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Tlc: occhi puntati sui mercati emergenti. Per Gartner, infrastrutture cruciali per lo sviluppo

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Oltre la metà delle connessioni telecom mondiali sono attive nei mercati emergenti e la percentuale nel 2010 arriverà al 69%.

È quanto sostiene la società di ricerca Gartner che, pur ripetendo qualcosa di già ben noto agli operatori, ribadisce che non c’è bisogno di soffermarsi più di tanto su assunti quali il basso reddito procapite e la mancanza di competizione in questi Paesi.

Diversi fattori, infatti, compensano questo stato di cose e, fra essi, la crescita della popolazione che rende i Paesi emergenti un’importante fulcro di crescita a fronte della quasi saturazione di molti mercati occidentali.

 

I servizi di comunicazione nei mercati emergenti sono in uno stato di estrema carenza, ma la domanda di connessioni migliori è molto forte.

“Paragonato al redito disponibile, gli utenti di queste regioni spendono 5 volte di più – su base per-utente – della loro controparte nei Paesi industrializzati”, ha spiegato l’analista Jouni Forsman.

 

Nei prossimi 4 anni saranno le connessioni mobili a trainare l’industria. Gartner prevede che entro il 2010 ci saranno 1,5 milioni di connessioni mobili in più e l’87% di queste linee verranno attivate nei Paesi emergenti. Insieme alle connessioni fisse, queste aree rappresenteranno il 69% delle connessioni mobili mondiali da qui ai prossimi 4 anni.

 

Negli ultimi 25 anni, i Paesi in via di sviluppo hanno visto crescere in maniera considerevole la possibilità di accesso alle tecnologie ICT, soprattutto intese come linee telefoniche.

 

Tra il 1980 e il 2005, il numero di utenti dei servizi telefonici è cresciuto di oltre 30 volte.

 

L’apertura dei mercati ha inoltre portato a un sensibile aumento degli investimenti stranieri nelle telecomunicazioni, passando dai 2 miliardi di dollari nel 1990 a circa 35 miliardi di dollari.

 

Secondo uno studio condotto dalla London Business School, la telefonia mobile svolge un ruolo molto importante nella riduzione dei costi di business e nella spinta industriale in tutti quei Paesi privi di infrastrutture di telecomunicazione fissa: una penetrazione mobile del 10% è infatti in grado di spingere la crescita annuale di un Paese dello 0,6%.

 

“La rapida espansione dell’industria telecom in questi mercati è trainata dalla scarsa penetrazione e dal fatto che i servizi di comunicazione sono cruciali per lo sviluppo”, ha aggiunto Forsman.

Questo discorso non vale soltanto per i servizi telecom e di entertainment, ma per tutti quei servizi in grado di migliorare la qualità della vita, come i servizi di banking mobile, i servizi di m-learning e la sanità a distanza.

“L’alto livello di spesa nei servizi tlc nei Paesi emergenti è oggi un chiaro segno che l’industria telecom è di vitale importanza per lo sviluppo dell’economia e della società”, ha concluso l’analista.

 

Tra i Paesi che rappresentano le maggiori opportunità in termini di crescita, Gartner intravede ancora la Cina e l’India, ma emerge anche – tra gli altri – l’Indonesia, che supererà nei prossimi anni il numero di connessioni di Brasile e Russia.

Nei prossimi 5 anni, Brasile, Russia, India e Cina (BRIC) e Indonesia si aggiudicheranno nei prossimi anni il 50% delle connessioni telecom mondiali.

 

Il maggiore ostacolo allo sviluppo dei mercati emergenti è rappresentato dalle infrastrutture. I provider svolgono dunque un ruolo fondamentale nell’equazione: queste compagnie – dice ancora Gartner – “hanno anni di esperienza in questi mercati e sono essenziali per trainare l’incredibile fenomeno delle comunicazioni”.

 

Per quanto concerne in particolare i vendor, “nessuna compagnia è avvantaggiata rispetto alle altre”, ma Gartner sottolinea la forte posizione di Ericsson, Alcatel e Siemens.

 

I Paesi emergenti, conclude Gartner, non saranno solo i maggiori responsabili della crescita nei prossimi anni, ma diventeranno anche un motore di innovazione per l’industria.

“I maggiori carrier del mondo industrializzato stanno già effettuando in questi paesi diversi test sulle nuove tecnologie. Un trend destinato a continuare poiché le risorse per la Ricerca e Sviluppo sono solitamente meno costose e le compagnie dei mercati emergenti e gli utenti sono più propense a correre dei rischi”.

 

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