Servizio eCall in stallo, la Ue rilancia: ‘Stati e industria cambino marcia’

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Unione Europea


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La Commissione ha proposto un insieme di azioni urgenti per rilanciare l’introduzione della chiamata di emergenza di bordo (eCall) in Europa. Secondo la relazione del 23 novembre della Commissione sullo stato della situazione, il piano d’azione approvato nel 2005 dalla Commissione e dall’industria per equipaggiare tutti i veicoli nuovi fabbricati in Europa di un sistema eCall entro il 2009 è a un punto morto. Benché a livello europeo si registrino globalmente progressi significativi, alcuni Stati membri hanno tardato a investire nelle infrastrutture e l’industria rifiuta ormai di intraprendere nuove azioni.

 

“Dobbiamo rilanciare il sistema eCall al più presto”, ha affermato Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media. “Disponiamo della tecnologia: ora è necessario che gli Stati membri e l’industria cambino marcia e ci aiutino a rendere le strade europee più sicure in tempi rapidi”.

 

L’accordo iniziale del 2005, concluso dalla Commissione e dall’industria, conteneva un piano di introduzione del sistema eCall in Europa in base al quale gli Stati membri avrebbero dovuto investire nelle infrastrutture dei servizi d’emergenza. La Commissione si era inoltre impegnata a seguire da vicino l’evoluzione della tecnologia eCall e ad adottare provvedimenti in caso di problemi di lancio.

 

Dato che il funzionamento del sistema eCall è basato sul numero unico di emergenza europeo 112 e sulla sua funzionalità di localizzazione, E112, è stata seguita anche l’attuazione di questi sistemi dalla Commissione.

 

Lo stato della situazione suscita gravi preoccupazioni. Benché la Commissione abbia adottato numerosi provvedimenti a favore dell’introduzione e della standardizzazione del sistema eCall e alcuni Stati membri ne abbiano già avviato la introduzione, molti altri sono in ritardo nella realizzazione delle infrastrutture necessarie. L’industria ha già reagito fissando una nuova data per il lancio, che è ora previsto per il 2010, anziché il 2009.

 

La Commissione ha risposto adottando il 23 novembre una nuova comunicazione “Piano d’azione per rilanciare il servizio eCall”, che presenta due azioni fondamentali per la realizzazione del sistema eCall:

 

1. agli Stati membri sono stati assegnati compiti precisi e scadenze entro le quali si dovranno risolvere i problemi giuridici, tecnici e socioeconomici che ancora sussistono per poter poi proseguire nella realizzazione delle infrastrutture necessarie al funzionamento del numero 112, dell’E112 e del sistema eCall;

 

2. l ‘industria è invitata a rinnovare il suo impegno per il sistema eCall. La Commissione avvierà inoltre trattative con le associazioni dell’industria automobilistica in vista di un accordo volontario per l’introduzione dei dispositivi eCall a bordo dei veicoli.

 

La Commissione apporterà un ulteriore contributo, in particolare sul piano della protezione della vita privata e della standardizzazione, eseguendo prove sul campo e avviando campagne di sensibilizzazione dei cittadini nell’ambito dell’iniziativa “automobile intelligente”, un componente della strategia comunitaria i2010 – una società dell’informazione europea per la crescita e l’occupazione. (a.t.)

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