Unione Europea
Nel mirino della Commissione europea finisco sotto accusa le società produttrici di videocassette professionali, sospettate dall’Antitrust Ue di aver partecipato a un cartello sui prezzi.
Il Commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, ha confermato di avere inviato dichiarazioni di addebiti ad alcune aziende del settore, che hanno adesso due mesi per rispondere alle accuse di Bruxelles.
“…Non mi sorprenderebbe se quest’anno venissero prese nove o dieci decisioni contro i cartelli” ha detto la Kroes nel suo intervento all’Europarlamento, sottolineando come il 2006 si stato un anno “fruttuoso” chiuso con sette multe per un totale di 1,8 miliardi di euro. Certo “…imporre delle ammende mi rattrista – ha commentato il Commissario – aspetto con impazienza il giorno in cui i miei servizi mi diranno che non hanno rilevato neanche un cartello perché sarà una bella notizia per l’economia europea”.
Dall’inizio dell’anno Bruxelles ha emesso già due decisioni contro i trust formati per controllare i prezzi sul mercato. Tra queste resta memorabile la multa contro i primi quattro gruppi mondiali che fabbricano ascensori che, per un valore di quasi un miliardo di euro, risulta la sanzione più alta mai comminata dall’Antitrust europeo.
La Ue non ha voluto rendere noti i nomi delle società coinvolte nelle presunte attività illegali legate alle videocassette, ma tra queste ci sarebbe la Fujifilm Holdings , che ha confermato all’agenzia di stampa Bloomberg di avere ricevuto la comunicazione di Bruxelles.
Le dichiarazioni di addebiti accusano le società di avere “…fissato i prezzi di prodotti nel settore delle videocassette professionali, limitando quindi la concorrenza“, come ha fatto sapere Jonathan Todd, portavoce della Kroes. Queste videocassette, ha spiegato la Commissione, vengono utilizzate per registrare i segnali ottici emessi dalle videocamere o dai computer e sono usate soprattutto dalle emittenti televisive e dalle società di produzione indipendenti.