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Si fa sempre più interessante la sfida tra Microsoft e Google sul campo dell’eBook. La società di Bill Gates è entrata da poco nel settore, lanciando un motore di ricerca per decine di migliaia di libri, segno che questo settore è diventato il nuovo obiettivo del gruppo del software.
La biblioteca digitale di Microsoft, la cui versione sperimentale è stata già lanciata negli Stati Uniti, consente di trovare, tramite keyword, libri che per il momento provengono solo dalla British Library e dalle Università della California e di Toronto.
Come spiega Microsoft, lo scopo è quello di aggiungere libri agli altri contenuti per offrire “le risposte più adeguate”.
Microsoft e Google puntano soprattutto alle entrate pubblicitarie legate a questo tipo di servizi. Microsoft ha, infatti, precisato che sta vagliando “la possibilità di integrare degli spot al proprio motore di ricerca per libri“.
La società di Redmond, che sta per concludere un accordo di digitalizzazione con la New York Public Library, conta di aggiungere altri libri provenienti da diversi fondi pubblici, ma anche quelli coperti da copyright, con previo accordo degli editori.
Come il rivale Google Books Search, il tool di Microsoft permette di consultare su internet i libri scannerizzati, anche risalenti a diversi secoli fa, tramite parola chiave e la possibilità di cercare dei termini all’interno di un libro.
Microsoft consente anche di scaricare integralmente tutti i libri, contrariamente a Google che lo permette solo per un numero molto limitato.
Il punto essenziale che farà la differenza con Google, è che il gruppo di Bill Gates vuole evitare gli attacchi giuridici di cui è oggetto il noto motore di ricerca: “Siamo molto attenti al copyright“, ha commentato Danielle Tiedt, direttrice di Live Search Selection di Microsoft.
Google ha lanciato il 31 agosto il nuovo motore Google Book Search, che indicizza i testi di migliaia di libri. Il motore di ricerca ha stretto accordi con grandi università come Harvard, Oxford, la New York Public Library, la Complutense di Madrid, l’Università della California.
Ultima in ordine di tempo, l’università del Wisconsin, ricca di milioni di opere storiche.
Su Google Book Search sono disponibili tutti i testi, sia quelli inviati direttamente dagli editori, che quelli senza autorizzazione, di cui si trova solo un abstract.
Ma questo progetto non ha trovato tutti d’accordo, specie coloro che sostengono che Google non abbia il diritto di digitalizzare le loro opere, ma anche quelli delle biblioteche mondiali. La web company è accusata anche di privilegiare i testi in inglese.
A seguito delle lamentele degli editori, soprattutto americani e francesi, e varie denuncie da parte dell’Association of American Publishers, nell’ottobre 2005 è nata la Open Content Alliance (OCA), che punta a creare un archivio unico di materiali di pubblico accesso e di altri protetti da copyright, ospitati da Internet Archive.
Come primo passo sono state digitalizzate 18.000 opere della letteratura americana, inclusi scritti di Mark Twain, Henry James ed Edgar Allen Poe. Adesso sono 35.000 le opere, comprese quelle di Gutenberg. Lo scopo è di alimentare in modo efficace la diffusione di libri (audio e video) disponibili online attraverso questa Alleanza.
L’OCA, organismo no profit che riunisce decine di partner – università, fondazioni, gruppi informatici -, prevede invece la messa in comune dei testi dei membri, con possibilità di stampare o scaricare il formato digitale.
Brewster Kahle, presidente dell’Internet Archive e fondatore dell’OCA, ha spiegato: “La questione è sapere se la conoscenza del mondo sarà proprietà di un gruppo privato o aperta a tutti“.
Non molto tempo fa, Google ha rivendicato davanti alla giustizia americana “la libera citazione” di Amazon, Yahoo! e Microsoft che, secondo lui, farebbero la stessa cosa.
Yahoo! fan parte sin dall’inizio dell’Open Content Alliance, che finanzierà la digitalizzazione di 18.000 opere e predisporrà un motore di ricerca.
Recentemente ha fatto il suo ingresso anche Microsoft, che ha promesso un contributo maggiore: finanziare 15.000 libri.
Microsoft è partita alla grande, sta invitando tutti gli editori a inviare i loro testi, e inoltre ha chiuso un importante accordo con Kirtas, produttore di scanner ad alta velocità, in grado di digitalizzare 2.400 pagine/ora (8 minuti per libro). Altro punto a favore del gigante di Redmond, l’intesa con la Cornell University per la digitalizzazione della sua vasta biblioteca.
Al momento la società preferisce mantenere il riserbo sul totale dei libri scannerizzati, sistemati sui ripiani delle propria libreria virtuale.