Sistema Galileo: siglato accordo per il centro di controllo del Fucino

di Alessandra Talarico |

CNR: l’Italia faccia squadra, mettendo in campo le eccellenze e le competenze più qualificate

Italia


Galileo

Telespazio (Finmeccanica – Alcatel) e la Regione Abruzzo hanno siglato l’accordo che porterà alla costruzione, entro il 2008, del Centro di Controllo del Programma Galileo presso il Centro spaziale del Fucino.

 

La Regione Abruzzo finanzierà la nuova infrastruttura – che avrà una superficie di circa 4mila metri quadrati – con uno stanziamento di 10 milioni di euro.

 

Il sistema di navigazione satellitare Galileo, ideato dalla Ue e dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è il primo sistema di posizionamento realizzato per usi civili e non militari e dovrebbe affrancare l’Europa dalla dipendenza dal sistema americano Global Positioning System (GPS).

Galileo dovrebbe entrare in servizio per il 2008  e conterà su 30 satelliti orbitanti ad una quota di  24.000 km.

 

Il sistema di navigazione europeo, che offrirà servizi di posizionamento, navigazione e misurazione del tempo a partire dal 2011, darà nuovo impulso al mercato mondiale dei servizi satellitari, aprendo nuove prospettive in diversi settori commerciali, dai trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), ai servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), alla giustizia (controlli frontalieri), all’ambiente e all’agricoltura.

 

Oltre al lancio di nuovi servizi in grado di migliorare la vita dei cittadini, il sistema Galileo permetterà di creare molti posti di lavoro altamente specializzati in tutta Europa – se ne prevedono circa 150 mila – per un mercato di servizi e infrastrutture stimato in circa 275 miliardi di euro nel 2020.

 

Lo sviluppo di questa infrastruttura, prima in Europa, e le opportunità da quest’ultima offerte al sistema Italia per “fare squadra, mettendo in campo le eccellenze e le competenze più qualificate” – come ha sottolineato il Presidente del CNR, Fabio Pistella, sono state al centro di un convegno svoltosi nella sede dell’Ente, a Roma, alla presenza di numerosi ospiti, fra i quali il Segretario della Commissione Trasporti alla Camera, Egidio Pedrini, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Provincia di Roma, Bruno Manzi e di Alfredo Roma, Coordinatore del progetto Galileo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Nel corso del convegno sono state illustrate le diverse importanti applicazioni di Galileo che, ad esempio, nel settore aereo consentirà di effettuare manovre critiche quali atterraggi e decolli anche in condizioni di scarsissima visibilità, mentre nel settore marittimo porterà allo sviluppo dell’AIS (Automated Identification System), che comporterà un aumento della sicurezza nella navigazione, tema quanto mai d’attualità dopo l’incidente nello Stretto di Messina.

Anche il traffico su strada potrà usufruire dei vantaggi del sistema di posizionamento, grazie ad applicazioni come gli Advanced Driver Assistence Systems, utili ad evitare collisioni, aumentare la visibilità e consentire alcune manovre automatizzate.

 

La tecnologia di Galileo garantirà vantaggi anche per l’ambiente: se monitorati dal sistema, gli agricoltori non potranno più utilizzare indiscriminatamente fertilizzanti e pesticidi, mentre  per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, Galileo darà un importante contributo al decollo del numero di emergenza europeo, l’E-112, per tracciare la posizione di persone in difficoltà a causa, ad esempio, di incendi, inondazioni, terremoti .

 

Il tempo è dunque maturo per pensare, oltre alla costruzione dell’infrastruttura, anche ai contenuti che la rendono veramente fruibile.

“Basti pensare all’UMTS e alle fasi che hanno contraddistinto l’applicazione di questa tecnologia”, ha commentato il presidente del CNR, Fabio Pistella.

Per il Presidente del CNR, il sistema Galileo – al quale l’Ente partecipa attivamente con il proprio Dipartimento Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni – rappresenta una formidabile occasione per “coagulare attorno a un progetto eccellenze ad alto livello, che spesso sono distribuite, frammentate, talvolta conflittuali, ma comunque eccellenze”.

 

Al tempo stesso, Galileo offre l’opportunità di superare le debolezze, storiche, nella capacità di  costruire una squadra italiana  e un sistema che sappia ragionare in maniera coordinata, in grado di  competere nel confronto fra sistemi paese. “Il CNR – ha concluso – è a disposizione di chi vorrà, insieme con noi, dare un contributo perchè questo sia un risultato e non soltanto una grande aspettativa, che sta coinvolgendo e motivando sempre più anche la pubblica opinione. E’ un’opportunità significativa che va assolutamente colta”. 

 

A livello europeo, ha invece commentato Egidio Pedrini – Segretario della Commissione Trasporti alla Camera – bisogna superare le divisioni tra Stati ‘militaristi’ (francesi in testa) ed ‘anti-militaristi’ (inglesi), cioè fra quelli che prospettano un utilizzo anche militare di Galileo (fermo rimanendo il controllo civile) e quelli invece che non ne vogliono sentir parlare.

La Ue, insomma, perdendosi in queste questioni sta procedendo troppo lentamente allo sviluppo del sistema, che ha richiesto un investimento iniziale di 3,2 miliardi di euro.

“Occorre accelerare – ha spiegato Pedrini – recuperando i tempi, in quanto parliamo di un valore complessivo fino a 20 anni di investimenti di 8 miliardi di euro, parliamo di un completamento al 2012 di un investimento di 1,4 miliardi e parliamo di una dimensione di 140.000 livelli occupazionali. Per dare un’idea, l’applicazione al sistema marino europeo di ‘Galileo’ potrebbe occupare 3000 persone, il tutto in un sistema ad alta tecnologia. Sono le vere battaglie che lo Stato e l’Europa devono fare”.

Infine, secondo Pedrini, l’impegno da parte italiana “deve essere massimo affinché tra le 12 città candidate a sede della Supervisory Authority sia scelta Roma”.

 

Il progetto Galileo ha avuto inizio verso la fine degli anni novanta, ma è soltanto negli ultimi tre anni che il processo di realizzazione ha avuto un impulso decisivo e l’Italia ha assunto in esso un ruolo di primo piano: Finmeccanica, oltre al centro di controllo del Fucino, sarà responsabile del controllo di missione e di un “Centro di Perfomance”, mentre  Alcatel-Alenia Space Italia sarà responsabile dell’integrazione e validazione dell’intero sistema.  

La Regione Lazio, infine, ha investito 7 milioni di euro in due anni per il ‘Galileo Test Range’ (GTR) nel territorio reatino, per far si che il sito di Rieti rientri nell’area del Distretto Tecnologico dell’Aerospazio.

A questi fondi si aggiungeranno altri 18 milioni di euro da parte dell’Agenzia spaziale italiana.

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