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Sony Ericsson costruirà i suoi telefonini direttamente in India, uno dei mercati in cui si prevede verrà registrata la maggiore crescita mondiale nel settore delle comunicazioni mobili nei prossimi anni.
La joint venture nippo-svedese ha siglato un accordo con Flextronics e Foxconn, incentrato sulla produzione di telefonini di fascia bassa a colori e di music phone di fascia media per la distribuzione locale. Oltre al prezzo competitivo, spiega il gruppo, questi cellulari offriranno anche servizi su misura per il mercato indiano, come news locali e tastiere personalizzate.
Con 105,4 milioni di utenti Gsm, l’India è uno dei mercati mobili più appetibili al mondo e Sony Ericsson è presente nel Paese già dal 2002, consolidando la sua presenza grazie anche ad accordi di distribuzione con diversi partner. Attualmente, la società è tra i 3 top player del mercato nazionale.
Come parte della strategia di crescita a lungo termine, Sony Ericsson conta di ampliare la sua presenza nei mercati emergenti, per garantire al processo di produzione maggiore flessibilità e competitività.
I nuovi impianti di produzione andranno ad aggiungersi a quelli già operativi in Cina (dove viene prodotto circa un terzo dei telefonini del gruppo), Brasile, Giappone e Malesia.
Nella sede indiana la società conta di riuscire a realizzare almeno 10 milioni di telefonini l’anno da qui al 2009, pari a circa il 13% dei device venduti nel 2006.
La joint venture ambisce a diventare il terzo top player mondiale e per farlo deve puntare sul low-cost, come già hanno fatto le rivali Nokia e Motorola.
“Il nostro obiettivo – ha detto il presidente di Sony Ericsson Miles Flint – è di diventare uno dei primi tre top player del settore e il successo riscosso nel 2006 rende concretizzabile questa ambizione”.
La società – creata 5 anni fa dalla svedese Ericsson e dal gruppo giapponese di elettronica Sony – ha battuto le attese degli analisti per quanto riguarda le unità vendute, che nel quarto trimestre 2006 hanno toccato quota 26 milioni (in crescita del 61%), contro i 22,6 milioni previsti. Performance che hanno consentito a Sony Ericsson di accrescere la propria market share e di correggere al rialzo le previsioni di vendita per il 2006 a 980 milioni di unità, contro i 950 stimati in precedenza.
Le buone performance sono attribuibili al successo di modelli come i Cyber-Shot K800/K790 e della linea Walkman.
Il prezzo medio di vendita – spiega il gruppo- “è stato più alto del previsto grazie a condizioni di mercato più favorevoli del previsto e a una forte domanda per i modelli di fascia alta”.
In occasione dell’accordo con Flextronics e Foxconn, il ministro indiano delle Comunicazioni ha dichiarato la sua soddisfazione per la scelta del gruppo di stabilire un impianto di produzione a Chennai. “E’ la dimostrazione – ha detto Thiru Dayanidhi Maran – dell’enorme potenziale dell’India come centro manifatturiero in linea con gli standard internazionali”.
Da canto suo, Miles Flint ha spiegato che la nuova sede di produzione indiana aiuterà la società a raggiungere una migliore efficienza dei costi e a produrre telefonini belli e competitivi. “Sony Ericsson – ha concluso Flint – ha osservato una crescita incoraggiante del mercato indiano, che ha permesso al gruppo di raggiungere la terza posizione sul mercato locale e in linea con l’obiettivo di diventare terzo player globale nel prossimo futuro”.