Spettro radio: per l’Umts Forum ‘proseguire sulla via dell’armonizzazione porterà vantaggi a consumatori e industria’

di Alessandra Talarico |

Europa


Telecomunicazioni

Secondo un nuovo studio realizzato dalla società di consulenza Booz Allen Hamilton per conto dell’Umts Forum, l’armonizzazione a livello europeo delle politiche di allocazione dello spettro radio, potrebbe portare chiari benefici economici agli Stati membri.

 

La Commissione ha più volte annunciato che intende rafforzare il coordinamento a livello pan-europeo della spectrum policy nel futuro quadro regolamentare. L’analisi dimostra che l’armonizzazione potrà aumentare, da qui al 2020, il potere d’acquisto dei consumatori europei di 244 miliardi di euro.

 

Secondo l’Umts Forum, questi vantaggi saranno diretta conseguenza della diminuzione dei prezzi e di un migliore utilizzo dei servizi dati e voce – per esempio attraverso il roaming.

In un ambiente armonizzato, inoltre, la penetrazione dei servizi innovativi nel mercato end-user potrebbe crescere del 37% nei prossimi 15 anni.

Lo studio si inserisce nel contesto delle discussioni in seno alla Commissione europea, alle prese con la revisione del quadro regolamentare che governerà il settore delle comunicazioni elettroniche negli anni a venire.

Per quanto riguarda lo spettro, sembrano emergere due posizioni: quella di chi crede in una liberalizzazione guidata dalle forze di mercato e quella di chi preferirebbe un approccio regolamentare volto all’armonizzazione delle politiche per alcuni sistemi, come ad esempio le reti di comunicazione mobile, al fine di evitare un’eccessiva frammentazione del mercato..

 

Il valore totale dei servizi che usano lo spettro è di circa 200 miliardi di euro, mentre le comunicazioni mobili rappresentano il 2% del PIL europeo.

 

La Commissione, da canto suo, ha più volte ribadito la necessità di creare una “agenzia europea per lo spettro”, non tanto per trasferire i poteri da una parte all’altra per raggiungere una gestione più efficace.

“Lo spettro radio – ha spiegato il Commissario Viviane Reding – è un’importante opportunità per gli investimenti” e bisogna perciò poterlo usare in maniera più funzionale, attraverso il rafforzamento del principio di neutralità sia per quanto riguarda la tecnologia che i servizi, l’abbattimento delle barriere di accesso e lo scambio dello spettro nella Ue in bande selezionate decise a livello europeo.

 

Lo studio dell’Umts Forum, spiega a sua volta il chairman Jean-Pierre Bienaime, “…conferma energicamente che proseguire sulla strada dell’armonizzazione aiuterà a meglio servire sia i consumatori che l’intero ecosistema industriale”.

 

Per quanto riguarda nello specifico le comunicazioni mobili, il successo mondiale del GSM, “ha dimostrato che in un ambiente armonizzato gli utenti beneficiano di una maggiore innovazione e di una maggiore scelta di terminali e servizi, mentre un mercato di maggiore misura produce effetti di scala che impattano positivamente sugli operatori”.

 

Politiche e standard armonizzati possono inoltre ridurre la complessità tecnologica e i costi degli investimenti, portando allo stesso tempo benefici tangibili in termini di usabilità e di costi per i consumatori.

Un approccio, insomma, che favorirebbe la trasparenza delle offerte e dei prezzi: “l’uso seamless dei dispositivi mobili e dei servizi dati all’estero diventerebbe più semplice per i consumatori che potrebbero anche monitorare meglio i costi”, mentre un ambiente liberalizzato produrrebbe “costi più alti, performance più scarse e minore innovazione”, ha dichiarato Uwe Lambrette, di Booz Allen Hamilton.

 

Secondo lo studio, infine, un ambiente tecnologicamente armonizzato con standard e interfacce chiaramente definiti è essenziale per raggiungere la piena competitività e accelerare l’innovazione sul lungo termine, permettendo all’Europa di raggiungere uno dei suoi obiettivi più importanti: “aumentare la sicurezza degli investimenti, riducendo al contempo i costi per tutti”, ha concluso Gregor Harter, esperto di comunicazioni mobili e partner di Booz Allen Hamilton.

 

Una strategia volta all’armonizzazione, conclude il rapporto, potrebbe richiedere un maggiore investimento iniziale rispetto alla liberalizzazione, ma l’unificazione degli standard produrrà un più forte “effetto network” (prezzi più bassi per la realizzazione e la gestione delle reti) e, di conseguenza, una più veloce penetrazione dei servizi nel mercato.       

   

   

 

27 novembre 2002 – 27 novembre 2006

   

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