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La ‘dieta mediatica’ di Censis: italiani ancora teledipendenti, ma nell’informazione internet esce vincente

Italia


Informarsi” è il primo bisogno per l’80% degli italiani, ma essere informati non significa esserlo solo sull’evoluzione della produzione industriale, bensì anche sull’ultimo flirt della diva più di moda.

E’ quanto emerge dalla Ricerca svolta del Censis nell’ambito del 6° Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, nell’approfondimento della situazione italiana.

Secondo la graduatoria dei bisogni connessi all’uso dei media, al secondo posto, con il 69% delle persone che gli attribuiscono la massima importanza, troviamo il bisogno di “approfondire” (anche questo “bisogno” può essere declinato in diverse direzioni).

Al terzo posto c’è “l’interesse per la musica“, che riveste la massima importanza per una media del 46% degli italiani intervistati (a seconda delle generazioni per musica si intendono cose diverse).

Al quarto posto, per importanza nella vita quotidiana, i media vengono usati per il bisogno di “relazionarsi“, per il 45% delle persone. Segue, poi, il bisogno di “accedere a servizi utili” (41%), la voglia di “intrattenimento“, svago (41%) e, infine, il bisogno di “orientarsi negli acquisti” (21%).

 

Per soddisfare questi bisogni a quali media si fa ricorso?

Per “informarsi” si ricorre principalmente a televisione (90%), quotidiani (56%), radio (47%), teletext (il 29%), internet (29%) e libri (28%).

E con quale grado di soddisfazione?

Qui l’ordine dei media cambia: la massima soddisfazione la dà internet (75% delle persone), poi libri (64%), quotidiani (54%), radio (53%), teletext (48%) e infine TV (42%).

Per “approfondire” si usano: televisione (73%), quotidiani (43%) libri (36%), internet (32%), radio (28%), e settimanali (23%); la graduatoria della massima soddisfazione è invece: internet (76%), i libri (72%), la radio e i quotidiani (52%), la televisione e i settimanali (48%).

 

Per “accedere ai servizi utili”, vengono usati, nell’ordine: TV (64%), internet (36%), teletext (30%), quotidiani e a radio (27%); ma la massima soddisfazione in questo ambito la danno: internet (78%), teletext (58%), quotidiani (52%), libri (50%), radio (49%).

Per “l’intrattenimento” si usano: TV (83%), radio (46%), libri (34%), quotidiani (27%); e il massimo di soddisfazione si ottiene da: libri (76%), internet (67%), radio (63%), mensili (55%), quotidiani (48%), settimanali (47%) e TV (46%).

 

Per coltivare i propri “interessi musicali”, nell’uso al primo posto c’è la radio (77%), al secondo TV (57%), al terzo i lettori Mp3 (20%) e poi internet (13%); ma in termini di soddisfazione: al primo posto i lettori Mp3 (77%), al secondo internet (70%), al terzo radio (68%) e poi TV (45%).

 

Per “relazionarsi” la TV viene sempre al primo posto (61%) in termini d’uso, dopo radio (39%), cellulare (31%) e internet (22%), ma ovviamente nella soddisfazione il cellulare salta al primo posto (64%) sul piano della soddisfazione, prima di internet e radio (62%) e TV (49%).

Infine, per “orientarsi negli acquisti”, nell’uso sempre la TV al primo posto (49%), poi internet (43%), quotidiani (18%), settimanali (15%) e radio (12%), mentre nella soddisfazione internet torna al primo posto (65%), al secondo la radio (36%), e poi settimanali (32%), televisione (30%) e quotidiani (27%).

 

In definitiva la TV è sempre al primo posto in termini di diffusione (persino nell’ascolto della musica) ma internet, libri, Mp3 e cellulari sono sempre al primo posto in quanto a soddisfazione ottenuta dall’uso. (r.n.)

 

Le diete mediatiche degli italiani nello scenario europeo

VI Rapporto sulla Comunicazione in Italia – Sintesi dei risultati

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