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Spettro radio: GSME chiede l’assegnazione di parte della banda UHF per i servizi tlc fissi e mobili

Europa


Il passaggio alla tv digitale renderà disponibile per nuovi usi una porzione di banda Ultra High Frequency (UHF) che potrebbe aiutare gli operatori telefonici a offrire tutta una serie di nuovi servizi e applicazioni quali ad esempio la banda larga wireless nelle aree rurali.

Ecco perché l’associazione GSM Europe ha chiesto alla Commissione europea di destinare parte delle frequenze attualmente utilizzate dalla televisione analogica ad applicazioni telecom fisse e mobili.

 

È questa una delle opzioni elaborate dal Radio Spectrum Policy Group (RSPG) nell’opinione inviata alla Commissione riguardo le implicazioni sul mercato delle comunicazioni del cosiddetto ‘dividendo digitale‘, cioè la ripartizione dello spettro che verrà effettuata quando sarà completato il passaggio al digitale terrestre.

 

La disponibilità una porzione di banda UHF per servizi non-broadcasting potrebbe essere fondamentale per l’offerta di servizi innovativi e applicazioni telecom.

Le caratteristiche di propagazione di questa banda – spiega Kaisu Karvala, chair di GSME – “potrebbero facilitare la realizzazione di reti di comunicazione mobile in grado di raggiungere aree scarsamente popolate che sarebbe troppo costoso coprire con sistemi operanti su bande più alte, assicurando che il dividendo digitale possa venire incontro alle esigenze di chi vive in queste aree, vittime del digital divide”.

 

Le vantaggiose caratteristiche di propagazione del segnale su frequenze basse, sono ben documentate: lo spettro tra 300MHz e 1GHz, parte del quale verrà liberato in seguito allo switchover digitale, è particolarmente adatta all’uso mobile terrestre, per servizi quali la mobile Tv.

 

Come ha sottolineato anche il Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione, Viviane Reding, “i servizi wireless offrono una grande speranza in vista del superamento del digital divide”.

 

La Ue è impegnata a realizzare un piano per rendere l’utilizzo dello spettro più flessibile alle esigenze degli operatori, che si trovano a dover realizzare una seri di nuovi servizi convergenti e ad aver a che fare con l’ingresso nel mercato delle comunicazioni di nuovi player provenienti da altri settori (internet, boadcasting, ecc.). Nei giorni scorsi, la Commissione ha presentato le nuove misure elaborate per ridurre le restrizioni all’accesso e all’uso di questa risorsa essenziale nell’ambito delle comunicazioni wireless, al fine di rimuovere potenziali barriere all’innovazione, alla crescita economica e alla scelta dei consumatori.

 

Lo spettro UHF, comunque, non verrà liberato prima del 2012 ed è ancora troppo presto per avere una decisione definitiva in merito all’uso cui verrà destinato.

L’assegnazione di una sotto-banda per applicazioni fisse e mobili, spiega la GSME, “richiederebbe il rilascio di una parte dello spettro dopo lo switch off della Tv analogica”.

 

Sono necessari – ha concluso l’associazione – “ulteriori studi per stabilire nel dettaglio caratteristiche e condizioni d’utilizzo della sotto-banda” nonché una serie di azioni “di policy a livello nazionale, comunitario e internazionale”.

 

Il primo passo di questo processo sarà quello di aggiungere le applicazioni mobile alla lista dei potenziali usi della banda UHF alla prossima World Radio Conference (WRC-07).

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