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Nessuna quotazione in Borsa per Sky Italia? O forse semplicemente uno slittamento dei tempi? Il magnate dei media Rupert Murdoch ci ha davvero ripensato, facendo un passo indietro e smentendo le recenti dichiarazioni del suo collaboratore Martin Pompadur, che aveva confermato la prossima quotazione in Borsa della Pay TV italiana?
Difficile capirlo da una semplice dichiarazione di Murdoch (“Non c’è alcun piano per portare in Borsa Sky Italia“), rilasciata in occasione della conferenza stampa di Tokyo e riportata dalla stampa.
Il magnate intendeva veramente precludere questa possibilità o voleva più semplicemente riferirsi a uno slittamento del progetto?
Ricordiamo che lo stesso presidente della News Corp aveva dichiarato al Financial Times che, riguardo all’Ipo di Sky Italia, la “…strada per prendere una decisione è ancora lunga“, sottolineando la difficoltà di procedere in tempi rapidi a una simile operazione.
Possibile, quindi, che Murdoch voglia solo prendere più tempo e ponderare una decisione che avrà chiari effetti sul mercato media italiano in via di profonda trasformazione.
Sky Italia è destinata ad avere un posto di primo piano nel panorama radiotelevisivo italiano, così come riformato dal Ddl Gentiloni.
Questo implica la necessità di procedere in modo attento e valutare al meglio le scelte della azienda.
Più volte il magnate aveva lamentato al governo Berlusconi di aver adottato disposizioni che sostenevano lo sviluppo della Tv digitale terrestre a danno di quella satellitare, specie con gli incentivi per i decoder TDT, che creavano condizioni di disparità sul mercato della Tv. Prova ne è stato il successivo intervento da parte delle Autorità Ue contro l’Italia, accusata di non aver assicurato il principio di neutralità tecnologica.
La cabina di regia fortemente voluta dal Ministro Gentiloni va proprio nel senso di ridisegnare un nuovo mercato con un occhi attenti a stabilire condizioni eque per tutti gli operatori (digitale terrestre, satellite, IPTV).
Un nuovo ruolo per Sky, allora, che considera alleanze strategiche per rafforzarsi sul mercato dei contenuti, prima fra tutti quella con Telecom Italia, che il magnate dei media sottolinea essere solo un’intesa che va in questo senso.
Intanto altra importante operazione da segnalare è quella per l’acquisto del 90% di Casa.it, per 9,6 milioni di euro. L’accordo è stato siglato in partnership con realestate.com.au.
In seguito alla transazione Sky Italia sarà proprietaria del 30,6%, la realestate.com.au del 59,4%, mentre il fondatore e AD di Casa.it, Antonio Fregnan, manterrà il 10%.
Fondato nel 1996, Casa.it è diventato il sito web immobiliare più grande d’Italia con oltre 2,800 agenzie abbonate ai servizi offerti che pubblicizzando 130.000 case in vendita o in affitto. Ogni mese si collegano al sito oltre 700.000 visitatori unici.
“Siamo felici della partnership con realestate.com.au per l’acquisto di Casa.it”, ha commentato Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia. “L’acquisizione apre nuove opportunità per le attività commerciali di Sky, grazie alle quali – attraverso una stretta collaborazione con Casa.it – potremo sviluppare tra l’altro un nuovo canale di promozione per i nostri servizi Pay TV“.
Casa.it svolgerà le sue attività come parte integrante di The REA Group, e Antonio Fregnan manterrà la carica di amministratore delegato di Casa.it, riferendo al Direttore Generale di The REA Group, Simon Baker.
Baker ha spiegato che i piani prevedono di sviluppare rapidamente le attività commerciali di Casa.it. “Siamo contenti dell’accordo raggiunto con Sky Italia, grazie al quale Casa.it potrà beneficiare dell’ampia diffusione di Sky Italia, e dell’esperienza immobiliare on line di The REA Group”.
“Siamo estremamente felici per le risorse e l’esperienza che Casa.it potra avrà a disposizione grazie The REA Group e a SKY Italia“, ha spiegato Antonio Fregnan. “Insieme aiuteranno Casa.it ad accrescere il suo successo e a fornire servizi migliori alle agenzie immobiliari ed ai visitatori del sito”.
La transazione è soggetta all’approvazione dell’Autorità Antitrust. Si prevede che l’operazione possa concludersi entro la prima metà del mese di dicembre.