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Il fatturato è cresciuto del 17% a 11,8 miliardi di dollari, i cellulari venduti hanno toccato quota 65,7 milioni di unità, in crescita del 47% anno su anno e del 22% rispetto al trimestre precedente, ma lo stesso il costruttore statunitense Motorola ha registrato utili quasi dimezzati rispetto a quelli del 2005 e alle previsioni della stessa società, a 624 milioni di dollari, o 25 cents per azione, contro 1,2 miliardi – 47 cents per azione – dello stesso periodo 2005.
Anche su base annua, gli utili hanno subito una contrazione, passando da 4,5 miliardi del 2005 a 3,6 miliardi del 2006 a causa dell’agguerrita concorrenza che ha contratto i margini e mette ora a rischio circa 3.500 posti di lavoro.
Il gruppo di Schaumburg – che aveva tagliato le stime sugli utili e il fatturato per l’intero 2006 – conferma comunque la sua seconda posizione sul mercato mondiale, con 217 milioni di apparecchi venduti in tutto l’anno scorso per una quota del 23,3% (+4,3% rispetto al 2005) e un fatturato totale di 42,9 miliardi di dollari, in crescita del 22% rispetto ai 35,2 miliardi del 2005.
A pesare sul crollo dei margini, l’esigenza di puntare sui Paesi emergenti a fronte della saturazione dei ricchi mercati occidentali in seguito alla quale il prezzo medio di vendita dei telefonini Motorola è sceso da 131 dollari nel terzo trimestre, a 119 nel quarto.
Su mercati come l’India e la Cina, sia Motorola che la finlandese Nokia e molti altri costruttori, hanno infatti lanciato cellulari che costano meno di 50 dollari. Una scelta che ha portato a una contrazione del 49% dei margini della divisione, a 341 milioni di dollari, contro i 663 milioni del 2005.
I modelli di fascia più alta, come il Krzr, hanno venduto meno di quanto la società si aspettasse, mentre i competitor hanno sensibilmente ridotto i prezzi dei modelli concorrenti.
Il presidente della società, Ed Zander, cerca di buttare acqua sul fuoco, dichiarando che sì, “le performance del quarto trimestre sono state deludenti”, ma che la compagnia ha comunque “registrato una forte crescita del fatturato e ha raggiunto, se non superato i propri obiettivi in molte aree del business” durante l’ultimo trimestre.
“Guardando all’intero 2006 – ha aggiunto Zander – sono soddisfatto dei nostril progressi. Il nostro business resta solido e proseguiremo a concentrarci sulle nostre strategie, improntate a creare valore per gli azionisti, e sull’incremento dei profitti, lanciando prodotti nuovi e competitivi nel 2007″.
Nel corso della conferenza di presentazione dei risultati, Zander ha poi annunciato l’intenzione della società di licenziare 3.500 persone – pari al 5% della forza lavoro – con una manovra che dovrebbe aiutare a ‘tamponare’ il crollo dei margini e a ottenere, nel giro di due anni, risparmi per 400 milioni di dollari, meno dell’1% del fatturato di quest’anno.
I tagli dovrebbero interessare i manager di medio livello.
“Il nostro obiettivo – ha detto Zander – è quello di “ritornare a margini operativi a due cifre entro la seconda metà di quest’anno”.
Il problema della contrazione dei margini – dovuta alla focalizzazione di costruttori e operatori sui mercati emergenti con cellulari low-cost – non riguarda soltanto Motorola, ma tutti gli operatori mobili che dovranno, nel prossimo futuro, lottare per restare profittevoli su margini molto ristretti.
Secondo Gartner, infatti, nei prossimi 4 anni, i profitti legati ai servizi telecom cresceranno annualmente di una percentuale molto modesta – fino all’1,7% nel 2010 – e passeranno da 1,3 trilioni di dollari del 2006 a 1,5 trilioni nel 2010.
Per compensare il declino dei profitti nelle loro attività tradizionali, gli operatori si troveranno a investire, nei prossimi anni, in nuovi mercati, come quello media o IT, con risultati che non sempre coincideranno con le attese.
Gli operatori rischiano infatti di adottare nuovi modelli di business che hanno scarsa sinergia con i mercati, nonché di attuare una diversificazione che porta con sé il pericolo di perdere di vista le priorità del core business che sono il mantenimento dei clienti e il taglio dei costi. Il tutto senza alcuna garanzia riguardo la crescita dei profitti sul lungo periodo.
Per quanto riguarda il 2007 di Motorola, il CFO della società, David Devonshire prevede un utile per azione pressoché stabile rispetto al 2006 a 1,13 dollari per azione e vendite comprese tra 46 e 49 miliardi di dollari.