Banda larga per tutti entro il 2011. Istituita cabina di regia per coordinare le iniziative in corso e individuare gli interventi futuri

di Alessandra Talarico |

Italia


Banda Larga

L’intero territorio italiano raggiunto dalla banda larga entro il 2011. E’ questo l’obiettivo del neonato Comitato per la banda larga, istituito oggi da un decreto del presidente del Consiglio.

 

Della ‘cabina di regia’, presentata stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, faranno parte i ministri delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, degli Affari regionali Linda Lanzillotta e della Funzione pubblica Luigi Nicolais.

 

Il comitato si occuperà di due funzioni essenziali: quella di coordinare, armonizzare e monitorare le iniziative già avviate e quella di individuare gli interventi prioritari atti a raggiungere i livelli essenziali di abilitazione tecnologica sul territorio nazionale.

A questo scopo il Comitato avvierà – coadiuvato da un gruppo tecnico presieduto dall’ex commissario Agcom Paola Manacorda – un confronto con gli enti locali, gli operatori del settore e gli utenti.

 

Nel mercato della banda larga – il cui valore è stimato a 2,6 miliardi di euro –  l’Italia viaggia in netto ritardo rispetto al resto d’Europa: nel nostro Paese, le connessioni broadband sono attualmente 8 milioni, pari al 14% della popolazione, contro una media europea del 17%.

Se si considera però la percentuale di cittadini che possiedono un Pc, in Italia siamo al 30%, contro il 23% della media Ue.

 

Ecco perché è essenziale, ha spiegato il ministro Gentiloni, “ottimizzare interventi e risorse pubbliche” per creare un sistema in grado di porre le basi per uno sviluppo armonico del mercato e di superare le attuali strozzature, pervenendo a un assetto più competitivo possibile e includendo nello scenario futuro anche lo sviluppo di soluzioni alternative – dal cavo al Wimax – sulle quali l’Italia è in netto ritardo rispetto al resto d’Europa.

 

Le risorse pubbliche destinate al settore ammontano attualmente a 1,1 miliardi di euro, i due terzi dei quali a carico degli enti locali, ma – ha aggiunto il ministro – “altri fondi arriveranno nei prossimi anni”.

 

I tre ministri protagonisti dell’iniziativa non hanno fornito molti dettagli su quali saranno nello specifico le strategie del Governo per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso ma, ha aggiunto Gentiloni, le protagoniste della rivoluzione dovranno essere le imprese che hanno fin qui investito ingenti risorse per la realizzazione delle infrastrutture.

Per le aziende del settore è infatti importante “avere un interlocutore pubblico che aiuti a facilitare problemi pratici relativi ad antenne e a permessi di scavo”.

 

Secondo un recente rapporto dell’Onu, la banda larga è una risorsa essenziale poiché permette non solo ai cittadini di accedere a una serie di servizi ormai essenziali, ma anche alle aziende di innescare processi di business più sofisticati e di offrire un’ampia gamma di servizi attraverso internet, massimizzando i vantaggi delle tecnologie ICT.

 

L’uso della banda larga, spiega il rapporto, “aumenta direttamente la competitività e la produttività, con un impatto positivo sulla crescita macroeconomica”.

 

Sulla stessa linea d’onda il commento del ministro Lanzillotta che, presentando la cabina di regia ha sottolineato che l’accesso a internet veloce “fa parte dei diritti fondamentali perché consente il collegamento alla rete della conoscenza”.

 

Per questo, il compito del Comitato sarà di “…garantire che l’innovazione avvenga all’interno di un framework nazionale e precostituito. La necessità di una struttura centrale ci è richiesta dalle stesse autonomie, è un dovere che dobbiamo perseguire. Dobbiamo tenere il passo del cambiamento sociale. In Europa siamo i primi della creazione di prodotti innovativi ma siamo gli ultimi nella utilizzazione di queste innovazioni”.

La cabina di regia dovrà fornire al Paese: “infrastrutture, a cominciare dalla carta d’identità elettronica, e contenuti, quali l’eGovernment, l’infomobilità e l’infomedicina”.

 

Anche per il ministro Nicolais quello di estendere il più possibile la penetrazione della banda larga rappresenta un “tassello cruciale nella radicale trasformazione del sistema Italia”.

“Stiamo lavorando in un sistema coordinato per realizzare infrastrutture e riempirle di contenuti. Fino ad oggi era mancata una capacità di regia. Ora con questo strumento l’avremo”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che il Comitato tenterà di “mettere insieme pubblico e privato, fondi statali e regionali per modernizzare il sistema Paese e la stessa pubblica amministrazione”.

 

Perché ciò avvenga bisogna innanzitutto far invertire la rotta alle aziende: nonostante gli sforzi fatti dalle imprese in questi ultimi anni, infatti, l’Italia è in ritardo rispetto alla media europea, con una penetrazione del 12,8 rispetto al 16,9 della Ue.

Ciò si deve principalmente alla più lenta adozione di ICT da parte delle piccole imprese che rappresentano circa l’88% delle imprese italiane, ma anche alla scarsa competizione sul mercato della linea fissa, alla scarsa diffusione dei mezzi informatici a un evidente ritardo infrastrutturale.  

 

Il ministro delle Comunicazioni ha infine reso noto che all’interno del gruppo d’intesa con il ministro per le Politiche giovanili, Giovanna Melandri, e ha annunciato che nel 2007 il governo promuoverà una conferenza nazionale sulla banda larga “per fare il punto sullo stato dell’arte e fissare gli obiettivi generali”.

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