Unione Europea
Torna a parlare di Tv mobile il Commissario Ue per la Società dell’informazione e Media, Viviane Reding, in occasione dell’apposita Conferenza, organizzata nell’ambito del CeBit (15-21 marzo 2007) di Hannover.
Un’importante occasione, come l’ha definita la Reding, per scambiare punti di vista ed esperienze tra gli attori del mercato mondiale della Tv mobile, ma anche una grande opportunità per i Ministri europei delle comunicazioni di individuare la giusta strategia di intervento.
Il Commissario Ue ha sottolineato ai presenti che “…la Tv mobile non è solo un nuovo modo per distribuire programmi televisivi e non è solo una ‘Tv portatile’, ma rappresenta un profondo cambiamento” nel modo di fare e fruire il mezzo televisivo. Un “concreto esempio di convergenza“, come lo definisce la Reding, che metterà alla prova il nostro modo di concepire la Tv e i servizi audiovisivi, offrendo “…la possibilità di vedere ogni tipo di contenuto, anytime e anywhere, in modo interattivo, con servizi adeguati a bisogni e gusti di ogni utente”.
Dallo scorso anno la Commissione Ue si è impegnata in un piano di sostegno per lo sviluppo della Tv mobile che prevede la cooperazione tra le industrie del settore in modo da assicurare l’interoperabilità tra piattaforme e dispositivi; avviare le necessarie azioni per assicurare l’uso dello spettro per servizi di Tv mobile nel breve e nel lungo termine; promuovere il dibattito tra le Autorità nazionali sui modelli regolatori e le best practices e supportare la produzione di contenuti innovativi adatti alle nuove forme di distribuzione.
La Tv in mobilità – ha sottolineato la Reding – rappresenta un’incredibile opportunità in termini economici per telcos e broadcaster, ma anche per i player che ne verranno coinvolti, come gli aggregatori e produttori di contenuti e i provider di software.
Per il Commissario tutto questo stimolerà la creazione di nuovi modelli di business e nuove prospettive di lavoro per la Società dell’Informazione.
Secondo alcune stime, citate dalla Reding nel corso del suo intervento, per il 2015 saranno 200 milioni gli europei che potranno guardare la Tv su dispositivo mobile con un valore di mercato di 20 miliardi di euro. Ma ancora la strada da fare è tanta. “Mentre i servizi multimedia su reti 3G sono ormai ampiamente diffusi e in forte crescita, la trasmissione Tv sui terminali mobili riguarda ancora pochi Paesi, sebbene la combinazione delle tecnologie di broadcasting e 3G è obbiettivamente l’unico modo per fornire servizi di Tv mobile su larga scala”, ha commentato la Reding.
Dai test recentemente condotti in Europa – in particolare le prove effettuate in Germania durante i Campionati mondiali di calcio 2006 e il lancio dei primi servizi commerciali in alcuni Stati membri – l’Italia risulta in pole position insieme a Finlandia e Gran Bretagna nella sperimentazione e lancio dei programmi televisivi su dispositivi mobili.
I tre Paesi sono già avanti nel lancio della Tv mobile, mentre la nuova tecnologia è ancora in fase embrionale in Germania con il progetto pilota “Mobiles Fernsehen Deutschland GmbH” della città di Duesseldorf.
Agguerrita la concorrenza sui mercati internazionali, dove la Cina è già impegnata nella preparazione di un test per i Giochi olimpici di Pechino 2008.
Il Commissario ha evidenziato che le potenzialità ci sono, ma si tratta di “…un mercato ancora in fase iniziale che per decollare ha bisogno di segnali chiari dagli attori della politica riguardo ad alcuni argomenti chiave, quali spettro, standard e licenze”.
La Reding ha avvisato che “…le incertezze resteranno e l’offerta non esploderà, finché non saranno rimossi tutti gli ostacoli e non ci saranno prospettive di economia di scala”
Aggiungendo: “…Sono convita che il problema non è la domanda, ma l’offerta. So molto bene che la Tv mobile si svilupperà prima sui mercati nazionali e le offerte oltre confine resteranno un’eccezione. Ma l’Europa non si può permettere 27 linee diverse per la Tv mobile. Abbiamo bisogno di un’unica, chiara e coerente, strategia europea per tutte le industrie coinvolte per investire e creare le condizioni di un grande sviluppo della Tv in mobilità”.
Il Commissario è, quindi, passato a considerare l’aspetto degli standard, riconoscendo l’importanza dell’uso di formati aperti per la realizzazione di economie di scala. Solo così si potrà contare su un efficiente uso dello spettro.
La Reding ha dichiarato d’essere pronta a dare “…un forte sostegno alle soluzioni europee standardizzate, come il DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld), a condizione che essi forniscano certezze sui termini e condizioni di licenza”. Altrimenti diventa impossibile investire e le industrie dovrebbero lavorare in questo senso. Altro fattore chiave è l’interoperabilità tra i diversi dispositivi che consentono la trasmissione di contenuti televisivi in mobilità. Altrettanto importante aspetto è la necessità che le Autorità nazionali creino i giusti framework per incoraggiare lo sviluppo delle nuove tecnologie, onde evitare ‘buchi’ normativi che limiterebbero la crescita e le opportunità di occupazione del settore.
Senza dimenticare che la chiave per il successo deve tener conto anche della produzione contenuti di forte appeal, originali, e le industrie europee dovranno dar prova di innovazione e creatività.
Le tecnologie digitali, ha ricordato la Reding, sono al cuore del Programma MEDIA 2007, che quest’anno ha visto lo stanziamento di 4 milioni di euro per finanziare la distribuzione digitale, compresi i contenuti per Tv mobile.
In ogni caso, ha detto il Commissario Ue, “…è necessario un approccio europeo comune per predisporre le condizioni per un rapido e ampio sviluppo della Tv mobile in Europa. E’ tempo di agire”.
In conclusione, la Reding ha ribadito che “…proporrà alla Commissione una Comunicazione, sulla base dei risultati dei lavori condotti lo scorso anno, così da avviare in modo forte e sinergico il mercato interno della Tv mobile. Questo documento individuerà le best practices e avanzerà proposte concrete per una coerente strategie europea”.
“…La Tv mobile è un fantastico esempio di opportunità di crescita e di lavoro. Il successo delle nuove tecnologie convergenti richiede sforzo, impegno e creatività da parte di tutte le forze coinvolte”.