Italia
Migliaia di sardi in fila nei negozi di elettrodomestici per l’acquisto del decoder che consentirà loro di ricevere la Tv col sistema digitale terrestre. Da questa notte alle 3, infatti, gli abitanti di Cagliari e di 122 comuni dell’hinterland saranno interessati dallo switch-off propedeutico (quello definitivo è previsto per dicembre 2008) e per ricevere Rai2 e Rete4, QOOB di Telecom Italia Media dovranno per forza collegare al proprio televisore un dispositivo in grado di trasformare il segnale da digitale ad analogico. Tra sistema terrestre e satellitare, in Sardegna quattro famiglie su cinque sono già in grado di ricevere la Tv digitale.
“…Finalmente un passo concreto. Finalmente una data rispettata, grazie all’impegno delle Autorità regionali e amministrative sarde, delle emittenti nazionali e locali, del Governo”. Così il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha commentato l’avvio delle trasmissioni Tv in tecnologia digitale nell’area del capoluogo sardo.
“…Nei prossimi giorni valuteremo l’esito di questo esperimento pilota per verificare l’impatto sul pubblico dei telespettatori e per mettere a punto i nuovi passi da compiere in altre aree all digital come Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige”.
“Prenderà così corpo – ha aggiunto il Ministro – in attesa del varo della nuova normativa da parte del Parlamento, la strategia italiana di switch-over”.
“Una strategia – ha detto ancora – che già nelle prossime settimane potrà contare sull’offerta di nuovi programmi per il digitale terrestre e di piani di redistribuzione delle frequenze definiti zona per zona e approvati dall’Autorità delle Comunicazioni”.
Ha parlato con soddisfazione di “primato europeo“, Andrea Ambrogetti, presidente del Consorzio Sardegna digitale, che sta portando avanti i servizi di pubblica utilità sul canale RaiUtile, aggiungendo: “…è chiaro che in queste ultime ore ci sono molte persone che stanno facendo incetta di decoder nei tanti negozi che ne consentono l’acquisto con il contributo governativo di 70 euro”.
Si pensi che soltanto nella serata del 27, in Sardegna sono stati venduti 7.000 decoder, un grosso numero, considerato che in tutto il 2006 ne sono stati venduti 20mila.
“Un altro fatto importante, la di là dei molti vantaggi del digitale che la Sardegna avrà già da stanotte – ha sottolineato Ambrogetti – è che questa sperimentazione è stata portata avanti dai grandi network nazionali, dalle Tv locali, dal Ministero e dalle associazioni dei consumatori e del volontariato, senza che venisse imposta per legge. È un fatto straordinario che poteva sembrare impossibile.”
“Il digitale terrestre – ha evidenziato – è il sistema che sarà adottato per le trasmissioni televisive da tutta Europa e che progressivamente sarà introdotta anche in Italia dopo la sperimentazione in Sardegna dove più di un terzo della popolazione potrà ricevere l’intera offerta digitale. Cioè una migliore qualità di audio e video, molti più canali. Dai 14 canali attuali ai 37 già disponibili in digitale, molti più servizi come quelli di interattivi di pubblica utilità oltre all’avvio di trasmissioni in alta definizione.”
“D’altra parte – ha proseguito Ambrogetti – la Sardegna, individuata insieme alla Val d’Aosta come prime regioni pilota per questa transizione, ha raggiunto un primato europeo con la diffusione di decoder che già supera l’80% delle famiglie e, con questa operazione, diventa la più grande area all digital finora sperimentata in tutta Europa. Infatti per quanto riguarda la Tv digitale Cagliari è, insieme a Berlino, l’area più tecnologicamente avanzata d’Europa.”
Ambrogetti ha spiegato quali servizi interattivi saranno a disposizione degli utenti grazie al canale RaiUtile: dalla rubrica telefonica del personale della Regione all’archivio storico delle delibere e dei comunicati della giunta regionale; dalle offerte di lavoro in Sardegna all’elenco degli appuntamenti culturali nell’isola.
Piero De Chiara, Presidente di DGTVi, l’associazione che raggruppa i network nazionali e le Tv locali italiane, durante la conferenza stampa svoltasi ieri a Cagliari, preferisce parlare di “…opportunità piuttosto che di spegnimento dell’analogico” e ha spiegato che con il passaggio al digitale terrestre quasi 600mila sardi si ritroveranno ad avere non più 9 canali bensì 31, la copertura del segnale sarà più forte e ci saranno grossi vantaggi non solo nella qualità tecnica ma anche nei servizi forniti dalla Tv.
“Una Tv che è già futuro e che pone la Sardegna all’avanguardia in Italia e in Europa”.
Marcello Fiori, segretario generale del Ministero delle Comunicazioni, ha informato che i Comuni coinvolti sono 122 e sono prevalentemente nella Provincia di Cagliari ma alcuni anche nelle province di Oristano, Nuoro, Carbonia-Iglesiais e Medio Campidano, (di recente costituzione).
Ma ha aggiunto: “…Contiamo di arrivare in tutta la Sardegna entro il marzo del 2008″.
Fiori ha comunque precisato che “…il digitale terrestre voluto dall’Unione Europa, non sarà un’avventura ma una scommessa da vincere, partendo dalla Sardegna”.
“Un fatto positivo – ha detto ancora Fiori- è che al numero verde che abbiamo attivato sono arrivate migliaia e migliaia di chiamate, ma nessuna di protesta. Il che significa che gli utenti hanno capito i vantaggi del digitale terrestre”.
“Il processo iniziato oggi continuerà nei prossimi mesi con il passaggio definitivo al digitale di tutte le reti in tutto il territorio della regione – ha detto aggiunto – e per il prossimo 15 Aprile è invece previsto il passaggio al digitale delle prime reti nell’area di Aosta. In Sardegna è stato fatto un ottimo lavoro grazie anche all’impegno delle Tv locali che sono state trainanti”.
“…E’ un fatto straordinario – ha spiegato Fiori – che qui in Sardegna ogni soggetto interessato all’operazione abbia cercato di svolgere al meglio il proprio compito senza che nessuna legge glielo imponesse. Il risultato è che ora saremo probabilmente in grado di anticipare di molto lo switch-off definitivo, previsto per dicembre 2008″.
“…Da stasera la TDT non è più una promessa – ha commentato – e la Sardegna diventa, un po’ a sorpresa ma a pieno titolo, il territorio con il maggior tasso di innovazione del Paese, colmando in qualche modo un suo storico gap infrastrutturale”.
Lo switch-off propedeutico di stanotte “…è stato ribadito in tutti gli interventi“, diventerà un modello per tutta l’Italia.
Per Luca Balestrieri della Rai, “….sostenendo attentamente questa iniziativa partita dal precedente Governo, l’attuale ministero delle Comunicazioni ha dimostrato che, al di là delle stagioni politiche, l’Italia è un Paese in grado di raggiungere obiettivi importanti”.
Aggiungendo che “…tra i nuovi servizi resi possibili del digitale c’è RaiNews con notizie 24 ore su 24, un Rai Sport locale con molta attenzione per gli sport minori, un programma Rai destinato ai bambini mentre è già attivo RaiUtile che non può che caratterizzare ovviamente un network di servizio pubblico”.
Grazie al digitale terrestre, i telespettatori sardi potranno ricevere gratuitamente invece anche dei 14 canali locali e nazionali dell’analogico, ben 37 canali digitali, da Rainews 24 a Raisport Sat, da Rai Edu 1 a Mediaset premium, passando per Bbc World, Boing e tanti altri.
Per quanto riguarda gli eventuali problemi tecnici che si potrebbero verificare durante il passaggio, il ministero delle Comunicazioni ha già attivato sin dallo scorso 5 febbraio un call center (numero: 800.022.000) e un sito internet (decoder.comunicazioni.it) pronti a fornire agli utenti tutte le informazioni utili all’installazione e alla ricezione del nuovo sistema. Chi avesse problemi di ricezione, copertura, decoder e impiantistica, in ogni caso, può sempre segnalare le disfunzioni all’associazione dei consumatori Adiconsum, che sul sito ha attivato uno sportello online.
Le segnalazioni pervenute verranno analizzate dalle istituzioni competenti per migliorare i prossimi switch-off previsti sul territorio nazionale.
“…Adiconsum – si legge in una nota – che è presente nel Comitato nazionale Italia digitale, cercherà, attraverso la propria sede di Cagliari, di risolvere i problemi che possono trovare soluzione nell’immediato e, collaborando con le istituzioni, cercherà definire piani nazionali più adeguati al passaggio dall’analogico al digitale”.