Tiscali nel mirino di BT? L’Isp ribatte: ‘L’asset inglese non è in vendita’

di Raffaella Natale |

Italia


Tommaso Pompei

Nuova smentita da parte di Tiscali circa le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni che parlavano di un interessamento di BT per la divisione britannica del gruppo italiano.

Tiscali – ha dichiarato un portavoce del gruppo – ribadisce nuovamente che non vi è alcun piano, né intenzione, di cedere l’asset inglese che è e rimane un core country, come chiaramente illustrato durante la presentazione del Business Plan”.  

BT, dalla sua, preferisce un “no comment”, asserendo di non voler commentare le voci circolate. 

Stamani il titolo dell’Isp ha aperto in leggero ribasso (-0,17% a 2,62 euro), dopo la giornata movimentata di ieri a Piazza Affari, quando il titolo è salito, cavalcando i rumor.

Ieri la società è progredita del 3,04% a 2,6575 euro. Il massimo lo ha toccato a 2,6925 euro (+4,4%), mantenendo a livello sostenuto il volume degli scambi. A metà mattina di ieri il titolo è passato di mano 7,3 milioni di pezzi, quando la media degli ultimi trenta giorni è di 7,1 milioni.

  

La divisione britannica di Tiscali ha un’enterprise value di circa 700 milioni di euro, una cifra che, secondo quanto riportato dalla stampa, potrebbe servire a Tiscali “…per comprare aziende italiane” e a riguardo si farebbe riferimento a Fastweb. Stando a informazioni uscite sulla stampa, pare che, infatti, ci siano contatti tra l’amministratore delegato di Tiscali, Tommaso Pompei, e il banchiere d’affari Claudio Costamagna, probabilmente per discutere l’eventuale aggregazione fra le due società italiane.

Anche se la scorsa estate si era già parlato di un accordo, ma le due società avevano “…categoricamente smentito qualsiasi forma di alleanza, fusione o integrazione”.

  

Si riferisce, inoltre, che BT avrebbe avviato contatti informali con Merrill Lynch e “…sarebbe stata presa in considerazione anche la possibilità di un alleato interessato alle attività italiane di Tiscali” qualora dovesse esserci una vendita in blocco.

  

Altre indiscrezioni parlerebbero anche dell’interessamento per Tiscali da parte di alcune società di private equity come Investitori Associati, BC Partners, Permira, Apax e CVC Capital Partners. Si tratta degli stessi fondi che fino a poco tempo fa erano in lizza per l’acquisizione di Fastweb.

  

Qualche tempo fa, sempre secondo voci circolate negli ambienti finanziari, a Tiscali si sarebbe interessato anche Naguib Sawiris, magnate egiziano delle telecomunicazioni, presidente e maggiore azionista di Orascom da un anno azionista dell’italiana Wind, tramite Weather Investments.

Quest’ultima è la società con cui Sawiris ha comprato Wind e controlla una catena che comprende Wind Aquisition Finance e Wind stessa.

Nel luglio scorso, Sawiris aveva ammesso di guardare con attenzione all’Isp sardo, chiarendo però di non aver preso alcuna decisione.

Per quanto riguarda i dati finanziari del terzo trimestre 2006, Tiscali ha confermato un trend di forte crescita dei ricavi e della redditività.

I ricavi del Gruppo nel terzo trimestre 2006, relativi alle attività in Italia, Regno Unito e ad alcune controllate minori (tra cui TInet) sono stati pari a 168,9 milioni di Euro, in crescita del 31% rispetto al dato omogeneo di 128,6 milioni di Euro registrato nel corrispondente trimestre 2005.

  

L’accelerazione della dinamica dei ricavi nel terzo trimestre 2006 rispetto all’esercizio precedente, attribuibile in primo luogo ai servizi da accesso ADSL, ha portato i ricavi dei primi nove mesi dell’esercizio a 487,0 milioni di Euro (+27% rispetto ai 382,0 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2005).

  

L’incremento della base utenti ADSL nel nuovo perimetro di riferimento è stata pari a 160 mila nuovi abbonati nel trimestre rispetto al trimestre precedente, mentre la crescita sui nove mesi è stata di oltre 500 mila unità. Di rilievo l’incremento della base utenti in accesso diretto, pari a oltre 442 mila unità rispetto ai 237 mila clienti del trimestre precedente.

  

Quanto agli obiettivi previsti per il 2006, sulla base del nuovo business plan, la società conta di registrare ricavi per 688 milioni di Euro, un’EBITDA di 98 milioni di Euro e arrivare a oltre 3 milioni di clienti, di cui oltre 1,7 milioni di clienti ADSL, di cui oltre un terzo in modalità ULL.

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