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Digitale terrestre: si procede. Parte alla Camera l’iter del Ddl Gentiloni, intanto dal 1° marzo Cagliari e provincia partono col TDT

Italia


Si fa gli “auguri” il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, per l’avvio previsto oggi nelle Commissioni Trasporti e Cultura di Montecitorio, dell’indagine conoscitiva sul disegno di legge di riforma del sistema radiotelevisivo, primo passo dell’iter legislativo per il Ddl in Parlamento, dopo l’approvazione all’unanimità nel Consiglio dei ministri del 12 ottobre scorso.

 

L’indagine conoscitiva, che dovrebbe concludersi entro i primi 15 giorni di febbraio, coinvolgerà tutti gli attori del sistema radiotelevisivo, a partire dalla Rai per passare attraverso Mediaset, La7, Sky Italia, per arrivare fino all’Autorità per le Comunicazioni e gli investitori di pubblicità.

Al termine dell’indagine le Commissioni Trasporti e Cultura discuteranno il testo secondo il calendario già stabilito prima di Natale che prevede l’arrivo in aula a Montecitorio nel mese di marzo.

 

Il Ddl, il cui principale obiettivo è l’apertura del mercato televisivo, stabilisce il limite del 20% della capacità trasmissiva sul digitale che ciascun editore televisivo può detenere.

“..Il 20% – aveva detto Gentiloni, una volta licenziato il provvedimento – equivale sul digitale a 10-12 canali nazionali”.

Questi i suoi punti qualificanti: tetto del 45% per la raccolta pubblicitaria televisiva; migrazione al digitale di una rete Rai e una Mediaset entro 15 mesi dalla pubblicazione della legge; abrogazione delle norme della legge Gasparri sul Sic (sistema integrato di comunicazione) che, a detta del Ministro, “…non si è rivelato all’altezza per definire la soglia per i limiti antitrust; rafforzamento delle garanzie pubbliche nel sistema di rilevazione degli indici di ascolto; emanazione di un regolamento per l’equivalenza di accesso dei servizi-media nell’ambito delle infrastrutture della banda larga; obbligo di separazione societaria, ma non proprietaria, fra fornitura di contenuti e operatori di rete”.

 

Prevista inoltre, l’archiviazione della quotazione in Borsa per la Tv pubblica.

A rinnovare il regolamento dell’azienda di servizio pubblico, una legge ad hoc, che sarà presentata al termine della discussione con i soggetti interessati a partire dalle associazioni di utenti e dai dipendenti Rai a finire a tutte le forze politiche, che partirà nei prossimi giorni.

 

Tra i cinque articoli della legge spicca proprio il capitolo dedicato alle posizioni dominanti e all’abrogazione del Sic.

In caso di trasmissione pubblicitaria in misura superiore al 16% del tempo di ciascuna ora di programmazione, però, la legge prevede che l’Agcom irroghi “…una sanzione amministrativa pecuniaria fino al 5% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio, chiuso anteriormente alla notifica della contestazione effettuata in avvio del procedimento disciplinato dal medesimo regolamento”, arrivando fino alla sospensione dell’attività per un periodo da uno a dieci giorni, o fino a sei mesi nei casi più gravi, in caso di nuova violazione, o anche alla definitiva revoca del titolo abilitativo a trasmettere.

 

Quanto al trasferimento di una rete ciascuno per Rai e Mediaset sul digitale, entro il 2009, per Gentiloni si tratta di una misura che “…incentiva la migrazione e non è affatto punitiva“. Di diverso avviso Mediaset, che, attraverso il suo presidente, Fedele Confalonieri, ha fatto sapere di considerare questa legge una “vendetta politica“.

Obiettivo della migrazione delle due reti, entro 15 mesi dall’approvazione del Ddl, la liberazione di “..quantità significativamente importanti di frequenze“. Per quelle acquistate dai broadcaster, in base alla legge 66/01, ci sarà, infatti, un “…dovere di vendita da parte di chi le possiede“, in base ai criteri che saranno fissati dall’Autorità per le comunicazioni.

 

I punti qualificanti della proposta del Governo, così come si legge nella relazione del Ddl, riguardano: l’adozione di misure intese a contenere la raccolta di risorse pubblicitarie nel settore televisivo in capo a ciascun soggetto entro limiti idonei a contrastare il consolidamento di posizioni dominanti e la frapposizione di insuperabili barriere all’ingresso dei nuovi operatori; il superamento delle barriere normative e regolamentari all’ingresso di nuovi soggetti nel mercato della televisione digitale terrestre, in funzione della massima apertura del mercato; la limitazione dei fenomeni di sovrapposizione e ridondanza nell’utilizzo delle risorse frequenziali da parte dei singoli operatori, in conformità ai principi comunitari e nazionali di uso efficiente dello spettro radioelettrico; l’adozione di misure idonee a consentire la deconcentrazione del mercato delle reti radiotelevisive, la liberazione di frequenze e l’assicurazione di generali condizioni di obiettività, trasparenza, proporzionalità e non discriminazione nell’accesso e nell’uso delle risorse frequenziali, secondo quanto richiesto dalla Commissione europea; l’assicurazione dell’accesso alla banda larga a tutti gli operatori interessati secondo condizioni e criteri di obiettività, trasparenza, proporzionalità e non discriminazione; una nuova disciplina della rilevazione degli indici di ascolto televisivo con delega al Governo ad adottare un decreto legislativo in materia, ispirato a criteri intesi ad assicurare la massima rappresentatività di tutte le piattaforme trasmissive, favorendo il pluralismo e la concorrenza del sistema; un sistema sanzionatorio più efficiente quanto ai meccanismi del presidio e più efficace quanto alla misura delle sanzioni, in linea con i rilievi e le sollecitazioni formulate in argomento dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nella sua segnalazione al Governo del 12 luglio 2006.

 

Intanto si apprende che dal 1° marzo prossimo, nell’area di Cagliari e provincia (nell’ambito del programma regionale “all digital”), Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, trasmetteranno ciascuna l’intera programmazione di una rete solo su Tv digitale terrestre.

Le famiglie di Cagliari e provincia saranno le prime in Italia a poter disporre di interi palinsesti completamente in tecnologia digitale terrestre. E’ la decisione presa ieri da Italia Digitale, il Comitato istituito dal Ministro Gentiloni, per definire e coordinare le attività necessarie al passaggio alla Tv digitale.

Nell’ambito della sperimentazione che porterà allo switch-off, la decisione assunta dal Comitato permetterà per la prima volta in una zona dell’Italia di ricevere l’intero palinsesto di una rete TDT, ponendo le basi per una reale transizione dell’attuale sistema televisivo analogico verso il futuro digitale.

 

Italia Digitale rende noto inoltre che nel semestre in corso gli editori televisivi lanceranno una nuova offerta dedicata in esclusiva al digitale terrestre.

In questo pacchetto, tra l’altro, la Rai lancerà un canale interamente dedicato ai bambini; Mediaset un canale all news più uno dedicato alla serialità televisiva; Telecom Italia Media, infine, un progetto editoriale multipiattaforma interattivo, denominato QOOB.

 

Il Comitato Italia Digitale, istituito ad agosto 2006, è composto dai rappresentanti del Ministero delle Comunicazioni e di Agcom, nonché dai rappresentanti designati dall’Associazione per la televisione digitale terrestre (ADGTVi), dalla Conferenza Unificata (di cui in parte da Anci, Upi, Uncem), dalle Società titolari di emittenti Tv private nazionali, dalle Associazioni delle emittenze locali maggiormente rappresentative, dagli Operatori via cavo e su piattaforma satellitare, dagli Editori nazionali che abbiano avviato trasmissioni digitali, nonché dai rappresentanti del consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti e di Sardegna e Valle d’Aosta che saranno le prime due regioni a diventare al digital.

 

Nell’ambito di Italia Digitale opera un Gruppo di Coordinamento, presieduto dal Ministro Gentiloni. Il Comitato si avvale del supporto specialistico di un apposito Gruppo tecnico, co-presieduto da un rappresentante dell’Agcom e da un rappresentante dell’ADGTVi.

 

Per favorire la transizione al digitale terrestre, la Legge Finanziaria per il 2007 ha previsto lo stanziamento di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009.

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