Francia
Videoclip, cortometraggi amatoriali, performance musicali: il web è diventato un medium a tutti gli effetti, pronto a concorrere direttamente con i giganti della televisione.
E’ sempre più facile trovare web community dove si condividono file e si trova di tutto, dai video dei semplici appassionati a quelli più costruiti…e sono già tanti quelli che setacciano la rete alla ricerca di nuovi talenti da lanciare nello star system.
Questa nuova realtà è presente con tutta la sua forza al Mipcom di Cannes, il grande mercato dei programmi audiovisivi e della comunicazione che durerà fino a venerdì 13 ottobre, e promette di rivoluzionare il volto della televisione.
MySpace (News Corp), il famoso sito di social networking con 110 milioni di membri, ha annunciato la propria intenzione di passare alla Tv, dopo aver messo in piedi uno spazio virtuale che riunisce gli utenti intorno a interessi comuni o passioni che possono essere condivise.
David Fischer, a capo di MySpace Europe, a margine di un convegno a Cannes ha dichiarato: “Abbiamo cominciato con la musica, la prossima tappa saranno i film e la Tv farà parte dell’offerta”.
Motivo di preoccupazione in più per le Tv tradizionali: gli utenti di MySpace non sono solo ragazzini, un buon terzo ha più di 30 anni, specie fuori dagli Stati Uniti.
Ma MySpace non è l’unico a volere una bella fetta di questa torta. AOL, divisione internet del gigante dei media Time Warner, negli ultimi tempi ha ampliato la propria offerta di contenuti televisivi, soprattutto quelli per i bambini.
E Google non si è tirato indietro e davanti alla nuova sfida che l’attende ha comprato YouTube, sito molto popolare, che consente l’upload, la visione e in generale la condivisione di video.
Le nuove compagnie pensano di poter fare un ingresso sensazionale sul mercato televisivo, senza legarsi a una grande emittente.
“Nessuna grande compagnia televisiva è cresciuta negli ultimi 4-5 anni“, ha sottolineato Simon Assad, cofondatore e direttore generale della compagnia Heavy, che ha acquisito una solida clientela maschile grazie al sito Heavy.com e ai video sexy.
Alcuni grandi canali americani come NBC Universal o ABC si sono adeguati alle nuove tendenze – NBC con la rete iVillage destinata alle donne e ABC con lo spazio ABC, sottolinea Simon Assad.
Ad avere problemi sono sopratutti quelli che non si adattano ai cambiamenti. Al Mipcom, gli analisti hanno commentato quanto oggi le persone vogliono potersi esprimere e qualche volta creare loro stessi i propri divertissement.
“Il contenuto generato dagli utenti è un’occasione per avere un vero contatto con il pubblico, contrariamente alla televisione tradizionale dove decidono i dirigenti“, ha precisato Assad, aggiungendo: “Internet è un forum magnifico per coloro che voglio esprimere i loro sentimenti e le loro passioni“.
Mark Goldman, che dirige il canale e il sito Current, creato dall’ex vicepresidente americano Al Gore, ha però richiamato l’attenzione sul fatto che aprirsi a queste nuove possibilità non deve significare perdere di vista la qualità dei contenuti che si offrono.
Resta il problema pirateria, una delle maggiori preoccupazioni per le compagnie cinematografiche, ma anche di film, televisione e musica. Situazione controversa è quella degli aventi diritti. Molto più complessa di quanto appare. E, mentre si discute ancora la questione dei diritti d’autore per la stampa online, sembra che nessuno, neanche le major, si preoccupi della distribuzione totalmente illegale dei video su YouTube. Tra le major discografiche, solo Warner Music ha chiuso le trattative.