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Comunicazioni digitali: successo per la Pec, oltre 1 milione di messaggi al mese

Italia


Procede bene lo sviluppo dei servizi di posta elettronica certificata (Pec). L’Italia, che del resto è stato tra i primi al mondo ha dotarsi di questo strumento di comunicazione telematica, vanta buoni numeri: sono ben 1.500 i specifici domini attivati e registrati nell’apposito elenco tenuto dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione).

 

Forte del sostegno di apposite norme e disposizioni che gli attribuiscono valore legale, il servizio ha consentito lo scambio di quasi 1 milione di messaggi per mese.

Lo strumento coinvolge la burocrazia pubblica, ma anche i rapporti tra privati e questi con la Pubblica amministrazione.

Come informa un nota, negli ultimi 3 mesi del 2006 si è registrato un incremento del 60% e i domini di posta elettronica certificata da 946 sono saliti a 1.510.

 

Dalla sua, la Pec può contare rispetto alle comunicazioni tradizionali, su convenienza e tempestività della spedizione e ricezione, per il valore legale che gli è riconosciuto. E poi viene solitamente preferita anche perché il mittente riceve la conferma che il destinatario non solo ha ricevuto il messaggio ‘raccomandato’, ma si è soprattutto visto recapitare il contenuto.

Con la posta elettronica certificata, invece, al mittente è fornita la documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l’invio e l’avvenuta consegna dei documenti informatici che lui ha inviato dal proprio computer.

 

Nel recente intervento alla conclave di Caserta, il Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella PA, Luigi Nicolais, ha auspicato che sulla strada di un sistema nazionale di eGovernment, uno degli “…interventi prioritari è l’uso esclusivo della posta elettronica certificata nei rapporti tra amministrazioni dello Stato, in modo da arrivare entro il 2008 al divieto per le amministrazioni delle trasmissioni cartacee con una conseguente, significativa riduzione dei tempi e dei costi”.

Nell’occasione, il Ministro ha anche sottolineato l’importanza che anche gli enti locali vengano indirizzati e sollecitati ad adottare i medesimi strumenti per lo meno nei rapporti con le amministrazioni centrali.

 

Lo stesso Sottosegretario, Beatrice Magnolfi, ha commentato: “…Per il disegno di legge del Ministro Nicolais sull’introduzione della posta elettronica confidiamo in un iter parlamentare veloce e speriamo in un miglioramento del testo“.

 

 

Secondo il Sottosegretario, il Ddl potrebbe contenere anche le norme sulla posta certificata, cioè le eMail con francobollo elettronico.

“…Ormai la documentazione elettronica è pienamente legale – ha proseguito il Sottosegretario – c’è la firma digitale e il certificato elettronico. Di fronte alle resistenze che ancora sussistono nella burocrazia, però, dobbiamo passare dalla ‘moral suasion’ all’imposizione. Il protocollo informatico nell’amministrazione pubblica diventerà obbligatorio, e per chi ne rifiuterà l’applicazione prevedremo la nomina di commissari ad acta”.

 

La Pec è anche al centro del Protocollo d’intesa firmato dal Ministro Nicolais e il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, per la realizzazione di interventi di digitalizzazione, evoluzione e integrazione dei sistemi informativi dell’amministrazione della Giustizia.  

 

Al momento, la posta elettronica certificata è utilizzata in particolare da aziende (29%), Pubblica amministrazione (25%), assicurazioni, banche ed imprese di credito (14%), Camere di Commercio (9%), Ordini professionali, dalle associazioni sindacali e dalle federazioni varie (3%) e dal mondo dell’istruzione, università e ricerca (un altro 3%), dalle casse e dal settore previdenziale (2%) e dalla sanità (pure 2%); restano un 5% del settore consumer, peraltro in sviluppo crescente e un 8% di altri comparti.

 

In questo contesto, il CNIPA ha avuto un ruolo importante, quello di guidare lo sviluppo di questa tipologia di servizio, non solo formulando le linee tecnico-operative e la vigilanza, ma anche creando un apposito Centro di Competenza per supportare le Pubbliche amministrazioni nello sviluppo dell’introduzione e diffusione della Pec nei procedimenti amministrativi, con notevoli effetti positivi in termini non solo di costi, ma anche di efficienza.

 

Basta fare due calcoli: una normale lettera da parte della PA, indirizzata solitamente a più uffici oltre che al destinatario, costa non meno di 20 euro; mentre la spedizione elettronica non arriva a 2 euro.

E’ chiaro il grande risparmio che si realizza a livello di Sistema Paese. A questo poi si affianca pure un’accelerazione del processo di dematerializzazione, ossia di passaggio dai documenti di carta al ‘bit’. (r.n.)

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