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Tv mobile e salute: dal Comune di Bologna soluzioni per garantire il DVB-H, minimizzando i rischi dei trasmettitori

Italia


L’arrivo della TV mobile con sistema di trasmissione su standard DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld), ha trovato il Comune di Bologna preparato, sia negli aspetti legati alla conoscenza tecnologica, sia nella gestione del territorio e del contenzioso sociale.

 

Come informa una nota dell’Assessorato Sanità e Comunicazione del Comune di Bologna, nei mesi scorsi, i gestori hanno messo a punto gli apparati per la trasmissione e la ricezione, hanno lanciato operazioni di marketing e accordi con i gestori della telefonia mobile, con una progressiva convergenza tra utenti e tra tecnologie, e hanno infine presentato agli Enti Locali le proposte di rete per le procedure autorizzative.

 

Il Comune di Bologna, si legge, “…ha ritenuto necessario non solo provvedere all’espletamento delle procedure autorizzative, ma ha voluto più in generale verificare e proporre ipotesi di rete”.

In questa prospettiva, il Comune si è impegnato con un ruolo attivo nella pianificazione, tradizionalmente di dominio dei soli gestori, facendosi garante di uno sviluppo tecnologico sostenibile per il proprio territorio.

L’obiettivo dell’Amministrazione è stato quello di riuscire a garantire alla città il servizio DVB-H, minimizzando il potenziale impatto ambientale e sanitario dei trasmettitori, diversamente da quanto proposto dai gestori del servizio, il cui operato non sempre porta a soluzioni compatibili con il territorio.

 

I mesi appena trascorsi hanno visto le strutture tecniche e amministrative, sia del Comune sia dei gestori, impegnate nello studio ed elaborazione di soluzioni per l’inserimento nel territorio della tecnologia DVB-H.

Il risultato è interessante: con una scelta opportuna dei siti è possibile realizzare in città una rete di diffusione del segnale DVB-H funzionale e a minore impatto rispetto a quanto proposto in un primo tempo dai gestori.

 

L’esperienza suggerisce che minimizzare l’impatto sulla salute – derivante dagli impianti trasmettitori – non comporta necessariamente una diminuzione del servizio all’utenza; un diverso rapporto tra gestori e enti locali apre nuove prospettive per rendere compatibili le esigenze di entrambi.

 

Crediamo – conclude l’Assessorato – che l’esperienza fatta a Bologna possa rappresentare un punto di riferimento importante per l’azione dei Comuni sul tema dell’impatto sulla salute a seguito dell’introduzione delle nuove tecnologie”.

 

Nel dicembre scorso, con Delibera della Giunta e del Consiglio di Bologna, è stato approvato il Piano di Localizzazione dei siti idonei all’installazione degli impianti fissi per le trasmissioni in tecnologia DVB-H.

 

La necessità di un maggiore controllo della infrastrutturazione a servizio della telefonia mobile ha portato il Comune di Bologna a porsi come entità attiva nella scelta delle localizzazioni degli impianti, provvedendo non solo all’espletamento delle procedure amministrative, ma anche alla promozione di una serie di iniziative (Linee guida, Tavolo di programmazione partecipata) al fine di pervenire, avvalendosi delle proprie strutture tecniche, a soluzioni localizzative condivise fra i diversi portatori di interesse.

 

Con l’arrivo della Tv sul telefonino il Comune ha voluto più in generale verificare e proporre ipotesi di rete, impegnandosi attivamente nella pianificazione, tradizionalmente di dominio dei soli gestori, e facendosi garante di uno sviluppo tecnologico sostenibile per il proprio territorio.

L’obiettivo dell’Amministrazione è stato quello di riuscire a garantire alla città il servizio DVB-H, minimizzando il potenziale impatto ambientale e sanitario dei trasmettitori, aspetto non assolto dalla proposta dei gestori.

 

Al momento il servizio DVB-H è erogato da: Elettronica Industriale – Reti Televisive Italiane che si avvale dell’appoggio dei gestori TIM e Vodafone e di 3lettronica industriale che si associa al gestore tlc 3 (H3G).

 

La proposta di piano elaborata per questi operatori ha individuato tra i siti di telefonia (autorizzati o pianificati al settembre 2006) di proprietà dei gestori associati, quelli ove il co-siting con impianti DVB-H risulta compatibile con i criteri di minimizzazione del campo. In aggiunta a questi siti la proposta di piano indica aree idonee ove installare nuovi impianti, precisando che si tratta di una lista aperta a successive valutazioni.

 

Le verifiche della copertura ottenibile con l’impiego dei siti proposti dal Comune ha mostrato che è possibile realizzare in città una rete di diffusione del segnale

DVB-H funzionale e a minore impatto rispetto a quanto proposto in un primo tempo dai gestori.

L’esperienza suggerisce che minimizzare l’impatto derivante dagli impianti trasmettitori non comporta necessariamente una diminuzione del servizio all’utenza; un diverso rapporto tra gestori e enti locali apre nuove prospettive per rendere compatibili le esigenze di entrambi. (r.n.)

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