Europa
Si è conclusa l’asta per l’assegnazione delle frequenze WiMax in Germania, con tre operatori che hanno acquistato una licenza in tutte e 28 le regioni, per un montante totale di 56,07 milioni di euro.
Il Paese si avvia dunque verso il roll-out dei servizi, mentre in Italia le frequenze 3,5 GHz sono ancora in mano al ministero della Difesa, che non sembra troppo ben disposto a cederle.
Sembra però che qualcosa si stia muovendo dato che il ministero delle Comunicazioni con la Fondazione Bordoni starebbe per avviare una revisione dello spettro sul modello di quella avviata nel Regno Unito, per realizzare una liberalizzazione ‘regolata’ e non selvaggia delle frequenze.
In Germania, intanto, la lussemburghese Clearwire Europe, l’operatore Wimax regionale tedesco Deutsche Breitbanddienste (DBD) e l’operatore a banda larga Inquam hanno acquistato una licenza in tutte e 28 le regioni.
L’ISP Televersa Online ha acquistato pacchetti di frequenze in due regioni, mentre la società italiana MGM Production Group ha acquisito i diritti per una sola regione.
L’esborso maggiore è stato quello di Clearwire, che ha speso in tutto 20 milioni di euro, seguita da Inquam che ha messo sul piatto 18 milioni di euro e DBD, con 16,5 milioni.
Per la sua licenza, MGM ha pagato 1,2 milioni di euro, contro 342 mila euro sborsati da Televersa per le sue due licenze.
DBD ha annunciato che inizierà il roll-out della rete WiMax all’inizio del 2007, con l’obiettivo di lanciare i primi servizi basati sulla tecnologia entro un paio d’anni. La compagnia ha pianificato investimenti per circa 1 miliardo di euro.
Alla tre giorni di aste non ha partecipato l’incumbent tedesco Deutsche Telekom secondo cui il WiMax non rappresenta un’alternativa alle attuali tecnologie a banda larga.
Secondo il regolatore tedesco, tuttavia, la tecnologia servirà a rendere il mercato più aperto e competitivo e favorirà la penetrazione della banda larga sul territorio.
In tutta Europa, intanto, il WiMax corre veloce, con Autorità e legislatori pronti a creare un ambiente adatto alla diffusione dei nuovi servizi.
In Gran Bretagna, ad esempio, l’Ofcom ha annunciato la messa in vendita di nuove porzioni di spettro radio che potranno essere utilizzate per il WiMax.
Le licenze per l’utilizzo delle frequenze verranno messe all’asta per “assicurare l’uso ottimale della banda coperta dal documento di consultazione” e per rendere lo spettro “aperto al maggior numero possibile di utenti”.
E, mentre in Europa il dibattito ruota attorno alla creazione di una agenzia comunitaria per la gestione dello spettro, in Italia ancora non si conoscono le intenzioni del ministero della Difesa, fermo nella sua ostinazione a non voler cedere le frequenze, nonostante le negoziazioni avviate col ministero delle Comunicazioni.
Secondo il ministro Paolo Gentiloni, un’intesa verrà trovata al più presto e le frequenze potrebbero essere assegnate già nei prossimi mesi ma, evidentemente, gli interessi che ruotano attorno a un immobilismo che sembra ormai protratto intenzionalmente, sono più forti della tanto osannata – solo a parole – libertà di scelta degli utenti.