Italia
Wind sceglie la via della Conciliazione Paritetica per la risoluzione di eventuali contrasti tra l’azienda e i consumatori.
La società ha infatti firmato un protocollo d’intesa con le tutte le associazioni dei consumatori italiane iscritte al CNCU, con l’obiettivo di risolvere possibili controversie con i clienti su base volontaria, in via extragiudiziale.
Un accordo grazie al quale verranno ridotti i tempi del contenzioso e che sottolinea la volontà della società di stabilire un rapporto “trasparente, corretto e credibile” con i clienti.
Nella fase di negoziazione, i clienti potranno scegliere l’associazione da cui farsi rappresentare e che potrà trovare un accordo con il conciliatore dell’azienda in condizione di assoluta parità.
La domanda di conciliazione potrà essere effettuata da tutti i clienti Wind che hanno già presentato un reclamo a cui non sia stato risposto in maniera soddisfacente, attraverso il modulo online o presso le Associazioni dei Consumatori.
Le domande saranno valutate da una Commissione di Conciliazione Paritetica. Se la proposta di conciliazione sarà accettata dal consumatore, questa sarà ratificata in un atto che estinguerà la controversia.
L’adozione di questa procedura dimostra, secondo l’amministratore delegato di Wind Paolo Dal Pino, la volontà dell’azienda “di operare nell’ottica del miglioramento continuo nel rapporto con i clienti che rappresentano il nostro patrimonio più importante”.
Per le Associazioni che hanno firmato l’accordo – tra le altre Adoc, Adusbef, Assoutenti, Codacons, Codici, Confconsumatori, e Movimento Consumatori – si tratta invece di un segno importante di attenzione verso gli utenti.
“L’accordo di conciliazione firmato oggi da Wind e Associazioni dei consumatori – ha dichiarato il Presidente dell’Adoc Carlo Pileri – regala nuove garanzie agli utenti, migliorando l’attenzione degli operatori verso i problemi più o meno gravi in cui quotidianamente si imbattono cittadini. E l’impegno per una risoluzione gratuita, rapida e certa di quei problemi è ciò che l’Adoc chiama trasparenza nei rapporti azienda-cittadino”.
La telefonia è uno dei settori che registra il maggior tasso di scontento da parte degli utenti, a causa dei comportamenti scorretti messi in atto dai vari gestori quali l’attivazione di servizi non richiesti e la mancata attivazione di quelli richiesti, addebiti per traffico mai effettuato o per apparecchi terminali non richiesti, assistenza negata, violazione della Carta dei Servizi e tanto altro ancora.
Ogni giorno, le associazioni ricevono decine di segnalazioni relative a questi abusi, in uno dei settori più remunerativi e innovativi dell’economia italiana.
Da settembre, anche TIM offre ai clienti la possibilità di risolvere le controversie su vari temi – come il rimborso dell’anticipo conversazioni, la cessazione del contratto di abbonamento, i Servizi a Valore Aggiunto, le domiciliazioni bancarie – attraverso il suo sito internet, dove è possibile stampare direttamente i moduli necessari ad avviare le procedure di conciliazione.
“Dalla tecnologia della telefonia mobile – ha concluso Pileri – ci aspettiamo quelle innovazioni in grado di stravolgere il mercato, abbattere definitivamente i vecchi monopoli, regalare una migliore offerta e tariffe più basse ai consumatori”.
Non solo, insomma, le solite vecchie furberie che a lungo andare non pagano.