Tlc mobili: troppe tasse frenano la crescita dei Paesi più poveri. Studio Deloitte

di Alessandra Talarico |

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Telefonia mobile

L’uso delle comunicazioni mobili è un potente traino per la crescita economica, che i governi potrebbero rafforzare ulteriormente abbassando le tasse sui servizi e il possesso dei telefonini.

E’ la conclusione di un rapporto realizzato da Deloitte per conto della GSM Association secondo cui, in un Paese in via di sviluppo, un aumento del 10% nella penetrazione mobile alzerebbe la crescita media annuale di 1.2 punti percentuali.

Se quindi, la proporzione di persone con un telefonino, in un’economia che cresce del 4% l’anno, passasse dal 10% al 20%, la crescita economica raggiungerebbe il 5,2% l’anno.

 

Nonostante gli evidenti benefici economici e sociali delle comunicazioni mobili – spiega la GSMA – 16 dei 101 Paesi presi in considerazione dallo studio tassano i servizi mobili e i telefonini come se fossero beni di lusso non mezzi di comunicazione essenziali”.

Nei Paesi dell’Africa orientale, ad esempio, le tasse rappresentano circa il 25-30% del costo totale relativo al possesso e all’uso del telefonino, comparato con una media del 17,4%. In Turchia, la percentuale delle tasse sale addirittura al 44%.

 

Tutte queste imposte, rallentano il rollout e impediscono l’accesso a strumenti potenti nella lotta contro la povertà, proprio in quei Paesi che invece dovrebbero trarre maggior guadagno dalle nuove tecnologie di comunicazione.

 

“Tassare i servizi mobili e i telefonini come se fossero caviale o champagne è controproduttivo”, ha dichiarato Tom Phillips, Chief Government and Regulatory Affairs Officer di GSMA.

“Questo studio si aggiunge alle già numerose prove del fatto che la crescita dei servizi mobili è un requisito fondamentale per la crescita economica. I governi dovrebbero riconoscerlo e correggere le proprie policy in modo da incoraggiare e non limitare l’uso dei telefonini”, ha aggiunto Phillips.

 

Secondo il prof. Leonard Waverman della London Business School, “l’impatto dei cellulari nei Paesi in via di sviluppo è rivoluzionario quanto quello delle strade, delle ferrovie e dei porti, per la capacità di incrementare la coesione sociale ed aiutare lo spirito imprenditoriale che stimola il commercio e crea occupazione”.

 

Eppure, spiega ancora la GSMA, 20 Paesi di quelli presi in esame dallo studio impongono sulla telefonia mobile tasse più alte che per quella fissa, nonostante le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e altre organizzazioni internazionali considerino la telefonia mobile – e non la fissa – come il modo più economico per far comunicare le persone nei Paesi in via di sviluppo.

 

“Le politiche fiscali dovrebbero essere programmate per non aggiungere ulteriori barriere all’accesso e per includere anche il costo della fornitura del servizio ai più poveri”, ha aggiunto Mohsen A. Khalil, direttore della sezione Global Information and Communication Technologies della Banca Mondiale, sottolineando che “i benefici indiretti di un accesso economico ai servizi di telecomunicazione sono molto più importanti di qualsiasi beneficio a breve termine per il budget”.

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