Italia
Soddisfazione è stata espressa dalle Associazioni dei consumatori in seguito all’attuazione immediata, da parte dell’Agcom, di un piano di rafforzamento degli interventi regolamentari a tutela dei consumatori, nel quadro di una costante e trasparente collaborazione con le stesse Associazioni.
Tenendo conto delle richieste avanzate dai consumatori, l’Authority ha dato il via libera a diverse misure, che comprendono l’istituzione di un tavolo permanente di consultazione con le Associazioni, per accelerare e rendere più efficace l’azione di tutela dei consumatori e degli utenti.
L’intervento dell’Agcom prevede inoltre la pubblicazione sul sito web dell’Autorità di tutti i provvedimenti sanzionatori e l’emanazione – per quanto di competenza dell’Autorità e sulla base delle indicazioni scaturite da un’indagine conoscitiva del Consiglio Nazionale degli Utenti – di norme a tutela dei minori per un uso consapevole dei telefoni cellulari.
I punti che hanno convinto di più le Associazioni riguardano i servizi non richiesti e l’uso abusivo delle numerazioni, pratiche per cui verrà rafforzata la regolamentazione e inasprite le sanzioni, con l’adozione anche di misure cautelari.
Secondo il provvedimento dell’Agcom, gli operatori non potranno in alcun caso sospendere il servizio telefonico in caso di pendenza di dispute o di insolvenza relativa ai servizi addizionali e dovranno adottare forme di fatturazione completamente separate fra telefonia di base e servizi aggiuntivi.
Secondo i dati di Adusbef sono oltre 2 milioni i consumatori che ogni anno sono costretti a pagare servizi non richiesti, per un volume d’affare di oltre 300 milioni di euro e un costo pro-capite pari a 150 euro ad utente.
I profitti legati a queste politiche di marketing abusive se non a vere e proprie scelte aziendali – al netto dei reclami e delle restituzioni delle somme a quei cittadini più attenti, che una volta accortisi del bidone non si stancano di reclamare la restituzione delle somme – sono pari a circa 200 milioni di euro, calcola Adusbef.
L’associazione sottolinea allora che “Il tavolo di consultazione permanente è una buona base di partenza per dirimere le controversie e prevenire i continui,inaccettabili abusi da parte degli operatori telefonici che ricorrono a tutti i mezzi anche illegali, per conseguire profitti sulla pelle dei consumatori e delle famiglie”.
L’associazione, insieme a Federconsumatori, ha presentato decine di esposti all’Autorità Giudiziaria ed all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, deprecando le abitudini truffaldine degli operatori, talune anche perseguibili penalmente, come quella di affibbiare ad anziani veri e propri “pacchi” per l’attivazione di internet veloce, segreterie telefoniche, piani tariffari “che fanno guadagnare solo i proponenti e non fanno certo ottenere risparmi sulle bollette telefoniche”.
“Astruserie – conclude Federconsumatori – che hanno assunto forme di vero e proprio allarme sociale”.
Per il Presidente del Movimento di difesa del Cittadino Antonio Longo, si tratta di “una data da ricordare nella storia della tutela dei consumatori”.
“L’inasprimento delle sanzioni e la nuova regolamentazione – continua Longo – rafforzano il diritto degli utenti a non vedersi addebitati servizi mai richiesti e puniscono le aziende inadempienti”.
In particolare, MDC considera molto importante la decisione relativa all’adozione di forme di fatturazione diverse per i servizi base e quelli aggiuntivi, provvedimento che veniva richiesto da anni e che “porrà fine alle situazioni di vero e proprio ‘taglieggiamento’ che aziende tlc e fornitori di contenuti hanno finora attuato a danno degli utenti”.
Scelte, conclude Longo, che “confermano l’indipendenza di giudizio dell’Autorità’ e la sua propensione a tutelare gli utenti”.
Per il Presidente del CNU (Consiglio Nazionale Utenti) Luca Borgomeo è significativa la decisione dell’Agcom di istituire un tavolo permanente di consultazione con consumatori e utenti e di rendere pubbliche le sanzioni irrogate, oltre al loro inasprimento.
Particolarmente apprezzabile, inoltre, la disponibilità dell’Autorità ad assicurare una maggiore tutela dei minori “riducendo i rischi di un utilizzo nocivo e dannoso per gli utenti”.