Europa
Che il blog sia un fenomeno largamente diffuso, non è un mistero, ma la novità è che la blogmania si sta diffondendo velocemente anche tra i meno giovani.
La notizia che ha fatto il giro del web è quella di un nonno inglese di 79 anni che ha recentemente lanciato un vlog, molto visitato sul sito Youtube, dove racconta la storia dei propri antenati nell’Inghilterra vittoriana.
In Francia, i residenti di una casa pensione in Bretagna aggiornano regolarmente il blog ‘Alleuxnautes‘, primo diario online di questo tipo.
Grosso successo anche per i racconti e le poesie per bambini di Laurence Lamiable, la “mamie conteuse” del web.
Si tratta di iniziative che restano ai margini, ma che danno il polso di come sta cambiando il rapporto degli anziani col mondo di internet. Ulteriore conferma arriva il fatto che gli utenti cinquantenni e sessantenni costituiscono già un fitto vivaio di blogger.
Un recente Studio Ipsos, condotto in 5 Paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna) su un campione di 2.214 utenti e presentato la scorsa settimana al “Web
“Il blog è certamente molto diffuso tra i giovani, ma lo scarto tra i 25-34 anni (21% dei blogger) e i senior non è così vasto. Si tratta del primo Studio di questo tipo mai realizzato, non ci aspettavamo proprio di realizzare un tasso di lettura così importante per la terza età“, ha commentato Alexis Helcmanocki, Responsabile per la divisione nuove tecnologie di Ipsos.
La differenza generazionale si fa sentire maggiormente per gli SMS o l’instant messaging, che sono infatti molto poco utilizzati tra gli ultracinquantenni.
I media specializzati per la terza età hanno ben compreso questa importante differenza e siti come Notre Temps e Senior Planet hanno recentemente lanciato i loro blog.
Isabelle Fringuet, fondatrice di Senior Placet, evidenzia che “…i giovani cercano soprattutto di creare online uno spazio per se stessi, mentre i senior parlano delle loro attività, dedicando più tempo alla scrittura”.
E poi, i blog creati dai senior sono di solito dedicati ad argomenti precisi: cucina, giardinaggio…temi spesso lontani dalla tecnologica, ma di interesse diffuso.
Questi dati diventano interessanti per due essenziali motivi: lo studio del blog come mass media e la diffusione di internet presso gli anziani.
I dati di settembre consacrano sicuramente il blog come un mezzo di comunicazione a tutti gli effetti: quasi 60 milioni di blog registrati nel mondo, 3 milioni creati al mese e 100.000 al giorno nel terzo trimestre 2006.
Un’esplosione che evidenzia che questo fenomeno sta guadagnando rapidamente nuovi spazi linguistici, in particolare cinesi (10%) e giapponesi (33%) che ormai tallonano l’inglese (39%) nella blogosfera mondiale.
Entro 10 anni il blog sarà “un media come tutti gli altri“, secondo Dave Sifry, fondatore e CEO del motore americano Tecnorati.
Dave Sifry ha lanciato una sfida davanti a migliaia di blogger e imprenditori del web presenti alla conferenza di presentazione del “Web
Aggiungendo: “…L’idea che noi siamo al contempo produttori e consumatori e che possiamo contribuire attivamente alle nostre decisioni e quelle dei nostri amici e vicini verrà naturale come oggi leggere il giornale”.
Alexis Helcmanocki ha sottolineato che i blog s’imporrà come “un medium che finirà per auto-regolamentarsi” e gli attori economici dovranno essere attenti a immaginare nuovi modelli di consumo.
Lo Studio Ipsos sottolinea che il 61% conosce i blog. La Francia si posiziona ai vertici con il 7% degli utenti produttori di blog o che vi contribuiscono, su una media europea del 3%.
Il blog sta guadagnando anche in credibilità, visto che occupa la terza posizione in termini di fiducia, dietro il web site tradizionali e i giornali. Il 24% degli utenti europei crede nei blog contro un bel 35% dei francesi.
Inoltre, il blog può influire molto sulla propensione al consumo, visto che molti utenti europei (34%) o francesi (44%) sempre più spesso rinunciano a un acquisto dopo aver letto commenti negativi sui blog.
Al contrario, i commenti positivi su un blog rafforzano la scelta del consumatore, per il 52% degli internauti europei e il 62% dei francesi.