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Radio digitale: la Rai avvia la sperimentazione con standard T-DMB. Ciccotti, ‘Potrebbe risolvere il sovraffollamento FM’

Italia


Da domani, 1° febbraio, la Rai avvierà, da alcuni impianti Rai Way distribuiti sul territorio, la diffusione sperimentale di programmi radiofonici nello standard T-DMB (Terrestrial-Digital Multimedia Broadcasting).

L’iniziativa, ha informato una nota dell’azienda, si inquadra negli impegni di sviluppo e innovazione tecnologica assunti dalla Rai nell’ambito del Contratto di servizio con il Ministero delle Comunicazioni, ha lo scopo di verificare le potenzialità di questo nuovo standard e le modalità di fruibilità da parte del pubblico che potrà ricevere segnali audio, video e dati di alta qualità con ricevitori tascabili di prezzo contenuto.

 

Soddisfazione da parte di Stefano Ciccotti, amministratore delegato di Rai Way, per il via libera alla sperimentazione della diffusione con standard digitale T-DMB.

Standard “…di origine coreana e recentemente adottato anche in Europa dall’ETSI“, come ha osservato l’Ad, aggiungendo che “…potrebbe rappresentare per la sua efficienza la soluzione tecnologica all’annoso problema di sovraffollamento delle frequenze Fm. Gli utilizzatori coreani – ha rilevato ancora l’Ad di Rai Way – sono oggi 2,6 milioni, e in Europa il servizio è già offerto in Germania ed è in sperimentazione in altri Paesi”.

 

Al momento, sono previsti sei mesi di sperimentazione che serviranno per testare “sia le caratteristiche tecnologiche che l’appeal di mercato” del nuovo standard, ha spiegato Ciccotti, auspicando che ci possa essere una condivisione tra più soggetti in modo da estendere la copertura delle reti.

 

Compiacimento anche da parte di Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5 “…Esprimo la mia più viva soddisfazione per l’inizio delle trasmissioni sperimentali di programmi radiofonici della Rai nello standard T-DMB”, ha detto Suraci commentando la notizia che la Rai avvierà la diffusione sperimentale di programmi radiofonici in digitale.

“…RTL 102.5 da lungo tempo ha investito risorse, non solo economiche, sulla rete DAB e sulla stessa rete fornisce servizi e contenuti in T-DMB, che del DAB è la naturale estensione”.

“…Da tempo – ha aggiunto Suraci – attendiamo che il Ministero delle Comunicazioni dia piena attuazione a quanto la legge stabilisce e impone, assegnando le frequenze per lo sviluppo di questa tecnologia, fondamentale per il futuro della radiofonia”.

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