Digitale terrestre: sul ricevitore integrato si dividono operatori in chiaro e satellitari. La parola a Gentiloni  

di Raffaella Natale |

Italia


Mercato Tv

Posizione non unanime all’interno del Gruppo Tecnico del Comitato “Italia digitale“, istituito il 4 agosto scorso con decreto del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni con il compito di governare la transizione al digitale terrestre in vista dello switch-off, cioè del passaggio definitivo alla nuova tecnologia, che dovrebbe realizzarsi entro il 2012.

E’, infatti, mancato l’accordo tra operatori in chiaro e quelli satellitari. Per quanto riguarda i televisori integrati con ricevitore digitale.

 

Il Gruppo Tecnico è co-presieduto da un rappresentante dell’Agcom e da un rappresentante dell’ADGTVi. Composto dai rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni, dai rappresentanti degli operatori su piattaforma satellitare o cavo, dai rappresentanti degli editori nazionali che hanno già avviato trasmissioni digitali e, infine, da un rappresentante delle associazioni delle emittenti locali non aderenti al DGTVi. Inoltre, a seconda degli argomenti trattati, alle riunioni del Gruppo Tecnico partecipano i rappresentanti delle due Regioni all digital, dei consumatori, dei costruttori, dei distributori e degli installatori di impianti.

 

DGTVi, Associazione che rappresenta Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree-Sportitalia e tutte le emittenti locali che trasmettono in digitale, come ha spiegato a Key4biz il presidente Piero De Chiara, anche co-presidente del Gruppo Tecnico, davanti il mancato accordo ha preso posizione, chiedendo al Ministero delle Comunicazioni di “…verificare con la Commissione europea le caratteristiche minime che devono avere gli apparecchi“, prima di “…varare il decreto per la detraibilità fiscale dell’acquisto di televisori integrati con un ricevitore digitale, prevista dalla Finanziaria“.

 

De Chiara ha spiegato a key4biz che, “…assodato il principio della neutralità tecnologica, che non consente di discriminare tra ricevitori terrestri o satellitari, i televisori integrati dovranno garantire la scalabilità delle prestazioni con almeno una interfaccia aperta standardizzata e la interoperabilità dei servizi con API aperta, in conformità con le Direttive europee”.

“…In questo modo – ha sottolineato – si potrà evitare di finanziare televisori destinati a essere rapidamente superati dall’evoluzione tecnologica e persino più poveri di prestazioni e servizi di quelli già attualmente presenti”.

 

“L’assenza di questi requisiti minimi – ha detto ancora l’Associazione – si tradurrebbe in uno sperpero di denaro pubblico, in una beffa per i consumatori e in un iniquo vantaggio per l’operatore televisivo satellitare a pagamento, che ha scelto un modello proprietario e non interoperabile”.  

 

Da parte degli operatori satellitari, da Sky Italia hanno commentato a key4biz: “Se si parla di interattività come requisito minimo indispensabile, non possiamo non dimenticare il sostanziale fallimento dei servizi interattivi su digitale terrestre oggi ampiamente superati, in termini di fruizione e utilizzabilità effettiva, dai servizi in banda larga”.

“Ci si chiede poi – hanno detto ancora da Sky – quali servizi l’utente potrebbe effettivamente fruire, dal momento che questi televisori sono anche privi di canale di ritorno”.

 

Ricordiamo che il ruolo di ‘Italia digitale’ è essenziale per il passaggio alla TDT: a essa, infatti, spetta definire tempistica e modalità del passaggio, scegliere quale aree dell’Italia devono fare da “avanguardie”, che tipi di pacchetti possono essere immessi sulla nuova tecnologia per incentivarne la diffusione, visto che il Ministro punta molto sui contenuti per portare il digitale nelle case degli italiani, dopo il fallimento della politica degli Incentivi all’acquisto dei decoder.

 

Nell’ambito del Comitato ‘Italia Digitale’ opera il “Gruppo di Coordinamento”, presieduto dal Ministro Gentiloni, composto da Stefano Mannoni (Agcom), Piero De Chiara (DGTVi), Vincenzo Nunziata (Ministero delle Comunicazioni), Fabio Belli (Rai) e Andrea Ambrogetti (RTI).

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