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L’accesso a internet in banda larga è diventato una prerogativa essenziale per lo sviluppo e la competitività dell’economia globale. Appare però ormai evidente che le tecnologie wired tradizionali, quali l’Adsl, la fibra ottica e i cavo non sono sufficienti a garantire una copertura ottimale.
L’attuale scenario delle telecomunicazioni, per fortuna, offre già diverse alternative rappresentate sia dalle già consolidate tecnologie 802.11-based (802.11, Wi-Fi) e 3G (TD-SCDMA, TD-CDMA, WCDMA, CDMA2000, HSPA, EV-DO) sia dalle tecnologie emergenti 802.16-based (802.16, WiMAX e WiBro) e proprietarie (Flash OFDM, IP Wireless, Navini, iBurst).
Comprendere quale fra queste sia la più adatta a soddisfare nel migliore dei modi le nuove richieste degli utenti e degli operatori è dunque il problema maggiore da risolvere nell’immediato. E a questo quesito cerca di dare una risposta concreta il nuovo report di WiTech “Il BWA e gli scenari evolutivi“, un documento, in distribuzione da oggi 8 febbraio, che si propone anche di tracciare i contorni di un futuro quanto mai alle porte e di aiutarci a capire se queste tecnologie riusciranno a convivere pacificamente comportandosi una come complemento dell’altra o come nemici pronti a darsi battaglia per acquistare la supremazia nel settore.
“Questo secondo rapporto di WiTech – ha dichiarato Andrea Calcagno, CEO di WiTech, “presenta una dettagliata analisi del mondo delle tecnologie wireless broadband, una realtà in continua evoluzione che anela a rispondere perfettamente alle emergenti esigenze degli utenti e degli operatori. I primi, infatti, richiedono una connettività broadband per accedere a servizi multimediali sempre e dovunque e per la durata desiderata; i secondi, invece, vogliono minimizzare il time-to-market, personalizzare la propria offerta per essere maggiormente competitivi e ridurre i costi infrastrutturali ed operazionali”.
Il mondo delle telecomunicazioni, questo è certo, corre molto più veloce di quanto i decisori siano disposti a comprendere: lo dimostra il caso del WiMax, una delle tecnologie che più stanno suscitando l’interesse di utenti e industria.
Le caratteristiche tecniche di questa nuova tecnologia parlano di una portata di alcune decine di chilometri, ben superiore alle poche centinaia di metri del cosiddetto Wi-Fi e di una larghezza di banda che può spingersi, in condizioni ideali, fino a 74 Mbps.
La tecnologia può operare su varie bande di frequenza che sono in fase di armonizzazione in ambito europeo e mondiale.
E mentre l’Europa corre a grandi passi verso il suo lancio commerciale, l’Italia è riuscita a fatica a giungere a un accordo con il ministero della Difesa per la cessione delle frequenze e si avvia all’assegnazione delle licenze, che presumibilmente avverrà – secondo le intenzioni del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni – entro il mese di giugno.
Il WiMax si presenta come valida alternativa alle attuali tecnologie di accesso di tipo fisso e mobile, tenuto anche conto che i sistemi via radio già operanti da un certo numero di anni nelle bande a 26 e 28 GHz, non hanno avuto finora lo sviluppo sperato in particolare in relazione al mercato consumer.
Bisogna poi considerare non solo la sua accezione ‘fixed’, ma anche il WiMax mobile e il WiBro, in fase di trial e di deployment in diversi paesi.
Comprendere a fondo in quale direzione sta andando il mondo delle tecnologie BWA è dunque essenziale per delineare le strategie di sviluppo e a questo scopo, il report Witech affronta diversi aspetti, valutando innanzitutto le prestazioni in termini di capacità e di copertura delle attuali tecnologie, i loro punti di forza e di debolezza, per poi passare ad analizzare il quadro internazionale della regolamentazione frequenziale ed esplorando i casi di complementarietà e di competitività tecnologica.
Il documento – in distribuzione da oggi, 8 febbraio 2007 – delinea infine gli scenari evolutivi del mondo delle telecomunicazioni, individuando sia le nuove richieste del mercato sia le innovazioni tecnologiche che si prospettano nel prossimo futuro.
“Tale rapporto – ha concluso Calcagno – vuole essere uno strumento di analisi del BWA, delle relative traiettorie evolutive e degli scenari di complementarietà/competitività tecnologica, e vuole offrire lo stimolo per un confronto tra i principali attori delle telecomunicazioni, al fine di delineare in maniera chiara e puntuale lo scenario tecnologico futuro”.