Bye bye internet, benvenuto Neuronet. Nasce la prima rete dedicata alla realtà virtuale e al v-business

di Alessandra Talarico |

Mondo


Neuronet

Se anche tua nonna ti invia per email gli auguri di Natale e ha appena aperto il suo blog, allora internet non è più lo strumento più cool del momento.

Lasciate dunque MySpace e YouTube alle masse e immergetevi nel Neuronet, prima che lo scopra anche la nonna!

 

Scherzi a parte, la nuova rete battezzata, appunto, Neuronet, è stata progettata dalla International Association of Virtual Reality Technologies (IAVRT) con l’intento di creare un agglomerato di siti ottimizzati per le applicazioni di virtual reality (VR).

 

Entità separata dal ‘vecchio’ Web, Neuronet “si evolverà fino a diventare la prima rete pubblica al mondo in grado di soddisfare le esigenze di trasmissione dati delle emergenti tecnologie VR cinematiche e immersive”.

 

Neuronet sarà dunque uno strumento fondamentale per il gaming e l’intrattenimento, ma anche per il cosiddetto v-business, o business virtuale.

Gli affari virtuali rendono: se ne sono accorte società come IBM e Sun Microsystems che stanno investendo massicciamente nelle applicazioni v-business con lo scopo di congiungere i diversi mondi virtuali e far interagire le loro isole che al momento sono separate le une dalle altre.

 

Gli investimenti per realizzare la nuova rete – spiega IAVRT – sono minimi, data l’enorme sovracapacità lasciata inutilizzata dall’era dot-com.

La maggior parte dell’infrastruttura e dei programmi utilizzati saranno affidati alle telecom e alle compagnie che si occupano di realtà virtuale, ma un monopolio privato non sembra auspicabile per la comunità virtuale.

Per questo IAVRT è stata creata come organizzazione internazionale non-profit che, attraverso i suoi membri, “governerà Neuronet, ne primuoverà la crescita e assicurerà la sua sicurezza, affidabilità e funzionalità”, spiega l’associazione.

 

La moda di vivere una vita parallela nel mondo virtuale è ormai diffusissima, grazie al successo dei mondi virtuali di Second Life, The Sims, Everquest, e World of Warcraft che continuano ad attrarre schiere di fans, mentre le console di Sony, Nintendo e Microsoft danno la possibilità di crearsi personaggi e situazioni di vita del tutto simili a quelle reali.

 

Gli utenti, dunque, hanno facoltà di scegliere l’identità e la professione che più gli piace e dedicarsi alle proprie attività preferite senza ostacoli o obblighi di sorta. Il tutto ovviamente, pagando con soldi veri i beni e i servizi offerti.

 

Questi pionieri della realtà virtuale sono stati limitati finora dai confini di internet ma – spiega ancora IAVRT – la capacità di banda e i protocolli per il trasferimento dati e il real-time VR di Neuronet permetteranno “di raggiungere il loro pieno potenziale”

 

La prima generazione di Neuronet dovrebbe vedere la luce quest’anno attraverso l’interconnessione di consorzi VR regionali e di R&D nel settore dei giochi. Le applicazioni accessibili al pubblico dovrebbero arrivare invece entro il 2009.

 

Il consorzio ha avviato intanto la pre-registrazione dei nomi di dominio: fino a giugno 2007 durerà il periodo sunrise per i possessori di marchio registrato e poi sarà aperta la registrazione al pubblico.

 

Attenzione, però, perché i domini Neuronet non sono compatibili con internet, né quelli internet sono compatibili con Neuronet. Il web infatti non è stato concepito per supportare le esigenze di trasmissione della realtà virtuale real-time, così Neuronet è stata creata come una rete separata e distinta.

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