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Tv digitale terrestre: il 52% pensa che sarà ‘il futuro della Tv’, ma ancora poco note le potenzialità 

Italia


La Tv digitale terrestre (DTT) ha raggiunto una diffusione a livello nazionale del 26,1%. E’ quanto emerge dai dati raccolti nella Ricerca ‘DTT people Italia‘, il primo Rapporto realizzato dall’Osservatorio dttCOM della Fondazione Università IULM per monitorare e analizzare la percezione e le aspettative di utenti e consumatori italiani in tema di digitale terrestre.

I rilievi riguardano gli italiani di fascia socioeconomica medio-alta, quindi quella più attenta allo sviluppo delle nuove tecnologie e con buone capacità di spesa, che in pratica rappresenta il principale mercato di riferimento per la TDT.

  

I dati risultano in crescita rispetto al 17,2% fatto registrare nel 2004 da una precedente analisi di mercato. Ma, allo stesso tempo, oltre il 25% degli italiani intervistati dichiara di non sapere ancora cosa sia esattamente la Tv digitale terrestre, il 9,5% appare incerto su una definizione precisa, a fronte di un 60% che conferma di conoscere questa tecnologia.

  

Non solo. Secondo il 54% del totale la Comunicazione istituzionale realizzata sul tema della TDT risulta insufficiente (il livello è giudicato ‘buono’ solo dal 7,6%), e il 43,5% assegna lo stesso giudizio negativo anche all’informazione fornita dalla pubblicità messa in campo dagli operatori commerciali, che comunque sembra prevalere ed essere più significativa rispetto a quella istituzionale, ed è giudicata ‘buona’ dal 9,7%.

  

L’indagine ha coinvolto oltre 2.000 persone, dai 18 agli oltre 60 anni, proprio per conoscere e mettere a fuoco attese, giudizi e prospettive all’interno del principale bacino di utenza e di mercato per le tecnologie digitali.

 

Stefano Rolando, segretario generale della Fondazione Università IULM, ha sottolineato: “L’Osservatorio dttCOM è un osservatorio permanente sui contenuti e la comunicazione per la Tv digitale terrestre, promosso dalla Fondazione Università IULM e dal CSP di Torino”.

Le finalità, ha spiegato il docente della IULM, riguardano “…lo studio della percezione e delle aspettative dei consumatori nei confronti di questa nuova tecnologia. In questo quadro, dttCOM si pone l’obiettivo di analizzare le opportunità offerte dal digitale terrestre nei diversi segmenti di mercato e in differenti contesti applicativi, oltre a contribuire, con la propria attività, allo sviluppo di professionalità innovative, capaci di favorire la diffusione della TDT come strumento tecnologico e di servizio”.

  

Per quanto riguarda la diffusione delle differenti tecnologie in grado di trasmettere contenuti audio-video in formato digitale, e quindi programmi televisivi, se la TDT tra i consumatori di fascia più evoluta ha raggiunto una presenza del 26,1% (con una crescita di circa il 9% in due anni, rispetto a un’analoga indagine del 2004 realizzata dall’Università IULM, e intitolata ‘BroadBand People‘), internet a banda larga (43,8%) e Tv satellitare (39,8%) si affermano come le tecnologie maggiormente presenti all’interno del campione analizzato, mentre la diffusione dei telefonini 3G, Umts, arriva al 21,6% del totale, in netta crescita rispetto al 3,6% del 2004, sempre secondo il raffronto con la precedente indagine ‘BroadBand People‘.

In generale, per quanto riguarda le opinioni e le attese degli utenti e dei consumatori italiani più evoluti, il 63% a livello nazionale ritiene che la Tv digitale terrestre sia “una tecnologia ancora immatura ma ad alto potenziale”, e il 52% pensa che essa rappresenti “il futuro della televisione“. Allo stesso tempo il 51% non crede che possa costituire un inutile duplicato di tecnologie già esistenti.

  

Sul versante invece dei contenuti e servizi futuri attesi dalla TDT, e che gli utenti vorrebbero vedere sviluppati su questa piattaforma tecnologica, la massima priorità viene data ai contenuti sportivi e ai film, seguiti da servizi interattivi e canali tematici: secondo i risultati dell’indagine, lo Sport ha “priorità alta” per il 38,3% del totale e “priorità media” per il 42,5%, i film hanno una priorità alta per il 13,5% (e media per il 48,5%), i servizi interattivi sono invece giudicati molto interessanti dall’11% del campione totale, e i canali tematici dal 9,4%. Di rilievo, al contrario, la priorità bassa assegnata dal 57,6% dei consumatori allo sviluppo di servizi al cittadino, come i collegamenti con la pubblica amministrazione e le informazioni di servizio e di pubblica utilità.

  

“In generale, dai risultati della nostra Ricerca ‘DTT people Italia’, emerge una ancora scarsa comunicazione istituzionale e commerciale su questi temi”, ha rilevato Andrea Carignani, docente di Information and Communication Technology all’Università IULM e direttore dell’Osservatorio dttCOM, “e al riguardo sembra prevalere comunque una forte influenza degli operatori commerciali. Nelle percezioni e nelle attese dei consumatori, invece, si ritiene che la Tv digitale terrestre sia una tecnologia ancora immatura ma ad alto potenziale, e che essa rappresenti il futuro della televisione, ma non sono note le sue potenzialità. In particolare, risulta poco conosciuto l’ambito di applicazione per i servizi al cittadino”. La scarsa conoscenza, ha osservato inoltre Carignani, “dipende anche dal fatto che non è evidente e chiaro cosa la tecnologia possa fare. I mercati stessi non hanno prospettive certe di cosa potrà essere sviluppato”.

  

E sugli scenari futuri di sviluppo del settore Roberto Borri, direttore tecnologie di CSP, centro di ricerca di cui fa parte DTTLab (Digital Terrestrial Television Laboratory) ha commentato: “Dopo gli entusiasmi e le aspettative generate dalle prime esperienze sul fronte DTT, il CSP continua a credere che si tratti di un argomento di grande importanza. Parliamo infatti di una componente parte di una convergenza complessiva che CSP sostiene da sempre, ritenendo che, al di là della formazione del mercato, sia un percorso ineluttabile su cui continuare a sviluppare e investire per avere nuovi servizi e applicazioni per i cittadini”.

  

In parallelo alla ricerca a livello nazionale su utenti e consumatori, l’indagine ‘DTT people Italia’ ha interessato anche un campione di 550 studenti universitari, per raccogliere e analizzare gli orientamenti e le aspettative anche dei giovani di livello socioculturale elevato. Tra la popolazione universitaria interpellata emerge che solo meno del 10% del totale afferma di non sapere che cosa sia la Tv digitale terrestre, mentre il 47% dichiara di conoscerla e il 43% è incerto. La TDT è già diffusa tra il 20% degli studenti universitari coinvolti nell’indagine (il 16% la utilizza effettivamente), mentre internet a banda larga è presente nel 59,5% dei casi, la Tv satellitare nel 48% e i cellulari di terza generazione Umts nel 30,7% del totale. Resta bassa, invece, la diffusione della tecnologia VoIP (Voice over Internet Protocol), posseduta dal 4% e utilizzata dal 5,1% dei casi.

  

Proprio per favorire una maggiore conoscenza e diffusione della tecnologia digitale terrestre e delle sue potenzialità, soprattutto all’interno del mondo economico e professionale e delle imprese, l’Osservatorio dttCOM della Fondazione Università IULM avvia l’iniziativa dei ‘Pomeriggi dttCOM‘, come occasioni e momenti di approfondimento sulle tematiche del DTT rivolti a professionisti, manager e aziende.

Il direttore dell’Osservatorio dttCOM, Andrea Carignani, ha spiegato che “Con i ‘Pomeriggi dttCOM’ il nostro Osservatorio organizza incontri ‘one-to-one’ con imprese e società che siano interessate ad approfondire il tema della Tv digitale”.

E ha concluso: “Gli incontri, della durata di un pomeriggio, sono organizzati nella prospettiva di avvicinare il mondo delle imprese a questa tecnologia, e di indagarne le potenzialità in specifici contesti e mercati”. (r.n.)

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