il mercato”. Ecco perché costituiscono, oltre a dei motori di crescita del comparto, anche un veicolo di comunicazione pubblicitaria sempre più apprezzato, soprattutto in una fase in cui assicurazioni, servizi finanziari e turismo sono comparti particolarmente attivi nella distribuzione, e quindi anche nella comunicazione, sul web.
Saper ottimizzare la propria presenza sui comparatori, costruire un database-prodotti in grado di reggere la concorrenza garantita da questo strumento di trasparenza, infine tracciare i risultati ed agire di conseguenza sono aspetti sempre più importanti per chi vuole affermare la propria strategia di web-marketing nel contesto di entusiasmante crescita del nostro eCommerce.