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Digitale terrestre: Agcom approva delibera, entro maggio gara per assegnare il 40% della capacità trasmissiva

Italia


Approvata la delibera Agcom per l’allocazione del 40% della capacità trasmissiva nei multiplex digitali di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media al fine di favorire il pluralismo e di accelerare la transizione al digitale terrestre.

Scopo del provvedimento, di cui sono relatori i Commissari Michele Lauria e Stefano Mannoni, è quello di accelerare le condizioni per un’offerta di qualità e uniforme su tutto il territorio.

 

Si tratta di un progetto su cui l’Autorità punta molto per incrementare la presenza di nuovi operatori sulla Tv digitale pur in presenza di una scarsità di risorse frequenziali, in gran parte già occupate.

 

Tramite una procedura competitiva, l’Agcom assegnerà la capacità trasmissiva agli editori indipendenti, alle emittenti nazionali che richiedano il completamento della copertura delle proprie reti e alle emittenti locali che non dispongono di impianti in digitale.

Per queste ultime emittenti, che sono ben seicento, è stato riservato un maggiore spazio, rispetto alle iniziali previsioni, finalizzato a una capacità trasmissiva anche al di fuori delle aree all digital, quelle destinate per prime allo switch-off dell’analogico e quindi al passaggio definitivo al digitale terrestre.

 

La delibera sarà ora seguita da un vero e proprio disciplinare di gara che sarà messo a punto dall’Autorità entro il prossimo mese.

L’Autorità punta a realizzare entro la metà di maggio – a quanto si apprende – le gare, gestite da una Commissione di cinque esperti, tre indicati dalla stessa Agcom e due dal ministero delle Comunicazioni, come previsto dalla legge.

 

Entro trenta giorni dalla pubblicazione della delibera sul sito dell’Agcom le emittenti dovranno comunicare all’Autorità stessa la situazione della propria capacità trasmissiva a disposizione di terzi, e cioè i contratti già in corso (che saranno salvaguardati) e lo spazio invece rimasto libero.

Nel frattempo l’Agcom formulerà il disciplinare di gara (tra i parametri, l’offerta economica, la credibilità imprenditoriale dell’editore e la qualità dei programmi proposti).

 

Una volta ottenute le risposte dalle emittenti, sarà formulato il vero e proprio bando di gara. L’Autorità procederà così, tramite procedura competitiva, ad assegnare la capacità trasmissiva per un terzo agli editori indipendenti, per un terzo alle emittenti nazionali che richiedano il completamento della copertura delle proprie reti (come, per esempio, Rete A) e per un terzo alle emittenti locali che non dispongono di impianti in digitale.

 

Lo switch-over dovrebbe chiudersi nel 2012 con il definitivo spegnimento del segnale analogico e il passaggio alla Tv digitale terrestre.

La nuova tecnologia assicurerà maggior pluralismo, migliore qualità video, interattività e servizi pay.

Riguardo alle frequenze analogiche “liberate” dai grandi broadcaster nazionali, in attesa che l’Agcom e il ministero delle Comunicazioni rendano noto il nuovo database delle frequenze, Mediaset ha già dato una prima risposta alle istituzioni.

 

Dal 1° marzo nella provincia di Cagliari, la società televisiva ha spento il segnale analogico di Rete4. E invece di restituire le frequenze analogiche allo Stato le sta utilizzando per rafforzare il proprio multiplex e sperimentare l’alta definizione, servizio che Sky Italia già garantisce ai propri clienti.

 

“…Mediaset utilizzerà le frequenze che si sono rese disponibili nell’area di Cagliari dopo lo switch-off analogico del primo marzo per sperimentare le trasmissioni in alta definizione televisiva”, ha confermato Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, a margine dell’audizione in Senato sui diritti Tv.

Una prassi destinata a proseguire anche con i prossimi switch-off  “territoriali” a partire dalla Valle d’Aosta.

 

Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset e responsabile Affari istituzionali, ha aggiunto che “…La disponibilità di capacità trasmissiva in favore di altri soggetti che vogliono entrare nella Tv digitale passa per quel 40% che dobbiamo mettere a disposizione di soggetti terzi in base alle indicazioni che verranno dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni”.

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