Italia
Il mercato televisivo si sta spingendo sempre più oltre i confini tradizionali. La convergenza è la keyword di tutti gli operatori che vogliono continuare a restare forti in questo settore e che, quindi, si interrogano e presentano nuovi modelli di business e soluzioni tecnologiche che consentono di declinare la Tv nelle sue varie accezioni.
Sull’argomento è intervenuto Tullio Camiglieri, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Sky Italia, che ha preso ad esempio, il Project Venice, il nuovo progetto di web Tv firmato dagli inventori di Skype, Janus Friis e Niklas Zennstrom.
Il Project Venice (Progetto Venezia), ha commentato Camiglieri, quale “…sviluppo normale delle piattaforme televisive, che ormai sono molteplici, dalla Tv analogica tradizionale, a quella digitale, al cavo, alla Tv a pagamento all’IPTV, a testimonianza di un modello in continuo sviluppo”.
Scopo del nuovo modello di Tv è quello “…di mettere insieme il meglio della televisione con il meglio di internet”, come ha spiegato Friis sul suo blog.
La principale novità del Project Venice, basato sempre sul modello peer-to-peer, sarà la completa interattività e la possibilità per i fornitori di contenuti di raggiungere milioni di utenti senza dover stringere accordi con gli operatori di telefonia. Si eviterà cioè il ricorso a server dedicati, appoggiandosi piuttosto ai computer degli stessi utenti (un sistema analogo a quello delle reti di file-sharing come KaZaA, ideato dagli stessi Friis e Zennstrom).
Il Project Venice dovrebbe essere presentato nei primi mesi di quest’anno, mentre la sperimentazione sembra essere già a buon punto.
“…Innanzitutto – ha osservato Camiglieri – bisogna capire cosa intendiamo per interattività: perché già esistono siti, come quello di News Corp, MySpace, (da quindici giorni in rete nella versione italiana) o YouTube, dove ci sono già community di milioni di persone che guardano e si scambiano video e li inviano sul web. Insomma c’è tutta l’interattività che si cerca. Quindi occorre vedere quale sarà la novità in questo senso, se si intende solo creare una community sulla falsariga di quelle già esistenti”.
“…Inoltre il problema è di sapere qual è il modello di business di questo progetto, perché i contenuti premium, quelli importanti, sono sempre a pagamento. E anche quelli ormai si trovano su moltissime piattaforme, sull’IPTV, sul digitale, il satellitare e anche sul telefonino“, ha concluso il Direttore Comunicazione di Sky Italia.
Friis e Zennstrom hanno cominciato ad assumere per il loro nuovo progetto all’inizio del 2005 : il Project Venice (ma il nome è provvisorio) ha aperto il 12 dicembre scorso la sua fase beta riservata a 6.000 persone.
Friis e Zennstrom sperano di coinvolgere nell’iniziativa produttori indipendenti e canali nazionali interessati a raggiungere chi è all’estero, ma anche emittenti tradizionali. Per ora, a finanziare il Project Venice sono i proventi della vendita di Skype a eBay per 2,6 miliardi di dollari, mentre in futuro ci si affiderà agli spot pubblicitari. Sarà possibile personalizzare i vari canali e discutere dei programmi con gli altri telespettatori.
Il modello di business dovrebbe prevedere due fonti di ricavo: pubblicità e sponsorizzazioni dei canali, ma anche vendita di contenuti a pagamento. Più che ad acquistare contenuti il Project Venice cercherà probabilmente di avere partner interessati a utilizzare la piattaforma, broadcaster o altri operatori interessati a raggiungere tutto il pubblico della rete senza dover siglare accordi con società telefoniche.
Lo scopo è raggiungere milioni di persone senza ricorrere a protezioni digitali per i diritti d’autore: al computer degli utenti non arriverà, infatti, un solo file completo, ma frammenti da diverse fonti.
Non sono ancora noti i nomi dei broadcaster coinvolti nel progetto, ma stando alle informazioni apparse sul Financial Times ne farebbe parte Warner Music Group, alla ricerca di canali per la promozione di artisti quali Paris Hilton.
Obiettivo di Venice Project è rivoluzionare il settore, replicando il successo di Skype che, con i propri servizi gratuiti offerti, ha costretto le compagnie telefoniche a rivedere i propri modelli di business.
Friis ha spiegato in un’intervista che la tecnologia peer-to-peer permetterebbe di servire “decine di milioni di utenti”. Naturalmente il tutto avverrà nel pieno rispetto dei sistemi di sicurezza.
In altri termini, ha commentato Friis, “…il video si sta spostando sul web e per questo è necessario dare risposte strategiche. Noi cerchiamo di mettere insieme il meglio della Tv al meglio di internet“.
Friis, riporta il quotidiano finanziario danese, sottolinea l’importanza di partire al momento giusto con la Web Tv Venice.
“Lo abbiamo fatto con KaZaA e Skype – ha commentato Friis – speriamo che lo sarà anche con il nostro prossimo progetto”.