Europa
Da sempre all’avanguardia nelle tecnologie che hanno cambiato il nostro modo di comunicare (fibra ottica, DSL, applicazioni UMTS,…), Alcatel è pioniera nelle tecnologie abilitanti l’integrazione tra il mondo delle TLC ed il mondo dei Media.
In questo senso, l’accordo siglato con Samsung per lo sviluppo di terminali mobili compatibili con l’evoluzione dello standard DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld) in banda S (satellitare). Questo accordo è parte della Unlimited Mobile TV di Alcatel, una soluzione di mobile broadcast che utilizza un’architettura di rete ibrida, terrestre e satellitare, per la trasmissione di canali video in mobilità in qualità digitale.
Le due società, come riferisce il management, collaboreranno ai test di interoperabilità per la messa a punto di soluzioni end-to-end e servizi di Mobile Tv di elevata qualità.
Entrambe le compagnie si impegnano nel processo di standardizzazione di questa soluzione all’interno del Forum DVB, nell’ambito del gruppo ad hoc DVB-SSP (Satellite Services for Portable devices – servizi satellitari per terminali portatili) e uniranno le forze per rendere disponibile sul mercato la soluzione congiunta. In una prima fase, l’accordo copre l’Europa, dove lo spettro in banda S è disponibile.
La soluzione in banda satellitare permette la copertura completa del territorio con
Olivier Coste, presidente delle attività di mobile broadcast di Alcatel, ha dichiarato con soddisfazione: “Siamo lieti che Samsung faccia ora parte del nostro ecosistema per
Coste ha aggiunto: “Il fatto che Samsung abbia apprezzato la nostra soluzione ibrida per
Kwang Suk Hyun, senior vice president di Samsung, ha affermato: “Samsung vede in questa collaborazione con Alcatel sui terminali in banda S interessanti opportunità per Samsung in Europa”.
“
La Tv mobile viaggia già sulle reti 3G, cosa che potrebbe creare dei problemi di sovraffollamento quando saranno sviluppate tutte le offerte: con diversi milioni di clienti, le reti potrebbero in effetti essere rapidamente sature.
Il DVB-H sembrava la soluzione pronta a sistemare ogni cosa ma, per alcuni, si tratta di una tecnologia che presenta dei limiti legati agli alti costi, ma anche alla qualità, che diventa scarsa quando ci si trova all’interno degli edifici.
L’idea, alla base del progetto Unlimited Mobile TV, è quindi quella di adattare il DVB-H alle frequenze satellitari in S-band (2,17 – 2,22 GHz), per evitare il problema del sovraffollamento nella banda televisiva UHF che molti carrier europei pensano di usare nella Tv mobile.
In pratica, a livello europeo il progetto Unlimited Mobile TV si sarebbe già visto riservare tre frequenze 5 MHz su banda S. Attribuendo un solo canale per la trasmissione diretta via satellite sulla Francia (artificio che consente di usare le altre due frequenze per coprire i Paesi limitrofi come Germania o Spagna), i due canali restanti potrebbero essere messi a vantaggio dai trasmettitori terrestre per distribuire sulle città programmi supplementari.
Per i programmi trasmessi via satellite e digitale terrestre, i rischi di interferenze sarebbero tra l’altro ridotte, grazie alla modulazione OFDM (Orthogonal Frequency Division Multiplex). Per migliorare la qualità del segnale captato, i partner del progetto puntano anche a integrare la ricezione in diversità nei futuri terminali mobili. L’uso della banda S consente, infatti, di sistemare due antenne (e due circuiti di ricezione) nello stesso terminale.
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Disponibilità e armonizzazione delle frequenze: si utilizza lo standard DVB-H sulle frequenze S-UMTS (2,170-2,200 GHz), disponibili a livello europeo, risolvendo i problemi di accessibilità alle frequenze UHF.
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Copertura nazionale e indoor: la componente satellitare permette la copertura dell’intero territorio nazionale ed è complementata dalla componente terrestre (gap-filler e trasmettitori) che garantisce la disponibilità del segnale in ambito indoor e urbano.
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Capacità canali televisivi: è possibile trasmettere fino a 45 canali in broadcast, di cui 9 con copertura satellitare, ed un numero illimitato di canali unicast, per milioni di utenti.
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Economicità: la componente terrestre può riutilizzare elementi delle preesistenti infrastrutture delle reti 3G, come siti ed antenne.
La soluzione ibrida è attualmente in fase di sperimentazione in Francia, in collaborazione con Orange e CNES (agenzia spaziale francese), oltre che con SFR (operatore mobile francese del gruppo Vodafone).
Si prevede la possibilità di realizzare le infrastrutture per la componente terrestre già a partire dalla seconda metà del 2007 e la disponibilità della copertura satellitare nei primi mesi del 2009, grazie alla collaborazione con Eutelsat.