Brasile
L’Autorità brasiliana delle Telecomunicazioni (ANATEL) ha dato il via libera alla proposta di Telecom Italia relativa al trasferimento della partecipazione detenuta attraverso la propria controllata Telecom Italia International in Solpart (holding di controllo di Brasil Telecom), pari al 38% del capitale, ad una Newco – denominata Brasilco – detenuta in un Trust di diritto inglese.
Con questa operazione, Telecom Italia cederà la titolarità della partecipazione in Solpart (pur rimanendone comunque beneficiaria) ed i relativi diritti di governance, risolvendo la questione della sovrapposizione delle licenze mobili e long distance tra Tim Brasil e Brasil Telecom, a beneficio di tutte le parti coinvolte, inclusa la stessa Brasil Telecom ed i suoi azionisti.
Il gestore del Trust, Credit Suisse, si occuperà della partecipazione conferita al fine di cederla a terzi, come già comunicato al mercato. Telecom Italia, infatti, aveva già dato mandato per la cessione a JP Morgan.
Telecom Italia International sarà l’unico beneficiario del Trust e, conseguentemente, degli introiti derivanti dalla partecipazione in Solpart, incluso il prezzo della futura cessione.
I titoli del gruppo, intanto, non hanno ben reagito alla notizia della stipula di un patto parasociale tra Olimpia, Mediobanca e Generali che vincola il 23,2% del capitale della società telefonica, fino al 18 ottobre 2009.
Le società che hanno sottoscritto il patto si sono impegnate a non cedere azioni per oltre il 20% della partecipazione apportata, con una deroga per Olimpia, garantendo un diritto di prelazione agli altri due aderenti al patto.
In mattinata, infatti, i titoli del gestore telefonico hanno ceduto l’1,2% a quota 2,2925 euro.
La mossa dei soci della holding, spiegano gli analisti, è un modo per controllare gli sviluppi industriali di Telecom e per tutelare i propri investimenti.
Generali e Mediobanca controllano rispettivamente il 3,67% e l’1,54% di Telecom e sono soci di peso anche di Pirelli col 5,25% e il 3,95% del capitale.
Il patto è aperto anche ad altri soci purché posseggano una quota di almeno lo 0,5%. Secondo indiscrezioni, dunque, potrebbero fare il loro ingresso anche Capitalia e Intesa.