Italia
“…Dobbiamo tenere il nostro passo e continuare con la leggera crescita che abbiamo visto negli ultimi trimestri, dopo lunghi periodi di calo degli investimenti nel settore dell’ICT”.
E’ quanto ha sottolineato Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia, riguardo ai dati Istat, a margine di un incontro organizzato dall’associazione dalla Banca Cassa di risparmio di Firenze e dall’associazione “Progetto città”, presieduta da Andrea Ceccherini.
L’Istat rileva che a livello settoriale permane ancora un forte divario fra l’industria (35,2%) e i servizi (45,4%), dovuto all’uso limitato del computer tra le imprese che esercitano attività economiche a basso contenuto tecnologico, come le industrie conciarie (20,6%), quelle del legno (24,1%) e del tessile (26,9%).
A livello territoriale si conferma il ritardo delle imprese localizzate nel Mezzogiorno (19,1%) rispetto a quelle delle altre ripartizioni del Paese.
I dati, presentati ieri, si riferiscono al 2005 per quanto concerne il commercio elettronico e al 2006 per l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Continua ad ampliarsi la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese informatizzate. A gennaio 2006, il 94,1% delle imprese informatizzate con almeno 10 addetti utilizza la posta elettronica, il 96,4% dispone di Internet, il 58,8% possiede un proprio sito Web, il 34,6% connette i propri computer con reti Intranet e il 13,4% utilizza Extranet.
Commentando i dati dell’indagine Istat, che pone l’Italia al quindicesimo posto in Europa per il numero di abitazioni in rete, Paolucci ha detto che “…siamo abituati a non avere dati che ci vedono ai primi posti in questo campo“, ma “…quello che conta è un percorso di crescita, di presa di coscienza dell’opportunità di valorizzazione di quello che il settore dell’Ict rappresenta in termini di competitività per le imprese e, per altro, anche per le persone, e questo processo sta avvenendo“, aggiungendo, infine, che devono aumentare gli investimenti nel settore, soprattutto da parte di “piccole imprese, amministrazione pubblica e scuola”.
Proprio ieri, Umberto Paolucci, che da novembre ricopre anche la presidenza Enit (Agenzia nazionale del turismo), si è soffermato sull’andamento del settore turismo, uno dei più importanti settori per l’economia del nostro Paese.
“Il trend in ascesa che ha fatto registrare una netta inversione di tendenza nei ricavi valutari (+7,4% fino a settembre secondo le rilevazioni dell’Ufficio italiano cambi-Banca d’Italia), quest’anno dovrebbe portarci a superare i livelli storici del 2000, i ricavi valutari per il turismo estero furono di circa 30 miliardi di euro“, ha sottolineato Paolucci, che ha aperto con queste parole la conferenza stampa che si è svolta all’Enit, sottolineando che tra gennaio e settembre 2006 le entrate valutarie turistiche hanno sfiorato i 25 miliardi di euro.
“Anche le presenze degli ospiti sono aumentate: oltre il 6,6% fino a settembre 2006”
“…Resta il fatto che – ha precisato Paolucci – il turismo è in fase espansiva anche in altre regioni del mondo e l’Italia deve inserirsi in questo circuito virtuoso con una parola d’ordine: ‘fare in fretta’ per ritornare al top delle classifiche mondiali e cercare di mantenere il passo con il mercato del turismo che è globale e supera 800 milioni di viaggiatori”.
Paolucci, cui spetta la mission di rilanciare l’Enit, non ha nascosto la propria preoccupazione a gestire un ente pubblico dove “da anni non si può assumere, ma si può fare ricorso alla flessibilità e alla mobilità“. E lui, da anni alla guida di un’azienda come Microsoft Italia, ha detto che “il vero slogan del 2007 dovrà essere fatti concreti in tempi rapidi”.