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Dopo l’OK della Commissione europea e degli azionisti, anche il Comitato per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti (CFIUS) ha approvato il ‘matrimonio’ tra Alcatel e Lucent Technologies, secondo il prospetto presentato dalle due società lo scorso agosto.
Dal progetto di fusione nascerà un gigante mondiale nelle soluzioni di comunicazione, con una capitalizzazione di Borsa di circa 30 miliardi di euro e profitti d’insieme per circa 21 miliardi di euro.
Per ottenere il via libera anche da Washington, Alcatel e Lucent hanno dovuto stipulare un Accordo di Sicurezza Nazionale (“National Security Agreement”) e un Accordo di Sicurezza Speciale (“Special Security Agreement”) con le agenzie governative statunitensi.
La finalizzazione della transazione dovrebbe dunque avvenire, come previsto il 2 aprile scorso, entro il 30 novembre, per dare vita a una nuova entità che avrà sede a Parigi e sarà controllata al 60% dal gruppo francese e al 40% da quello americano.
Il valore dell’operazione, realizzata interamente attraverso uno scambio di titoli, è di circa 8,6 miliardi di euro (11 miliardi di dollari).
Il cda della nuova società sarà composto da 14 amministratori ripartiti in maniera equa tra le due società: il nuovo direttore generale sarà l’attuale Ceo di Lucent, Patricia Russo – al 25° posto nella classifica delle donne più potenti del pianeta secondo Forbes – mentre il Ceo di Alcatel Serge Tchuruk ricoprirà la carica di presidente non esecutivo; sarà formato inoltre da cinque direttori per ciascuna compagnia e due nuovi direttori europei sulla cui nomina dovrà esserci un accordo fra le due aziende.
Le operazioni nordamericane saranno invece basate nel New Jersey, attuale sede sociale dei Bell Labs. La filiale americana, separata e indipendente, si occuperà dei contratti col governo americano.
L’operazione, secondo l’Antitrust Ue, non danneggia la concorrenza nel settore dal momento che Lucent è attiva soprattutto sul mercato Usa, mentre Alcatel concentra le sue operazioni in Europa e in Asia.
L’accordo strategico tra due dei leader mondiali delle tlc – entrambi forniscono infrastrutture e servizi legati alla comunicazione a fornitori, governi e aziende – darà vita a una società di livello mondiale, che godrà di una indiscussa leadership nei settori che definiranno le reti della nuova generazione e potrà vantare una delle più vaste capacità di R&S nell’ambito della comunicazione, oltre a contare su un grande team di esperti di servizi globali.
La nuova società beneficerà infatti di un ampio portafoglio prodotti nel settore delle tecnologie fisse e mobili e dei servizi associati e punterà a sfruttare al massimo le opportunità di mercato nelle reti, i servizi e le applicazioni di nuova generazione e a realizzare importanti sinergie, ma soprattutto potrà contare su una struttura finanziaria solida che le permetterà di realizzare sinergie di costi pari a 1,4 miliardi di euro all’anno entro tre anni, su una struttura di ricerca e sviluppo tra le più importanti del mondo e su una presenza mondiale con una base clienti ripartita in più di 130 Paesi.