Telefonino al volante peggio dell’alcol. Oltre 40 mila infrazioni nel 2006, mentre negli Usa…

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Tutto si può dire tranne che l’originalità, tutta italiana, dei costi fissi per la ricarica delle schede telefoniche abbia spaventato più di tanto gli automobilisti. Infatti anche nel 2006 si è confermato il trend di crescita delle violazioni accertate dalla Polizia Stradale per l’utilizzo del telefonino senza vivavoce o auricolare.

 

Nell’anno appena trascorso le infrazioni contestate ai sensi dell’art. 173 del CdS sono state complessivamente oltre 40 mila, con un incremento del 10,5% rispetto alle 36 mila del 2005. Il costo complessivo per i conducenti, a causa di questa infrazione, è stato di 201.745 punti della patente.

 

Sulla rete autostradale, dove la violazione è oggettivamente più difficile da contestare, l’incremento è stato del 9,3%, sulle altre strade: statali, regionali, provinciali e comunali l’incremento delle sanzioni è stato dell’ 11,3%.

 

A queste ovviamente si devono aggiungere poi le non poche infrazioni accertate dalla Polizia Locale e dai Carabinieri.

C’è da augurarsi che la giustissima abolizione del costo fisso non incentivi l’uso disinvolto del telefonino.

 

Ricordiamo che secondo uno studio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità (Franco Taggi), il rischio relativo per chi utilizza il cellulare è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce), ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.

 

Il citato studio, pubblicato su il Centauro – la rivista ufficiale dell’Asaps – di gennaio, ci informa che: è emerso recentemente, con l’uso di un simulatore ad alta fedeltà, che il degrado della capacità di guida determinato dall’uso del cellulare è simile a quello indotto da un’alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (si ricordi che il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml).

 

Non ci sono dubbi. Provate ad utilizzare il telefonino per alcuni chilometri. Alla fine della telefonata cercate di ricordare qualche particolare significativo del tratto di strada percorso. Il vostro cervello non lo ha assolutamente percepito. Forse non ricorderete neppure le località attraversate (o un casello di uscita).

 

Telefonare in auto senza viva voce o auricolare fa ormai parte della “cultura” automobilistica di questo Paese. Non solo, sta anche dilagando l’utilizzo degli SMS al volante. I messaggini, in entrata e uscita, sono ancor più incompatibili con una minima condizione di sicurezza alla guida.

 

Una distrazione di soli 2 secondi ad appena 100 km/h fa percorrere alla nostra macchina 56 metri prima che percepiamo un ostacolo, poi fra tempo di reazione (un secondo) e frenata in condizioni ottimali ne servono altri 71 (28+43). Totale 127 metri. Mica pochi!

 

Forse sarebbe il caso che i gestori della telefonia cominciassero a spiegarlo bene anche nelle loro pubblicità, tanto per dare una mano alla sicurezza.

 

In quanto a sicurezza stradale c’è comunque da consolarsi guardando oltreoceano dove, secondo la Nationwide Mutual Insurance, l’81% dei cittadini americani mentre guida fa di tutto: da cambiare la stazione radio all’invio di sms.

C’è anche chi si spinge oltre e usa l’abitacolo come il bagno di casa e, tra una un semaforo e l’altro, ne approfitta per radersi o per darsi lo smalto sulle unghie. Tra gli intervistati l’80% ha ammesso di cambiare stazione radio mentre è al volante, il 73% di effettuare e rispondere a telefonate, il 68% mangia, il 19% invia sms e il 5% scrive eMail al computer. C’è poi un 2% che ha confessato di radersi, mentre “il gentil sesso” ha tranquillamente raccontato di sistemarsi i capelli guardandosi nello specchietto retrovisore e farsi la manicure. Per arrivare poi alle “sfide” più ardue: guardare un film, fare baby-sitting e mettersi le lenti a contatto.

Dallo studio i giovani sono risultati quelli più propensi alla pluri-attività in auto: il 35% nella fascia dai 18 ai 27, contro il 21% degli appartenenti alla generazione anni ’60.

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