Unione Europea
La Commissione europea ha adottato un Libro Verde per consentire a chiunque sia interessato di conoscere e di esprimersi sullo sviluppo delle applicazioni satellitari basate sul sistema europeo Galileo.
Il sistema di navigazione europeo, che offrirà servizi di posizionamento, navigazione e misurazione del tempo a partire dal 2011, darà nuovo impulso al mercato mondiale dei servizi satellitari, aprendo nuove prospettive in diversi settori commerciali, dai trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), ai servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), alla giustizia (controlli frontalieri), all’ambiente e all’agricoltura.
Servizi e applicazioni saranno basati su una costellazione di 30 satelliti che ruoteranno intorno alla Terra su tre diverse orbite circolari. Ogni satellite sarà provvisto di orologi atomici in grado di misurare il tempo in maniera estremamente precisa, mentre le stazioni terrestri si occuperanno della gestione tecnica del sistema.
Oltre al lancio di nuovi servizi in grado di migliorare la vita dei cittadini, il sistema Galileo permetterà di creare molti posti di lavoro – se ne prevedono circa 150 mila – altamente specializzati in tutta Europa, per un mercato di servizi e infrastrutture stimato in circa 275 miliardi di euro nel 2020.
Il Libro Verde elaborato dalla Ue permetterà anche di esprimere il proprio parere sul ruolo del settore pubblico nell’elaborazione di un quadro normativo idoneo e nella definizione di obiettivi concreti per le nuove applicazioni.
Martedì, intanto, i ministri dei Trasporti europei discuteranno a Bruxelles per trovare un accordo sulla sede dell’agenzia di monitoraggio di Galileo, per la quale sono in lizza 11 città europee: Roma, Atene, Barcellona, Lubiana, Praga, Strasburgo, Monaco, Malta, Cardiff, Noordwijk (Olanda) e Bruxelles.
Per Jacques Barrot, responsabile per i trasporti, tuttavia, la definizione della sede dell’agenzia non è “urgente”: ci vorrà ancora del tempo, anche oltre la fine di quest’anno, per attribuire le singole concessioni.
Il primo satellite della costellazione Galileo è stato messo in orbita il 28 dicembre 2005 e il lancio di un secondo satellite è previsto per la fine dell’anno prossimo, data entro la quale dovrebbe essere firmato anche il contratto di concessione a un consorzio formato da otto partner che rappresentano l’insieme dell’industria spaziale europea.
Il sistema, che ha richiesto un investimento iniziale di 3,2 miliardi di euro, permetterà all’Europa di affrancarsi dalla dipendenza dal sistema di posizionamento americano GPS, rispetto al quale sarà più avanzato, efficiente e affidabile.
Pur essendo i due sistemi pienamente compatibili, Galileo fornirà un segnale continuo e garantito e offrirà una precisione di posizionamento con uno scarto di due metri, mentre quella del GPS si aggira sui 10m. Tale precisione permetterà di migliorare i servizi esistenti ed anche e soprattutto di sviluppare nuove applicazioni.
Secondo le stime della Ue, inoltre, il mercato della navigazione satellitare, nel quale Galileo svolgerà un ruolo importante, ammonterà a 400 miliardi di euro entro il 2025.
“La gamma di applicazioni che si prospettano per il sistema Galileo è estremamente varia e il numero di potenziali spin-off immenso”, ha spiegato la Ue, sottolineando che il Libro Verde servirà anche a definire il quadro entro il quale verranno sviluppate le applicazioni della navigazione satellitare e ad analizzare una serie di questioni relative alla privacy, all’etica e alla regolamentazione.
I risultati del dibattito pubblico verranno sintetizzati dall’esecutivo a settembre 2007, per poi definire un piano d’azione con le misure pratiche che verranno proposte a partire dal 2008.
In parallelo, ha reso noto la Ue, verrà avviato un concorso per giovani inventori per promuovere spunti innovativi sull’impiego dei servizi e delle tecnologie della navigazione satellitare.
Ma, nella sostanza, in che modo Galileo migliorerà la vita dei cittadini?
Le applicazioni basate sulla navigazione serviranno, ad esempio, ad eliminare le code ai pedaggi dell’autostrada, praticare un’agricoltura di precisione, controllare il trasporto degli animali, far atterrare un aereo con una precisione di due metri rispetto all’asse della pista, guidare i ciechi spiegando loro l’itinerario in tempo reale, guidare un veicolo alla velocità appropriata a seconda degli ostacoli sulla strada o del percorso stradale
A differenza del GPS, infatti, Galileo è stato concepito per usi civili e non militari e ha riscosso l’interesse di tantissimi paesi extra europei, dalla corea del Sud alla Cina, da Israele all’India e al Marocco.
Il progetto Galileo ha avuto inizio verso la fine degli anni novanta, ma è soltanto negli ultimi tre anni che il processo di realizzazione ha avuto un impulso decisivo e l’Italia ha assunto in esso un ruolo di primo piano: con Finmeccanica si è assicurata uno dei due centri di controllo (GCC), che sarà localizzato al Fucino e sarà responsabile del controllo di missione e di un “Centro di Perfomance”, mentre Alcatel-Alenia Space Italia sarà responsabile dell’integrazione e validazione dell’intero sistema.
La Regione Lazio, infine, ha investito 7 milioni di euro in due anni per il ‘Galileo Test Range‘ (GTR) nel territorio reatino, per far si che il sito di Rieti rientri nell’area del Distretto Tecnologico dell’Aerospazio.
A questi fondi si aggiungeranno altri 18 milioni da parte dell’Agenzia spaziale italiana.