Internet: la Cina pronta a detronizzare gli Usa per numero di utenti, ma la censura è sempre più forte

di Alessandra Talarico |

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La Cina è pronta a detronizzare gli Stati Uniti dalla prima posizione mondiale per numero di utenti internet.

Secondo l’ultimo rapporto del Centro d’informazione cinese su Internet (CNNIC), la Cina contava nel 2066 circa 137 milioni di internauti – un abitante su 10 – pari a una crescita del 23% rispetto al 2005. Di questi, 104 milioni sono connessi in banda larga.

 

La Cina dunque, entro i prossimi due anni, potrebbe diventare il nuovo eldorado sia per le web company – quelle occidentali sono già accorse in massa sul mercato – che per gli advertiser, ma sono ancora molte le sfide da superare, soprattutto per quanto riguarda il digital divide e la censura.

 

I più assidui navigatori, secondo lo studio, sono gli uomini, single e laureati, di età inferiore ai 35 anni e con un reddito mensile inferiore a 2.000 yuan (198 euro).

L’internauta tipo passa online in media 17 ore a settimana, dalle 16 ore settimanali del 2005 e le 8 ore e mezza del 2001.

 

Secondo i responsabili del CNNIC, dunque, entro al massimo due anni la Cina diverrà il più grande mercato internet mondiale davanti agli Stati Uniti, che contano attualmente 210 milioni di internauti.

 

Una delle sfide del prossimo futuro, sarà quella di mantenere gli attuali ritmi di crescita e per farlo, bisognerà favorire l’uso di internet nelle campagne e nelle aree – tantissime – attualmente tagliate fuori dalla rivoluzione digitale.

 

Esiste infatti, spiega il CNNIC, “una netta differenza nello sviluppo di internet ij Cina tra la città e la campagna e tra le diverse regioni”.

 

Tutto il mondo è paese dunque, e anche in Cina a godere a pieno dei vantaggi del web sono le province più ricche: il Guandong, che è di fatto la provincia più economicamente fiorente, figura in testa, con 18,31 milioni di internauti, pari al 13,4% del totale, seguito dalle province orientali di Shandong, Jiangsu e Zhejiang.

 

Il tasso di penetrazione a Pechino, Shanghai e Tianjin è di, rispettivamente, il 30,4%, 28,7% e 24,9%, contro il 6,8 nel Qinghai nel nord ovest e il 5,8% del Tibet.

 

Nonostante le mirabolanti previsioni di crescita, secondo l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, la Cina è ancora lontana dagli Stati Uniti in termini di profitti.

 

Per quanto riguarda l‘e-commerce, ad esempio, è altamente improbabile che la Cina riesca a raggiungere i ritmi degli Usa, dove il numero di persone che fanno shopping in rete è molto più grande, grazie alla maggiore diffusione delle carte di credito e di sistemi di pagamento online molto sicuri.

Secondo IResearch, comunque, il 2007 vedrà esplodere il commercio online anche nel Paese, con profitti che sfioreranno i 6 miliardi di dollari, contro i 721 milioni di dollari del 2005.

 

Lontana anni luce dal mondo occidentale, la Cina lo è anche in fatto di libertà e rispetto dei diritti umani. Lo sviluppo vertiginoso della rete non si accompagna infatti a un allentamento della censura: le autorità continuano ad arrestare gli internauti che esprimono su internet opinioni difformi a quelle del governo e ammonta a 50 il numero di cyberdissidenti attualmente in carcere.

 

In Cina, insomma, internet continua a essere censurato e controllato, nonostante le autorità lo ritengano un ottimo strumento di propaganda.

 

Un terreno su cui Cina e Usa si incontrano è quello della diffusione dello spam: insieme, le due potenze sono responsabili di circa i due terzi della posta spazzatura che circola nel mondo, di cui il 34% parte dagli Usa e il 31% dalla Cina.

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