Italia
Sono stati sospesi i contatti tra Telefonica e Telecom Italia. Lo ha comunicato ieri il presidente del gruppo spagnolo Cesar Alierta, durante una conference call con gli analisti.
“Abbiamo un alto rispetto per Telecom Italia e per il suo management”, ha spiegato Alierta, aggiungendo che esistono sicuramente delle aree in cui i due gruppi possono lavorare assieme.
“La situazione – ha continuato il presidente di Telefonica – rende tuttavia difficile per noi andare avanti secondo quanto delineato nel comunicato del 12 febbraio”, relativo proprio alle trattative in corso con la società italiana.
Parole che sono piombate come una doccia fredda su Piazza Affari, facendo crollare sia i titoli Pirelli – primo azionista del gruppo telefonico, attraverso Olimpia, che quelli Telecom: i primi hanno perso il 5% per poi concludere la seduta in calo del 4,94% a 0,80 euro, mentre Telecom ha lasciato sul terreno il 2,6% a 2,23 euro. Nel primo pomeriggio di oggi, il titolo registrava una flessione dell’1,1% a 2,20 euro.
Su quale sarà il futuro assetto azionario del principale gruppo telefonico italiano non si ha dunque ancora nessun indizio concreto, e l’attenzione è puntata tutta sulla prossima riunione del cda previsto per giovedì 8 marzo, dalla quale dovrebbe venir fuori il piano industriale 2007-2009.
A questo scopo si è riunito ieri il Comitato strategie di Telecom Italia, composto dal presidente Guido Rossi e dal vice presidente Carlo Buora, affiancati da Pasquale Pistorio, Domenico De Sole e Marco Onado.
Il Comitato ha il compito di coadiuvare il cda nell’elaborazione delle scelte strategiche e di business, nonché di coordinare l’evoluzione organizzativa, in relazione ai modelli di business, all’evoluzione della struttura societaria e finanziaria, al monitoraggio dello stato d’avanzamento del processo di cambiamento.
Per quanto riguarda invece l’eventuale scorporo delle rete Telecom – progetto sul quale lavora dalla fine dello scorso anno un’apposita task force – il commissario Agcom Enzo Savarese ha spiegato che una consultazione pubblica verrà avviata entro la fine di questo mese, i primi risultati si avranno prima dell’estate e una decisione arriverà entro la fine dell’anno.
Savarese si dice d’accordo col ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di preferire per Telecom una soluzione che salvaguardasse il ruolo del Paese su infrastrutture tanto importanti come le reti telefoniche.
“A titolo personale – ha dichiarato Savarese a Radiocor – preferirei che la rete restasse italiana. Ma è una scelta di politica industriale”. L’Autorità – ha aggiunto – “punta solo a garantire la separazione della rete dall’attività commerciale”.
Una posizione rafforzata ulteriormente dallo stop alle trattative da parte di Telefonica.
“Mi auguro – ha quindi aggiunto Savarese – che ci sia uno sforzo per la difesa dell’italianita’, nei limiti del lecito e del possibile”.
Per quanto riguarda invece più nello specifico il lavoro della task force – il cui scopo è quello di coordinare un’evoluzione regolamentare in grado di garantire un accesso paritario alle reti di telecomunicazioni – Savarese ha precisato che “…la discussione tecnica è andata molto bene. Telecom Italia punta ad ottenere la maggiore libertà commerciale possibile, noi dobbiamo tutelare la concorrenza e le regole del mercato. Tuttavia e’ presumibile che a fronte di un cambiamento sul controllo della rete sia data maggiore libertà commerciale all’incumbent. La discussione riguarderà il grado di libertà da concedere”.
In merito al futuro assetto strutturale del gruppo, Savarese ha precisato che all’Agcom importa soprattutto differenziare la rete dalla struttura commerciale, indipendentemente dal fatto se questo avverrà “attraverso la creazione di una società ad hoc o attraverso la creazione di divisione societaria in Telecom Italia” sul modello anglosassone adottato da BT Group in Gran Bretagna.