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La telefonia mobile potrebbe essere definita l’invenzione che più di ogni altra ha stravolto le nostre abitudini di comunicazione, ma rappresenta anche un importante driver di sviluppo sociale ed economico.
Era il 1956 quando Ericsson introdusse il primo sistema di telefonia mobile completamente automatico, aprendo la strada a una rivoluzione alla quale oggi nessuno può dichiararsi indifferente.
A 50 anni di distanza sono infatti 2,5 miliardi le persone che possiedono un cellulare, per un mercato che, solo in Italia, vale 19,6 miliardi di euro.
“Oggi – ha dichiarato il presidente Ericsson Carl-Henric Svanberg – la comunicazione mobile fa parte della vita quotidiana per oltre un terzo della popolazione mondiale, ma già ai tempi del nostro fondatore, Lars Magnus Ericsson, la comunicazione era considerata un bisogno fondamentale dell’uomo”.
Ericsson, ha aggiunto Svanberg, “è orgogliosa della leadership raggiunta in questo settore e di aver sviluppato servizi mobili attraenti e facili da usare per miliardi di persone nel mondo”.
Il primo sistema mobile totalmente automatico, chiamato semplicemente Mobile Telephony A (MTA) è stato utilizzato da poche centinaia di persone, prevalentemente professionisti svedesi.
Senza bisogno di alcun controllo manuale, per effettuare una chiamata gli utenti dovevano soltanto digitare il numero telefonico.
Costruito per la Swedish Telecommunications Administration (oggi TeliaSonera), il sistema operava nella banda dei 160MHz, attraverso il sistema di trasmissione pulsata tra il terminale e la stazione base e poteva gestire circa cento utenti alla volta.
Ovviamente, il dispositivo non era affatto somigliante ai piccolissimi cellulari a cui siamo abituati oggi e veniva utilizzato prevalentemente come strumento di comunicazione nelle automobili.
L’equipaggiamento associato al sistema MTA pesava infatti circa 40 chili – basti pensare che oggi alcuni modelli pesano meno di 20 grammi – ed era concepito esclusivamente per l’integrazione nel bagagliaio della macchina.
Il primo sistema di telefonia mobile ‘moderno’ venne lanciato da Ericsson nel 1981 e si chiamava Nordic Mobile Telephony (NMT).
10 anni dopo, nel 1991, il costruttore svedese realizzò la prima telefonata Gsm grazie alle reti messe a punto per l’operatore tedesco Mannesmann. Esattamente lo stesso giorno, anche l’operatore finlandese Radiolinja abilitò la prima chiamata in Gsm, con le tecnologie di Nokia.
Nei suoi 15 anni di vita, il Gsm – coetaneo del World Wide Web e del sistema operativo Linux – ha contributo a trasformare radicalmente il concetto di comunicazione e il telefonino è ormai croce e delizia di tutto il mondo: c’è chi lo accusa di aver annientato le capacità cognitive e lessicali dei ragazzi, chi di aver annullato i rapporti diretti con le persone, ma in sostanza, sono pochi quelli che riescono a farne a meno. Certo, prima si viveva e si comunicava lo stesso, ma chi si ricorda come riusciva a risolvere i problemi più banali – chiamare un carro attrezzi, ordinare una pizza dallo svincolo dell’autostrada per non perdere tempo – prima dell’avvento del cellulare?
E per il futuro il Gsm e le sue evoluzioni promettono tante altre meraviglie: dalla possibilità di navigare in internet a banda larga fino a quella di guardare la Tv in movimento, fino alla possibilità di comprare il biglietto del cinema passando il cellulare davanti alla locandina.
“Guardando al futuro – ha spiegato Jan Uddenfeldt, Senior Vice President, Technology Strategy, Ericsson – le evoluzioni del Gsm come il 3G potranno contribuire a raddoppiare l’uso di internet. Soprattutto nei mercati emergenti, la tecnologia 3G è spesso l’unico modo per collegarsi in rete”.