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eMail: archiviazione obbligatoria e violazione della privacy oggetto di due importanti sentenze

Stati Uniti


Le aziende americane dovranno tracciare ogni sorta di documento elettronico – email, instant messaging, informazioni di lavoro stipate sulle memory card dei telefonini – per via di nuove regole federali entrate in vigore oggi.

 

Secondo quanto riportato dal Washington Post, le nuove norme – approvate dalla Corte Suprema ad aprile – impongono alle aziende e ad altri soggetti coinvolti in una causa giudiziaria di produrre “informazioni memorizzate elettronicamente” come parte del processo conoscitivo, quando la prova è condivisa da entrambe le parti.

 

Il cambiamento in questione rende più importante per le aziende conoscere quali informazioni digitali siano in suo possesso e dove siano conservate.

Una simile esigenza potrebbe far lievitare i costi di gestione delle aziende più grandi: oltre alle email, infatti, bisognerà tenere traccia anche di informazioni più difficili da catalogare come le foto digitali di siti lavorativi contenute nei cellulari aziendali e le informazioni stipate nelle memorie rimovibili.

 

Da tempo le corti federali e statali richiedono la presentazione di testimonianze rilevanti in formato elettronico, ora le nuove regole formalizzano la pratica.

 

Il mercato dell’e-discovery, spiegano gli analisti, fatturerà quest’anno oltre 1,5 miliardi di dollari, cifra che – alla luce delle nuove disposizioni – è destinata a raddoppiare il prossimo anno.

 

Un’altra spesa che lieviterà sarà quella relativa agli avvocati, che chissà quanto tempo di lavoro extra dovranno spendere per spulciare tra i documenti elettronici prima di trovare informazioni rilevanti per il dibattimento processuale.

 

Secondo alcuni legali, tuttavia, le nuove regole non saranno un grande fardello per le aziende, che non dovranno cambiare il metodo di conservazione dei documenti elettronici, ma dovranno semplicemente fare un “inventario dei loro sistemi IT” per sapere con più esattezza dove si trovano i documenti.

 

Un’altra sentenza, sempre di una corte americana, ha comunque stabilito un importante precedente in fatto di riservatezza delle informazioni elettriche,stabilendo che lo Stored Communications Act (SCA) viola il quarto emendamento – che difende da perquisizioni, arresti e confische irragionevoli –  permettendo al governo di cercare e requisire segretamente le email dai server dei provider.

 

D’ora in poi, secondo quanto ha reso noto la Electronic Frontier Foundation (EFF), il governo dovrà ottenere un mandato giudiziario per poter ricercare e requisire le email.

 

La decisione – contro la quale il governo ricorrerà in appello – è la prima a stabilire che gli utenti hanno una “ragionevole aspettativa di riservatezza” riguardo le informazioni contenute nei messaggi di posta elettronica.

Secondo il procuratore Kevin Bankston, “chiaramente gli utenti si aspettano che le loro caselle di posta elettronica siano private ma il governo sostiene che il quarto emendamento non protegga le email conservate dagli ISP o da provider come Gmail o Hotmail”.

 

Non la pensa così EFF, secondo cui il quarto emendamento si applica online come offline e le email “dovrebbero essere al sicuro dalle intrusioni del governo così come le telefonate, la posta o i documenti privati che si tengono in casa”.

 

Come dire, tutto il mondo è paese!

 

 

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

      

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