Telecom Italia chiude accordo con AOL e diventa secondo Isp in Germania. Intanto proseguono trattative con Telefonica

di Raffaella Natale |

Italia


Riccardo Ruggiero - Ad Telecom Italia

Completato l’acquisto degli asset tedeschi di AOL, controllata dalla holding americana dei media Time Warner, da parte di Telecom Italia.

L’operazione si è chiusa su 665 milioni di euro, come ha informato la società italiana che, grazie all’acquisizione annunciata lo scorso settembre, diventa il secondo fornitore di servizi internet in Germania con oltre 3 milioni di clienti di cui circa 2,1 milioni di accessi a banda larga.

 

Stando all’accordo, AOL, oltre a fornire servizi e contenuti co-branded su un portale congiunto per tutti i clienti internet residenziali di Telecom Italia in Germania, si occuperà anche della raccolta pubblicitaria online.

Tale partnership, valida per i prossimi cinque anni, prevede anche che la stessa AOL disegni, ospiti e gestisca i servizi per tutti i clienti retail di Telecom Italia in Germania.

 

Lo scorso novembre, l’acquisizione degli asset tedeschi di AOL da parte di Telecom Italia ha ricevuto l’OK dell’Antitrust Ue.

La Commissione europea ha autorizzato l’operazione in quanto “…non è suscettibile di ostacolare in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE)  o in una parte sostanziale di esso”.

 

Fornitore di servizi online interattivi tramite diversi marchi (AOL, MapQuest, AIM, Moviefone, ICQ e Netscape) e di servizi di accesso internet negli Stati Uniti e in Europa, AOL è controllata al 100% da Time Warner, colosso internazionale del mercato media ed entertainment.

 

In Germania, AOL offre servizi di accesso internet, sia a banda stretta che a banda larga, e altri servizi correlati, attualmente tramite AOL Services Germany GmbH e una serie di società operative sotto il controllo diretto o indiretto di AOL Europe Sarl, holding europea del gruppo.

Sul mercato tedesco, Telecom Italia opera nel settore delle telecomunicazioni e, più nello specifico, dell’accesso residenziale a banda larga e della telefonia vocale, mediante HanseNet Telekommunication GmbH, filiale del gruppo controllata al 100%.

 

Dall’esame del progetto di transazione effettuato dalla Commissione, risultano “…limitate sovrapposizioni orizzontali tra le attività di Telecom Italia e di AOL Germania (ovvero servizi di accesso internet a banda stretta e a banda larga); la società che risulterà dall’acquisizione continuerà a confrontarsi a una serie di concorrenti forti ed efficaci, quali attualmente Deutsche Telekom”.

 

In quella occasione, Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Telecom Italia, aveva commentato: “…Questa acquisizione rappresenta un ulteriore passo in avanti del Gruppo Telecom Italia nella sua strategia di focalizzazione sull’offerta di servizi e contenuti a banda larga su scala internazionale. Partendo dall’acquisizione di Hansenet, avvenuta nel 2003, infatti, la nostra presenza in Germania si è andata progressivamente rafforzando fino a questo importante accordo di co-branding con AOL”. 

 

Intanto procedono i colloqui tra Pirelli e Telefonica e, secondo indiscrezioni di stampa, potrebbero essere più vicini a un accordo.

Oggi la società spagnola ha presentato i risultati annuali, registrando un utile netto di 5.185,7 milioni di euro in crescita del 59,4%. I conti sono stati esaminati ieri dal Cda e diffusi questa mattina prima dell’apertura dei mercato. Ma nel comunicato non si fa nessun accenno alle trattative con Pirelli per la quota in Olimpia e l’ingresso così nell’azionariato di Telecom Italia. L’argomento non era peraltro all’ordine del giorno ma tutti si attendono qualche domanda in merito da parte degli analisti che nel pomeriggio incontreranno i vertici del gruppo.

 

Tra i punti fermi, anche se non sarebbe ancora pronto un memorandum, il prezzo di 3 euro per azione (con un investimento dunque di circa 1,3 miliardi della società spagnola di euro per il 30% di Olimpia) e l’impegno della holding che controlla Telecom a non aprire a nessun operatore telefonico concorrente.

Secondo gli analisti, il premio sarebbe giustificato dall’esistenza di sinergie sfruttabili in America Latina e Germania, anche solo con semplici accordi commerciali e di cosharing delle infrastrutture.

 

La partita si gioca, però, anche sul tavolo della politica, stando alle indiscrezioni ci sarebbe anche Telefonica-Telecom tra i dossier sbloccati da Romano Prodi e José Zapatero nel recente incontro a Ibiza.

“…La nostra volontà è che qualsiasi iniziativa che possa portare ad alleanze e a partecipazioni in Paesi comunitari debba essere vista in modo favorevole e amichevole”, ha detto la scorsa settimana Zapatero mentre Prodi ha preferito non commentare la vicenda.

“…Rendere costantemente compatibili i principi europei – ha aggiunto – e gli interessi di espansione delle Imprese spagnole in settori strategici: questa è la linea che segue il Governo spagnolo”.

 

Ancor prima del vertice italo spagnolo, l’ipotesi di un asse con Madrid aveva ricevuto un sostanziale via libera dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro: “…Siamo europei e come tali non poniamo alcun limite alla proprietà italiana o straniera della telefonia o delle reti“. Attenti al riassetto dell’azionariato di Telecom però, sempre secondo fonti finanziarie, ci sarebbero anche le banche.

L’ipotesi di una cordata per ora non prende forma anche se attente all’evolversi della situazione sarebbero sia Mediobanca (azionista con l’1,54% vincolato al patto con Generali e Olimpia) con Generali (socio al 4,06%), sia Capitalia e Unicredit.

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