Web e minori: Istituzioni e Industria Ict si attivino per garantire un utilizzo sicuro e consapevole delle nuove tecnologie

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Presentata a Roma Indagine Doxa per Save the Children

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In occasione del Safer Internet Day, la giornata che la Ue dedica a un uso consapevole e senza rischi di internet, Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini, ha presentato una nuova indagine Doxa, sollecitando Istituzioni e Industria Ict a garantire un utilizzo sicuro e consapevole delle nuove tecnologie.

“I ragazzi, internet e i cellulari: opportunità e rischi. A chi la responsabilità per un utilizzo sicuro?”. E’ su questo tema che si sono confrontati i partecipanti alla Tavola rotonda organizzata dall’organizzazione internazionale, che si è tenuta ieri 6 febbraio a Roma.

 

Al centro del dibattito, la presentazione della Ricerca Doxa per Save the Children sulla “percezione del rischio” collegato all’uso delle nuove tecnologie fra i ragazzi e le loro famiglie.

 

La ricerca, per la prima volta, chiede a ragazzi ma anche ai loro genitori quali problemi e pericoli, e quali opportunità  vedano in internet e nei cellulari. Se la percezione dei due media è spesso diversa fra giovani e adulti, un elemento tuttavia li accomuna. Anche madri e padri, infatti, chiedono a gran voce di saperne di più sui possibili problemi derivanti dalle nuove tecnologie: mass media, scuola ma anche istituzioni sono le agenzie da cui si aspettano di essere informati e supportati nel difficile compito di accompagnare i figli nell’uso sicuro e responsabile di Internet e del cellulare.

 

Dai dati, come si prevedeva, è emerso che i giovani fanno un grande uso di internet e  ancora di più del cellulare. Considerano utili le nuove tecnologie, ma vi vedono anche dei rischi.

Problemi e pericoli – dai virus informatici, all’adescamento, al cyber-bullismo – che se alcuni si sentono in grado di gestire da soli, altri invece proprio no:  il 40% dei giovani utenti di Internet esclude di poter far fronte a tutti i rischi che si presentino durante la “navigazione” senza l’aiuto di qualcuno. Famiglia, scuola ma anche le industrie Ict sono coloro a cui chiedono adeguate informazioni e supporto per diventare utenti sicuri e consapevoli delle nuove tecnologie.

 

Maurizia Iachino, Presidente di Save the Children Italia, ha dichiarato: “Nel giorno dedicato dalla Commissione Europea alla sicurezza in internet e delle nuove tecnologie, abbiamo voluto promuovere un confronto aperto su questo tema fondamentale per tanti bambini e genitori e rispetto al quale siamo lieti di rilevare molta attenzione anche da parte del Ministro delle Comunicazioni che recentemente ha, tra l’altro, firmato un decreto legge per contrastare la pedo-pornografia in rete”.

La Iachino si è detta fiduciosa che “tutti coloro che operano nel settore delle nuove tecnologie, a partire dall’industria Ict, si attivino e agiscano per garantire tempestive informazioni e supporto, in relazione ai potenziali rischi della rete e dei cellulari, a bambini e adolescenti. Solo così facendo garantiremo ai ragazzi adeguata protezione e coscienza sui pericoli ma anche le opportunità delle nuove tecnologie”.

 

Secondo l’indagine Doxa per Save the Children, quasi il 70% dei giovani fra i 10 e 17 anni usa internet.

A possedere un cellulare sono invece il 76% dei ragazzi. L’84% del campione considera utile internet per la formazione e  la crescita. Tuttavia quasi l’81% ritiene che la rete possa presentare anche dei rischi. Più di quanti potrebbero derivare dal cellulare considerato rischioso dal 41% degli ragazzi.

Fra i genitori il 74% ha un atteggiamento positivo verso internet, definito “molto utile” (18%) o “abbastanza utile” (56%), in primo luogo per la scuola e lo studio (83%), quindi come mezzo di informazione (67%), o anche per la possibilità di comunicare con gli amici e di trovare nuovi amici (10%).

 

Molte al contrario sono le riserve rispetto al cellulare, considerato inutile dal 60% di madri e padri. Coloro che invece lo ritengono utile, lo vedono di aiuto soprattutto per comunicare con i figli, quando sono fuori di casa (66%) e per sapere dove un figlio si trova e che cosa sta facendo quando non è in casa (58%).

I genitori, come i figli, vedono tuttavia nella rete anche dei potenziali rischi. Quasi due terzi (65%) di madri e padri interpellati da Doxa per Save the Children, ritiene che internet possa dare anche preoccupazioni e creare problemi (secondo il 27% dei genitori “molti problemi” e secondo il 38% “alcuni problemi”).

Le ansie dei genitori  sono invece molto minori rispetto all’uso del telefono cellulare. Infatti, appena poco più di un terzo degli intervistati (37%) considera il possesso di un cellulare, da parte di un adolescente, fonte di “molti problemi” (11%) o di “alcuni problemi” (26%).

Aldilà della valutazione generale dei rischi e delle opportunità delle nuove tecnologie, la ricerca della Doxa per Save the Children, ha quindi sondato e rilevato i rischi specifici che minori e adulti vedono collegati all’uso di internet e dei cellulari.

Per i ragazzi che avevano dichiarato internet anche fonte potenziale di problemi, in testa alla classifica dei rischi della rete c’è infettare il PC con virus informatici (87%), seguito da possibili contatti con adulti che vogliono avvicinare i ragazzi (85%),  pubblicità ingannevole (74%), rischio di essere molestati dai coetanei (69%), videogiochi violenti e diseducativi (61%), uso eccessivo di internet (60%), scorrette informazioni su ricerche scolastiche, diete, ecc…(50%), scarico di musica e film coperti da diritto di autore (43%).

 

All’uso di un telefono cellulare invece i bambini e adolescenti interpellati associano i seguenti potenziali pericoli: rischio di essere molestati dai coetanei (66%), virus informatici (66%), uso eccessivo del cellulare (65%), possibili contatti con adulti che vogliono avvicinare bambini e ragazzi (64%), pubblicità ingannevole (58%), videogiochi violenti e diseducativi (44%), scarico di musica e film coperti da diritto di autore (35%), scorrette informazioni su ricerche scolastiche, diete, ecc…(32%).

 

 

In parte diversa la percezione dei rischi legati a internet nei genitori che temono, più di tutto i possibili contatti con adulti che vogliono conoscere e avvicinare bambini e ragazzi (90%), seguiti da  videogiochi violenti e diseducativi (82%), pubblicità ingannevole (80%), infettare il pc con virus informatici (74%), uso eccessivo di Internet (68%), il rischio di essere molestato o maltrattato da coetanei (64%),  scorrette informazioni su ricerche scolastiche, salute, diete (53%), scarico di musica o film coperti da diritti d’autore (49%).

 

Per quanto riguarda gli aspetti negativi associati dai genitori all’uso di un cellulare, dall’indagine emergono nell’ordine: uso eccessivo di un cellulare (73%), possibili contatti con adulti che vogliono conoscere ed avvicinare bambini e ragazzi (62%), proposte commerciali ingannevoli (60%), rischio di essere molestato o maltrattato da coetanei (59%), videogiochi violenti e diseducativi (51%), infettare il cellulare con virus informatici (48%), scarico di musica o film coperti da diritti d’autore (37%), scorrette informazioni su ricerche scolastiche, salute, diete (32%).

 

Valerio Neri, Direttore di Save the Children Italia, ha spiegato: “Sia i ragazzi che i genitori dichiarano di percepire i potenziali rischi della rete e dei cellulari ma con alcune differenze“.

Il Direttore ha anche sottolineato che “Se, per esempio c’è una comune preoccupazione legata al rischio di adescamento da parte di adulti, i genitori sembrano ignorare alcuni potenziali pericoli, menzionati invece dai ragazzi, come le molestie e il bullismo dei coetanei. D’altra parte i ragazzi evidenziano come un grave problema quello dei virus, secondario per i genitori“.

“E’ necessario – ha concluso Neri – aiutare sia i genitori che i ragazzi ad acquisire una piena consapevolezza dei reali rischi e delle opportunità associate all’utilizzo delle nuove tecnologie”.

 

Ma dalla ricerca Doxa emerge anche un altro dato significativo e allarmante: alla domanda se si considerino in grado di fronteggiare da soli i possibili problemi legati all’uso di internet, solo il 23% dei ragazzi si sente sicuro di poter fare da solo, il 37% crede di poterlo fare ma non si sente molto sicuro, e il 40% esclude di poter superare da solo tutti i potenziali rischi.

 

La distribuzione delle risposte è molto simile per i problemi collegati all’uso dei cellulari: 28% rispondono infatti che sono sicuri di poter evitare tutti i rischi, 44% pensano di poterlo fare ma non sono molto sicuri, 28% escludono di poter affrontare da soli tutti i rischi che possono presentarsi utilizzando il cellulare.

 

“Questi dati – ha detto ancora Neri – sono preoccupanti perché rilevano che molti dei ragazzi si sentono soli e in qualche misura indifesi rispetto ai potenziali anche gravi pericoli di Internet e della rete”.

“Il mondo adulto – ha precisato – e tutti coloro che operano nel settore delle nuove tecnologie debbono offrire risposte adeguate e garantire condizioni che favoriscano comportamenti consapevoli e sicuri nell’utilizzo delle nuove tecnologie fra i bambini e gli adolescenti”.

D’altra parte, sia i ragazzi che i genitori interpellati da Doxa, chiedono – rispettivamente l’85% e il 71% –  di avere più informazioni e supporto rispetto ai rischi connessi all’uso di internet e dei cellulari, e indicano anche a chi spetta tale responsabilità.

In particolare, per quanto riguarda internet, il 61% dei ragazzi pensa che questo compito sia della famiglia, seguita dagli insegnanti (47%), da altri ragazzi più  informati (18%) e dalle istituzioni pubbliche (17%). E sempre genitori e familiari sono considerati il principale riferimento (lo dichiara il 53% degli intervistati) per informazioni sui rischi connessi ai cellulari. Al secondo posto vengono indicati i produttori di cellulari  (31%), quindi gli insegnanti (21%), gli amici (18%), le istituzioni (9%).

 

Per quanto riguarda i genitori, il 35% chiede che informazioni sui rischi di Internet e dei telefono cellulari siano fornite prima di tutto dai mass media, quindi dalla scuola (26%), dalle istituzioni pubbliche (15%), dai produttori e dai distributori di cellulari e di servizi (8%).

 

“Dalla ricerca emerge una forte domanda di informazione e supporto. In particolare i ragazzi chiedono di non essere lasciati soli e senza quegli strumenti che li mettono in condizione di fronteggiare i potenziali pericoli derivanti dalle nuove tecnologie“, ha detto ancora il Direttore di Save the Children Italia.

“A questo riguardo è fondamentale considerare i bambini e gli adolescenti non solo come vittime degli eventuali pericoli della rete o del telefonino bensì come  individui attivi, con risorse autonome, dotati di capacità  decisionali. Rafforzare il senso critico e l’autonomia di pensiero dei ragazzi, rappresenta uno dei migliori antidoti alla non-sicurezza“.

“Oggi – ha concluso Valerio Neri – chiediamo quindi a chi ha responsabilità dirette verso i giovani e nel settore dell’industria Ict di garantire tutte quelle informazioni e quegli aiuti che permettano a un ragazzo e una ragazza di diventare utenti consapevoli e sicuri delle nuove tecnologie”.

 

Save the Children ha chiesto in particolare alle Istituzioni di prevedere efficaci campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte specificatamente ai genitori, e che siano il frutto del contributo congiunto dell’Industria Ict, delle associazioni impegnate nella tutela dei minori, delle associazioni dei consumatori, degli insegnanti e dei genitori.

All’Industria ICT, l’organizzazione chiede di considerarsi responsabile del problema della sicurezza in rete al pari delle agenzie educative primarie (per es. scuola, famiglia); di informare direttamente i propri clienti sui rischi associati agli apparecchi e servizi venduti; di rafforzare i codici di autoregolamentazione già esistenti, rispettando meccanismi e processi che ne garantiscano trasparenza, monitoraggio e valutazione; di prevedere la possibilità di un sistema di revisione delle procedure affinché i codici di autoregolamentazione possano rispondere ad esigenze sempre nuove e tengano conto di un mercato in continua espansione e cambiamento.

La Scuola dovrebbe assicurare competenze adeguate per gli insegnanti attraverso la realizzazione di programmi di aggiornamento e formazione continua; nella duplice accezione di “educazione ai media ed educazione con i media”; di inserire l’utilizzo di Internet e del computer fra le materie curriculari con particolare riferimento anche a come evitare i rischi connessi.

Ai Media, in relazione alla loro particolare influenza socio-culturale, Save the Children domanda di veicolare informazioni adeguate e utili a promuovere nei giovani un utilizzo sicuro e consapevole delle nuove tecnologie.

 

Save the Children porta avanti da alcuni anni in Italia attività con e per i ragazzi, nell’ambito delle nuove tecnologie, attraverso due progetti dedicati: Easy (in collaborazione con Adiconsum) e Stop-It entrambi co-finanziati dalla Commissione Europea. A supporto dei genitori e delle famiglie ha inoltre realizzato un Decalogo con consigli utili a prevenire i più frequenti e anche i più gravi potenziali rischi derivanti dalla rete e dal cellulare. Ha infine predisposto per le mamme e i papà un facile test per l’autovalutazione delle loro competenze in materia di nuove tecnologie. (r.n.)

 

Indagine Doxa per Save the Children: “Opportunità e rischi legati all’uso di nuove tecnologie da parte dei giovani di 10-17 anni

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