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Sempre più persone apprezzano il fatto di poter ascoltare musica direttamente dal telefonino, gadget onnipresente che elimina il bisogno di portarsi appresso anche il lettore MP3, per piccolo e trendy che sia.
Un successo destinato a crescere col tempo, tanto che la società di ricerca Gartner prevede che nel 2010 gli utenti spenderanno per la musica mobile quasi 25 miliardi di euro, rispetto ai 10,5 miliardi di euro stimati per quest’anno.
Se in principio erano le suonerie, commercializzate per la prima volta nel 1998, l’attuale offerta di musica mobile è molto ampia e spazia dalle suonerie “realtone” al download di brani musicali, il cosiddetto “full track download”, fino allo streaming.
Eppure le suonerie reggono il passo del cambiamento e sono ancora al secondo posto tra i servizi dati mobili più apprezzati, sebbene considerevolmente dietro agli inossidabili sms in termini di profitti.
Dietro la popolarità della musica mobile, due fattori principali: la voglia di personalizzazione e di entertainment. Il telefonino è infatti ormai considerato come un prolungamento della personalità e il download di suonerie, spiega Gartner, “è parte della tendenza a personalizzare il telefonino come forma di auto-espressione”.
Sempre più spesso, inoltre, esso viene utilizzato per ascoltare la musica in movimento, in sostituzione del lettore digitale. Passione che ha spento la Apple a uscire sul mercato con l’iPhone e ancora prima Microsoft a Zune, il lettore di musicale digitale destinato a sfidare l’iPod di Apple, con un’arma in più, la modalità wireless. Entrambi i dispositivi consentono di accedere al web e competeranno direttamente con i telefonini-lettori di ultima generazione.
Utilizzare la giusta strategia è dunque essenziale per gli operatori mobili, che hanno il vantaggio, quando si tratta di scaricare suonerie, di conoscere il telefonino e le preferenze personali degli utenti. Quando si passa invece al versante ‘entertainment‘ – che include lo streaming e il full track download – gli operatori rischiano di perdere terreno nei confronti degli altri player, siano essi rivenditori, major o provider di servizi in genere.
Il fatto che i telefonini siano strumenti da cui difficilmente le persone riescono a separarsi e che una sim card è generalmente usata da una sola persona è comunque un notevole vantaggio per i carrier che possono puntare sulla trasmissione di contenuti personalizzati, mentre sistemi di fatturazione sempre più sicuri e tariffe pian piano più accessibili e trasparenti aiuteranno l’ulteriore affermazione dei servizi.
Gli operatori mobili, spiega dunque l’analista Stephanie Pittet, “devono capire come sviluppare le giuste partnership per i contenuti, la distribuzione e il marketing, nonché per le tariffe e le licenze”.
Da non sottovalutare, infine, le questioni relative al Digital Rights Management (DRM), alla capacità di storage dei dispositivi e alla copertura di rete.
Le spese i servizi musicali variano da regione a regione: il mercato dell’Asia Pacifico, incluso il Giappone, nel 2005 è arrivato a valere il doppio di quello nordamericano, aggiudicandosi il 41% delle spese mondiali in mobile music.
Anche se questa percentuale dovrebbe scendere, nel 2010 la regione si confermerà al primo posto come spesa totale, seguita dall’Europa occidentale che spenderà complessivamente circa 7 miliardi di euro, contro i 5,4 miliardi di euro del Nord America.
Nei mercati asiatici, la crescita delle suonerie tradizionali è destinata a rallentare, mentre si impennerà in Europa e in Nord America. Questo rallentamento non significa che il mercato perda appeal, poiché il numero di download rimarrà alto. Saranno comunque le suonerie realtone la vera gallina dalle uova d’oro della musica mobile, rappresentando il 65% dei download totali in Nord America e il 70% in Europa.
Giappone e Corea del Sud, invece, si aggiudicheranno il maggior numero di brani full track scaricati e apriranno la strada allo sbarco anche sul telefonino dei contenuti generati dagli utenti (UGC).