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Autostrada digitale: grazie al SPC, P.A. più efficiente e abbattimento dei costi servizi tlc e trasmissione dati

Italia


Nel giro di pochi anni si sono dimezzati i costi per i servizi tlc e trasmissione dati nella Pubblica Amministrazione centrale, pur a fronte dell’adozione di tecnologie sempre più sofisticate e, soprattutto, del notevole aumento della capacità di banda complessiva. In particolare dai 135,3 milioni di euro spesi nel 2004 si scenderà ai 66 milioni del 2007.

Luigi Nicolais, Ministro per le riforme e innovazioni nella PA, ha dichiarato: “Questo risultato si inserisce nel processo di ammodernamento della PA centrale non solo in chiave di efficienza, ma anche nell’azione di risanamento dei conti pubblici e soprattutto di contenimento della spesa”.

 

L’obiettivo è stato raggiunto grazie agli accordi quadro gestiti dal CNIPA che regolano la fornitura di servizi della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA): sono stati infatti introdotti nuovi meccanismi contrattuali grazie ai quali già nel periodo di validità dei contratti in essere è stato possibile adeguare i costi sostenuti dalle Amministrazioni per i servizi di telecomunicazioni ai migliori livelli di mercato e di pianificarne l’evoluzione verso il Sistema Pubblico di Connettività (SPC), che interesserà non più solo la PA centrale, ma tutte quelle regionali e locali, dando così vita alla interconnessione tra uffici pubblici.

Il primo passo delle amministrazioni per migrare verso l’SPC è già in fase di svolgimento con il passaggio dalla precedente infrastruttura alle nuove tecnologie a banda larga.

 

I risparmi acquisiti dalle pubbliche amministrazioni, centrali e territoriali, rappresentano una opportunità non solo per migliorare i servizi a banda larga, ma anche per sfruttare le convenienze dell’adozione dei moderni impianti VoIP (Voice over IP), in grado di sostituire i vecchi centralini e di abbattere i costi delle comunicazioni, di adottare servizi di tlc molto più sicuri e veloci e, infine, di estendere le reti e i servizi in mobilità.

 

Il Sistema Pubblico di Connettività, istituito con la legge 42 del 2005, costituirà “l’autostrada digitale” per tutte le comunicazioni telematiche sicure e con prestazioni garantite tra le pubbliche amministrazioni centrali-locali e tra queste e i cittadini. Può essere definito come l’insieme di strutture organizzative, infrastrutture tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la circolarità del patrimonio informativo della Pubblica Amministrazione, necessarie per assicurare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni.

 

Il progetto è articolato in due fasi principali secondo due obiettivi:

 

I lavori per la definizione del sistema sono stati avviati sin dalla metà del  2002 in collaborazione con le pubbliche amministrazioni, esperti del mondo accademico, rappresentanti del mercato.

 

L’aggiudicazione della gara ha visto definitivamente al primo posto il Raggruppamento Fastweb-EDS, seguito da BT Italia, da Wind e da Telecom Italia.

Al fine di garantire piena compatibilità e cooperazione e consentire alle amministrazioni di usufruire di servizi alle stesse condizioni economiche, i quattro operatori costituiranno una Società consortile per la realizzazione della Qualified eXchange Network (QXN), infrastruttura che interconnetterà le reti delle stesse società con tutte le amministrazioni pubbliche italiane. Si avvia in tale direzione un ampio processo di razionalizzazione e abbattimento dei costi per la gestione delle connessioni digitali, coinvolgendo tutte le amministrazioni pubbliche italiane a beneficio soprattutto di cittadini ed imprese. In questo contesto e nell’ambito di una logica concorrenziale, a parità assoluta di standard di efficienza e sicurezza, si è innescato un meccanismo che determina un netto abbattimento dei costi, valutabile in oltre il 50%.

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