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Privacy: gli Usa verso un’Autorità federale. Un ‘incaricato’ vigilerà sul comportamento di ministeri e agenzie

Stati Uniti


Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che prevede l’istituzione di un’Autorità federale indipendente per la tutela della privacy e delle libertà civili, con il compito di vigilare sulle attività degli organismi federali collegate alla lotta al terrorismo.

 

Il disegno di legge dovrà essere approvato anche dal Senato, ma si tratta comunque di un passo importante che potrebbe facilitare i rapporti transatlantici nel settore della protezione dei dati soprattutto rispetto alle attività di cooperazione giudiziaria e di polizia.

 

Il disegno di legge approvato la scorsa settimana dal Congresso degli Stati Uniti  prevede alcune modifiche a disposizioni attualmente in vigore che sono finalizzate a contrastare il terrorismo internazionale; nell’ambito di questo pacchetto sono state inserite anche norme relative all’istituzione ed al potenziamento di un’Autorità indipendente (definita “Privacy and Civil Liberties Oversight Board“) che dovrà garantire il rispetto della privacy e delle “libertà civili” previste dalla Costituzione americana da parte delle varie agenzie operanti nel campo della lotta al terrorismo.

 

Questo organismo indipendente avrà cinque membri nominati dal Presidente su indicazione e con il consenso del Senato, in base alle rispettive qualifiche professionali, all’esperienza maturata nel settore della privacy e delle libertà civili, ai riconoscimenti pubblici ottenuti, senza riguardo all’affiliazione politica (ma con la garanzia che non più di tre appartengano allo stesso partito). I cinque membri rimarranno in carica per sei anni.

Il Board avrà il potere, anche attraverso ordinanze ingiuntive (subpoenas), di chiedere a chiunque (compreso il Department for Homeland Security, che coordina le attività antiterrorismo ed è responsabile di numerosi programmi fra cui la gestione dei dati Pnr) di fornire informazioni, documentazione o altro materiale pertinente.

Il Board dovrà riferire regolarmente al Congresso ed alle commissioni competenti (a intervalli non inferiori a sei mesi) sulle attività svolte, sulle risultanze delle indagini condotte, su proposte o raccomandazioni in materia. Le relazioni semestrali saranno parzialmente rese pubbliche e vi sarà spazio anche per audizioni pubbliche.

 

Interessante è il fatto che il disegno di legge preveda la nomina di una sorta di ‘incaricato’ per la protezione dei dati presso le singole agenzie federali ed i ministeri competenti (tesoro, sanità, giustizia, Homeland Security, Cia) che avranno il compito di vigilare sull’applicazione della normativa e sul rispetto della privacy, non soltanto per quanto riguarda l’introduzione e l’applicazione di norme in materia di lotta al terrorismo, ma anche rispetto alla prassi quotidiana delle agenzie e dei ministeri (che dovranno garantire ai singoli la possibilità di presentare ricorsi o segnalazioni per presunte violazioni della privacy o delle libertà civili). Viene affermato con chiarezza il principio per cui i poteri, anche speciali, concessi per garantire la sicurezza nazionale devono essere bilanciati nell’ottica di tutelare privacy e libertà civili.

 

É indubbia la volontà del Congresso Usa di rafforzare i poteri di indagine e controllo poiché la tutela della privacy a livello federale verrebbe estesa a “chiunque” e non più soltanto ai diritti dei consumatori (che oggi ricadono nelle competenze della Federal Trade Commission) o dei pazienti (tutelati da legislazione federale ad-hoc che protegge i dati sanitari di degenti e pazienti. (a.t.)

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